Scoglio: manca solo un po' di fortuna di Claudio Giacchino
Scoglio: manca solo un po' di fortuna Il Professore continua a mostrarsi ottimista: elogia i suoi e li esorta a non aver paura Scoglio: manca solo un po' di fortuna «Avessipreso igranata dall'inizio saremmo in zona-Uefa» IL SOLITO SHOW DELL'ALLENATORE CVICENZA OME al solito, dopo la sconfitta, i giocatori granata si guardano bene dal farsi vedere in sala stampa, dallo spogliatoio tutti subito trasbordano delusione e rabbia sul pullman. Uno degli ultimi a raggiungerlo è Bacci: sta mangiando un panino al prosciutto, si ferma a sospirare l'amarezza per «una partita che non meritavamo assolutamente di perdere». Il libero sta analizzando il momento torinista, passa Scoglio, reduce dalle interviste televisive. Prima interroga il cronista: «Ma come, gli altri (sottinteso calciatori, ndr) non sono venuti a parlare, forse sono diventati stupidi tutti quanti?». Poi rincuora Bacci: «Non ti abbattere, tu e i tuoi compagni non avete motivo alcuno di demoralizzarvi. Vi siete comportati ottimamente, avete messo i vicentini in grossa difficoltà dimostrando che non siete inferiori, anzi... Li avete mandati in crisi al punto che sono dovuti ricorrere alle sostituzioni, segno che qualcosa, o molto, non andava nella loro squadra». Bacci, con il panino sbocconcellato sempre in mano, a mezz'aria, annuisce mestamente, il Professore prosegue nell'incoraggiamento: «Tranquilli, non c'è da avere paura... Siete validi, se vi avessi preso dall'inizio di stagione adesso minimo minimo sareste alla stessa altezza dei vicentini, questo è garantito, altroché se è sicuro». Pausa. Siccome le parole si stanno perdendo nel silenzio, il condottiero ripete il concetto, conclude: «Stiamo su con i cuori, questa partita sfortunata è la riprova che il Toro è buono. E adesso statemi tutti bene, guai se dovesse venire a mancare la fiducia in noi, nei nostri mezzi che sono grandissimi, in particolare adesso che è tornato Pelé. Quant'è stato bravo». Scoglio se ne va, alcuni tecnici tv Rai stanno smontando la postazione, interrompono il lavoro per raccontare che mezz'ora prima, quando hanno registrato l'intervista per la Domenica sportiva, l'allenatore era molto nervoso e aveva risposto al telecronista veneto, Busato, in maniera tale da lasciarlo di stucco. Che il Napoleone di Lipari, al di là della pubblica professione d'ottimismo e soddisfazione, sia intimamente amareggiato e, chissà, fors'anche arrabbiato, è più che naturale, la situazione dopo questa sconfitta s'è fatta ancora più difficile. Però, non diteglielo: perché secondo lui non è accaduto niente di speciale, «siamo sempre in corsa, esattamente con le stesse possibilità che avevamo prima di perdere qui in modo assurdo. Via, siamo obiettivi, il gol che ci ha condannato è un gol sporco, nato da una svirgolata di Angioma e da un errore di Falcone che sul corner ha sbagliato la minidiagonale. La squadra granata mi è piaciuta e non potrà che fare sempre meglio, specie adesso che abbiamo recuperato qualità con la guarigione di Pelé». Beh, la quint'ultima (il Piacenza) prima che il Toro beccasse qua al Menti era distante un punticino solo. Adesso è a tre (l'Atalanta). La risposta del Professore: «La corsa la facciamo non solo sull'Atalanta, ma anche su altre squadre: certo che se lo stellone...». Il conducator s'interrompe, poi aggiunge sospiroso: «Certo che se ci gira sempre così, che gli altri fanno un gol sporco e noi subito dopo prendiamo un palo clamoroso... eh sì, a proposito di stellone, comparate il campionato nostro a quello di qualcun altro, c'è gente che ha fatto 7-8 punti in virtù dello Spirito Santo, ammesso che esista». Che il Professore, proprio lui che dice di non voler mai sentire parlare di fortuna e sfortuna, si esprima così, fa pensare, e non poco. E mica a cose liete. Claudio Giacchino :: : : .: : : : : . ,; :: Neppure tre minuti di gioco al Menti e il Vicenza passa già in vantaggio: Otero, su cross di Murgita, mette a segno così il suo primo gol
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