Una finta catastrofe di Marco Neirotti

«F triste constatare» che questi ragazzi scrìvono come prof Una finta catastrofe Tullia Zevi e il rabbino Elio Toaff «Così la minoranza vive e sopravvive» M~ I pare una visione catastrofica», dice il rabbino Elio Toaff. Le tesi di Wasserstein, per lui, sono un'immagine teorica che non trova rispondenza nella quotidianità. Che significa, I sì chiede il rabbino, che nessuno parla più yiddish? «In Italia nessuno l'ha mai fatto. Gli ebrei sono integrati, non esistono differenze nel parlare. Un'integrazione antica: gli scienziati ebrei del Rinascimento erano amici di Pico della Mirandola». Anche sui rischi dell'integrazione figlia dell'assimilazione, Toaff ha dubbi: «C'è chi segue un processo di assimilazione, ma significa che non ha la cultura ebraica di base. C'è la voglia di essere "uguali" agli altri». Una cosa è certa: il piccolo numero non si annulla: «Le deportazioni, in Italia, riguardarono 8 mila persone. C'è stato, sì, un impoverimento numerico, ma di riflesso c'è stato un arricchimento culturale di chi è rimasto. Vogliono sapere chi sono, da dove vengono. La scuola di Roma raccoglie molti giovanissimi». Quanto al calo demografico, «se andiamo a vedere le cifre, in proporzione gli ebrei sono più prolifici». Insomma, una comunità destinata a non spegner¬ si. Ne è convinta Tullia Zevi: «Quella di Wasserstein è una lettura approssimativa, imprecisa. Fra gli ebrei, come fra tutti, c'è sempre stato chi ha voluto andarsene e chi ha voluto rimanere. E direi che proprio le giovani generazioni, più dei genitori e dei nonni, si applicano allo studio, alla ricerca. In questa Europa che cambia, in un Est dove si esce dalla clandestinità, cresce proprio la voglia di vita di gruppo, ne sono assetati, come di valori etici». Lo storico inglese denuncia però un calo numerico che non segnerà comunque la sopravvivenza ebraica in Europa. «Credo che lo storico prenda la parte per il tutto - dice la Zevi -. Calano i nuclei? Calano come tutti, ebrei e non: si spostano dalle città verso la periferia, la cintura. Si rimpicciolisce la comunità urbana e crescono quelle più piccole, che ci chiedono rabbini, conferenze. Certo, anche l'assimilazione è un problema reale, in fondo assimilarsi è meno faticoso, ma accanto ad essa c'è un fenomeno di ritorno, una fortissima domanda di cultura ebraica». Marco Neirotti

Persone citate: Elio Toaff, Toaff, Tullia Zevi, Wasserstein, Zevi

Luoghi citati: Europa, Italia, Pico, Roma