E la Juventus canta: grazie Lazio

29 I bianconeri, dominati e sotto di 2 gol, raggiungono i rivali in vena di papere e autoreti E la Juventus canta: grazie, Lazio Casiraghi si fa espellere TORINO. Nei momenti più bui, può arrivare un raggio di speranza. Alla Juventus che stava perdendo per 2-0 e percepiva le avvisaglie della contestazione dei tifosi già scocciati per la sconfitta di Madrid, la Lazio ne ha concessi tre. Belli, solari, definitivi: la papera clamorosa di Marchegiani che ha mandato in porta Deschamps, l'espulsione di Casiraghi a mezz'ora dalla fine e l'autorete di Chamot per completare la rimonta. Talvolta è bello essere generosi. La Lazio di Zeman in ogni caso ha voluto esagerare. Come Tafazzi, i romani si sono percossi le parti intime ben oltre l'autolesionismo e la Juve ha capovolto una partita che pareva irrimediabilmente compromessa. Per la prima volta in questo campionato è riuscita a vincere un match che stava perdendo, dominata nel risultato e nel gioco. Il 4-2 può far dimenticare il primo tempo da campionato strapaesano. Ci stiamo abituando a questi awii degli juventini, più lenti a carburare di un diesel. Era successo a Madrid. Ieri è stato anche peggio. Non erano trascorsi venti minuti che la poderosa linea difensiva bianconera aveva concesso a Favalli e a Casiraghi di battere in rete, in splendida solitudine. La Lazio è la solita incompiuta. Ma quando può colpire non perdona. Casiraghi approfittava della propria potenza per mettere in difficoltà Vierchowod e Torricelli, a seconda di dove si spostava. Tuttavia la linfa che nutriva i laziali era nell'assoluta mancanza di idee e di tocco che avvolgeva i bianconeri in ogni zona del campo. I cambiamenti imposti da Lippi procuravano più danni delle soluzioni originali. Funzionava male Di Livio sulla destra (subito bloccato dal pressing), Jugovic al posto di Sousa era un'imitazione dello sbiaditissimo portoghese e Torricelli andava subito in tilt, tanto che Lippi lo sostituiva presto con Porrini, per non ripetere l'errore commesso al Bernabeu con Carrera. Nell'insieme, un disastro. La Lazio mandava in fuorigioco le punte juventine, i bianconeri anziché cercare la manovra sulle fasce laterali insistevano con i lanci lunghi e nelle triangolazioni strette non azzeccavano un passaggio. Un suicidio. Il trionfo dell'impotenza. L'unico brivido lo forniva Conte, suU'1-0, con una deviazione di testa che spediva la palla contro il palo. Finché la Lazio non riapriva la partita con un colpo di teatro, al 36'. Marchegiani sostiene di essere stato tradito da una zolla che gli ha sollevato la palla che stava per calciare. Sta di fatto che il portiere ha mancato il rilancio e ha lasciato a Deschamps un pallone da spingere nella porta ormai indifesa. La Juve ha ripreso a sperare, giocando col cuore che continua a battere nella confusione delle idee. La svolta è arrivata nella ripresa. Innanzitutto con l'espulsione di Casiraghi, al 17'. Questo ex giovane bisonte è un attaccante che la Juventus può rimpiangere di aver perduto, soprattutto adesso che si avvicina l'addio di Vialli. A Roma è riuscito (caso rarissimo) a completarsi. E' potente, coraggioso, pericoloso. Ma inguaribilmente immaturo. Farsi cacciare per gli insulti all'arbitro, che non gli aveva fischiato una punizione a metà campo, è un'idiozia che gli è riuscita benissimo. La Juve si è trovata di colpo con un uomo in più e un gran rompiballe in meno. Lippi ha potuto togliere Vierchowod e inserire Lombardo: Deschamps è diventato un libero davanti alla difesa, Del Piero è arretrato a ispirare l'azione. Da un cross quasi innocuo del Talentino pallido è arrivato il pareggio, naturalmente su autorete di Chamot (altrimenti che gusto ci sarebbe?). Stanca di autoflagellarsi, la Lazio ha pensato finalmente a difendersi. Alla maniera di Zeman. Cosi due minuti dopo è arrivato il bellissimo gol di Conte e Padovano ha poi completato il successo, con un'azione prepotente, da attaccante vero. Ora i bianconeri pensano con più serenità al ritorno con il Real. Chissà se in Spagna esiste un Tafazzi. O Zeman. Marco Ansaldo 2 JUVENTUS (4 4 2) Jg LAZIO 4 3 3) PERUZZI 7 MARCHEGIANI 5 TORRICELLI 5 NEGRO 5.5 (24'p.t. PORRINI) 6.5 BERGODI 5.5 FERRARA 5.5 CHAMOT 5 VIERCHOWOD 5.5 FAVALLI 6.5 (19'S.t. LOMBARDO) 5.5 FUSER 5 PESSOTTO 6.5 (34' s.t. MARCOLIN) s.v. DILIVIO 5 DIMATTEO 6 (1'S.t. PADOVANO) 7 WINTER 6 CONTEA. 7 RAMBAUDI 5 JUGOVIC 5.5 (24's.t. ESPOSITO) s.v. DESCHAMPS 6.5 CASIRAGHI 4.5 RAVANELLI 5 SIGNORI 6 DEL PIERO 5.5 (34's.t. IANNUZZI) s.v. All.: LIPPI 6 AILZEMAN 5 Arbitro: MESSINA 5.5 Reti: p.t.: 4' Favalli, 18' Casiraghi, 36' Deschamps, s.t.: 26' Chamot (autogol), 28' Conte A., 39' Padovano. Ammoniti: Ferrara, Bergodi, Deschamps. Espulsi: s.t.: 17' Casiraghi. Spettatori: paganti 3.850, incasso 140.000.000, abbonati 35.839, quota abbonati 902.894.621. Favalli segna II primo gol della Lazio: i bianconeri stanno imitando l'avvio di Madrid