Che tempo fa? lo dicono gli oceani di Gabriele Beccaria

Che tempo fu? lo dicono gli oceani Una rete di sottomarini e boe permetterà previsioni con due anni di anticipo Che tempo fu? lo dicono gli oceani Un progetto Orni rivoluziona la meteorologia LONDRA. Segniamoci questa data: 2007. Da quell'anno non vedremo più sequenze televisive ad alto impatto emotivo come grappoli di donne che piangono i loro morti davanti a un villaggio azzerato da un tifone, famiglie disperate che aspettano i soccorsi sui tetti delle case allagate da un'inondazione, folle di profughi che si trascinano in pianure asciugate dalla siccità. Sapremo tutto in anticipo, prima che i disastri del clima assestino i loro colpi micidiali su persone e cose. Miracoli del futuro nel quale stiamo entrando. Lo sostengono in tono profetico gli scienziati americani e inglesi che stanno mettendo a punto il più perfezionato sistema di previsioni meteorologiche mai ideato e che ribalta le tecniche di osservazione correnti. Se oggi si osserva il cielo in cerca di indizi, dal 2007 si sonderanno senza sosta i mari, in superficie e in profondità, per capire quali sorprese climatiche sono in agguato. Se tutto andrà come previsto, se l'Organizzazione meteorologica mondiale e le Nazioni Unite riusciranno a realizzare il loro vertiginoso progetto planetario, tra un decennio gli oceani dovrebbero essere percorsi da una flottiglia di minisommergibili robot e punteggiati da boe «intelligenti» che misureranno cor renti, temperature e tassi di in quinamento e forniranno a satelliti e computer i dati essenziali per stabilire le variazioni del tempo nel mondo, a breve, a medio e a lungo termine. Qualche studioso sostiene che si potrà arrivare a sapere tutto non solo con mesi di anticipo, ma addirittura uno o due anni prima. «Il meccanismo che controlla le variazioni dell'atmosfera è l'energia termica immagazzinata nei mari», spiegano i meteorologi. Il segreto è racchiuso lì: monitorando le masse d'acqua, la meteorologia si rivoluzionerà, diventando una scienza con la maiuscola, finalmente sottratta a calcoli probabilistici e a deduzioni arbitrarie. Questa macchina delle meraviglie ha già un nomignolo «Goos» - che sta per «Global ocean observing system» - e la sua ragnatela elettronica, descritta al «Times» da uno degli ideatori, John Woods, dovrebbe ridimensionare drasticamente il dominio dell'incertezza che oggi ci imprigiona. Tastando diuturnamente il polso alla Terra, cambierà i ritmi della civiltà e migliorerà la vita di tutti. Chi non ha sognato di sapere a gennaio il tempo previsto ad agosto in modo da non sbagliare le vacanze? E sapere se la prossima sarà una stagione secca, fredda 0 piovosa sarà immensamente utile alle aziende agricole come ai piccoli coltivatori per regolare le proprie semine. Le flotte non solo eviteranno tempeste disastrose, ma risparmieranno tempo e soldi, scegliendo per le loro rotte le correnti più favorevoli. Le strutture sanitarie nazionali e internazionali incontreranno meno difficoltà nel contrastare i rischi di epidemie e fronteggiare le malattie endemiche. I governi e le agenzie internazionali avranno tempo sufficiente per evacuare e assistere fette di popolazione dalle aree in cui si preannuncia un disastro ambientale. Si conosceranno, per esempio, 1 tempi del «più drammatico evento climatologico mondiale» (come lo definiscono con allar¬ me gli esperti), vale a dire di «El Nino», il fenomeno di riscaldamento ciclico delle acque del Pacifico che provoca un gigantesco effetto domino dal Perù all'Alaska, dalla Florida all'Europa, dall'Africa fino al Sud Est asiatico, passando per l'India: le sue correnti generano siccità prolungate, uccidono branchi di pesci, scatenano inondazioni incontrollabili. I catastrofisti lo indicano come un anticipo delle tragedie che l'effetto serra ci riserva ed è tale la paura che suscita che un pezzetto del futuro «Internet del clima» è già stato installato dagli Stati Uniti in alcune zone del Pacifico. Centinaia di boe intelligenti stanno raccogliendo le prime informazioni su «El Nino», in attesa di avere una rete globale che possa svelarne il mistero. Gabriele Beccaria Analizzando correnti e inquinamento dei mari sarà possibile prevedere i disastri ambientali E l'agricoltura sarà più produttiva -jlfflji^ . RACCOLGONO DATI SU TEMPERATURE E CORRENTI E LE INVIANO A UNA RETE L'immagine di un uragano e sotto Guido Caroselli

Persone citate: Guido Caroselli, John Woods

Luoghi citati: Africa, Alaska, Europa, Florida, India, Londra, Perù, Stati Uniti