Un furto ultimo giallo dello Madonnina

Civitavecchia, il proprietario: «l'hanno rubata» Civitavecchia, il proprietario: «l'hanno rubata» Un furto, ultimo giallo dello Madonnina ROMA. Toma alla ribalta la Madonna di Civitavecchia e stavolta è giallo. «Hanno rubato la copia della statuina che tenevo in giardino e l'hanno sostituita con un'altra», accusa Fabio Gregori, che ha presentato una denuncia ai carabinieri di Civitavecchia. Autori del furto e della sostituzione sarebbero i componenti di un gruppo di pellegrini guidati da don Aldo Rosati, 73 anni, della curia di Bologna. Ma il sacerdote nega tutto: fermato dalla polizia sul pullman che lo riportava a casa ha spiegato la sua versione dei fatti. Dopo aver tirato fuori da una borsa la statua, ha precisato di averla presa su permesso di un aiutante dello stesso Gregori, sostituendola con quella comperata da un venditore ambulante della zona. Lo scambio era stato proposto in quanto «l'immagine della prima Madonna era più impregnata di religiosità». 11 prelato ha aggiunto che lo stesso Gregori gli avrebbe concesso di prendere anche un sassolino della nicchia come ricordo del pellegrinaggio. Gli agenti della stradale hanno comunque sequestrato la statuina e proceduto all'identificazione di tutti gli occupanti del bus, operazione durata oltre tre ore. In precedenza il prelato bolognese e i suoi compagni di viaggio erano stati ricevuti a Roma dal Papa. Poi si erano diretti a Civitavecchia per assistere alla Messa e visitare l'immagine oggetto di culto. A questo punto le dichiarazioni del monsignore non coincidono con quelle rilasciate ai carabinieri dai collaboratori del Gregori. Di certo c'è solo il fatto che adesso la statuina venerata si trova nella caserma della Polstrada e al suo posto c'è una copia. E' stata Enrica Gregori, la madre di Fabio, ad accorgersi per prima che l'oggetto non era più nella piccola nicchia di sassi. Al suo posto c'era una statuina tutta scheggiata e con una vistosa scritta su un lato: «Madonna di Civitavecchia. «Ho fatto notare a mia nuora Annamaria, la moglie di Fabio, che la statuina aveva la corona del rosario sul collo anziché su un braccio, dove la mettiamo di solito - ha raccontato la donna -. L'abbiamo presa in mano e abbiamo subito notato che era molto rovinata sulla testa e in altre parti. Appena è tornato Fabio, glielo abbiamo riferito e lui ha subito presentato una denuncia ai Carabinieri». A Civitavecchia intanto si era diffuso l'allarme. Qualcuno temeva che fosse stata rubata la statua vera, collocata in una te¬ ca antiproiettile nella parrocchia di Sant'Agostino, a poche centinaia di metri dalla casa dei Gregori, quella che avrebbe pianto ed è venerata da numerosi fedeli e pellegrini. Falso allarme. «Sta al suo posto, nella nicchia blindata e non l'ha toccata nessuno», ha detto don Manuel, uno dei sacerdoti della parrocchia, smentendo così le voci sul presunto furto dell'oggetto di culto, che nel pomeriggio avevano fatto il giro delle parrocchie di mezzo Lazio. Giovanni Gregori, fratello di Fabio, nella serata di ieri ha ricostruito le fasi dello scambio. «Questa mattina c'erano moltissimi pellegrini - ha detto -, mio fratello era assente e a disciplinare l'afflusso della gente aveva lasciato alcuni ragazzi. Come ci hanno riferito, si è avvicinato un sacerdote e ha detto che per ordine di Fabio doveva sostituire la statuina nella nicchia. I ragazzi dapprima si sono rifiutati, ma il religioso insisteva e loro, alla fine, hanno ceduto. La falsa statuina era stata acquistata poco prima al banco di Mario, un ambulante sempre presente a Pantano nei fine settimana. Il venditore la teneva da una parte perché era quasi del tutto rovinata, il sacerdote però ha voluto proprio quella». «Un gesto che non capisco aggiunge la madre, Enrica - bastava acquistarne una nuova, farla benedire e portarsela via. Per noi, quella che ci avevano rubato aveva un notevole valore affettivo in quanto era un regalo personale del cardinale Deskur». Il vescovo di Civitavecchia, monsignor Girolamo Grillo, si è detto perplesso per quanto è accaduto. «Mi sembra un comportamento ridicolo, una bravata inutile». E ha concluso: «Vedremo meglio come stanno effettivamente le cose quando ne sapremo di più». Il pullman dei pellegrini, ultimata l'identificazione dei passeggeri, è ripartito per Bologna poco dopo le 20,30. Oltre a don Rosati, apparso assai turbato dalla denuncia e dal blocco imposto alla comitiva, gli agenti della stradale hanno sentito anche altre persone del gruppo. E' così emerso concordemente che l'asserito scambio della nuova statuetta con quella venerata è avvenuto sotto gli occhi di tutti, pellegrini e collaboratori di Gregori, tanto che sono state anche scattate fotografie con una macchina economica, del tipo usa e getta, che è stata subito sequestrata per sviluppare la pellicola, (r. cri.] Trovata nella borsa di un parroco a capo di un gruppo di pellegrini Lui: «Ho avuto il permesso di sostituirla» In alto a sinistra, Fabio Gregori. A destra, la Madonnina di Civitavecchia e qui sopra la chiesa di S. Agostino al Pantano