Una chiatta di tritolo per far saltare Westminster di Fabio Galvano

Il piano contro il Parlamento era in casa del terrorista morto sul bus distrutto dalla bomba che trasportava Il piano contro il Parlamento era in casa del terrorista morto sul bus distrutto dalla bomba che trasportava Una chiatta di tritolo per far saltare Westminster Sventato l'attentato dell'Ira: avrebbe fatto centinaia di vittime LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una chiatta sul Tamigi, carica d'esplosivo. Cosi l'Ira, secondo i servizi segreti inglesi, intendeva portare la sua sfida nel cuore del Paese, colpendo il palazzo di Westminster e mietendo centinaia di vittime fra ministri, deputati, lord, segretarie e personale vario. Il piano dell'attentato, secondo il «Mail on Sunday», ò stato trovato nell'abitazione di Ed O'Brien, il ventunenne corriere dell'Ira morto sull'autobus distrutto dalla bomba che trasportava. Il clandestino esercito repubblicano, secondo il giornale, aveva scoperto l'unica maglia aperta nel cerchio d'acciaio che protegge i presunti obiettivi primari del terrorismo. Sarebbe stata, fra le azioni dell'Ira, la più sanguinaria e sensazionale: per nulla inferiore, come impatto, al «complotto delle polveri» del 1605, quando un gruppo di cospiratori cattolici guidati da Guy Fawkes cercò di distruggere il Parlamento con venti barili di polvere sistemati in uno scantinato. Questa volta Westminster e i Comuni sarebbero stati colpiti non dal sottosuolo, ma dal fiume che scorre lungo il palazzo. Due tonnellate di esplosivo su una chiatta di ferro, di quelle che a decine ogni giorno percorrono il Tamigi. Trascinata da un piccolo rimorchiatore e ancorata durante la notte, sarebbe esplosa l'indomani, nelle prime ore del pomeriggio, quando migliaia di persone si muovono nei cinque chilome¬ tri di corridoi, fra i mille uffici che circondano aule e saloni. La biblioteca, i bar, le mense, il ristorante dei deputati, la terrazza dei lord, le aule delle commissioni sarebbero stati in prima linea. Perché sul fronte del fiume, salvo alcune telecamere e qualche agente appostato dietro le guglie gotiche, in pratica non c'è protezione. Non c'è posto, sul fiume, per il filo spinato. E non c'è nulla, salvo i cartelli, per impedire l'accesso alla «zo- Ministri, deputati, Lord e impiegati sarebbero stati falciati a Westminster na di esclusione» larga 27 metri che costeggia il palazzo di Westminster. C'è poi il canale navigabile, altri 90 metri di larghezza. E infine c'è lo spazio dove sovente le chiatte vengono ormeggiate, e dove l'Ira intendeva collocare la sua bomba galleggiante. La chiatta sarebbe quindi stata a una distanza minima di 117 metri: abbastanza per proteggere le strutture di Westminster, con le sue pareti di pietra spesse mezzo metro che non avrebbero ceduto; ma troppo poco per impedire allo spostamento d'aria di sollevare il tetto, polverizzare finestre, squarciare le pareti interne. Ci sarebbero stati danni fino a 800 metri di distanza, in una tragedia fatta di acuminate lame di vetro scagliate in ogni direzione. Ma il vero dramma sarebbe venuto più tardi, con le operazioni di soccorso frenate dagli stretti corridoi, dal dedalo di passaggi. Ma ancora più gravi i danni sull'altra sponda del fiume: sarebbe stato gravemente danneggiato il St. Thomas's Hospital, con un frontale che è tutto una vetrata; e automaticamente sarebbe venuto meno uno dei più immediati centri di soccorso. Ora anche il fiume è controllato giorno e notte: una piccola bomba deposta in un contenitore per rifiuti è esplosa nelle prime ore di sabato nella Old Brompton Road, presso il cimitero di Fulham, ed indica che la campagna della paura non è finita. Fabio Galvano Sull'imbarcazione erano nascoste due tonnellate di esplosivo

Persone citate: Ed O'brien

Luoghi citati: Londra