Baricco vietato al liceo? di Sergio Trombetta

E il preside si difende «Scusate, non ce ne eravamo accorti» il caso. Genitori contro professori a Vicenza per «Castelli di rabbia» Baricco vietato al liceo? Una pagina «erotica» scatena la polemica r>j I osi piangeva Jun. E non I ' smise mai, nemmeno per I un attimo, mentre le sue I i mani spogliavano il signor J^LlRail, e nemmeno dopo, a vederlo nudo sotto di sé e a baciarlo ovunque, non smise mai, continuò a sciogliere il grumo della propria tristezza in quelle lacrime immobili e silenziose non ci sono lacrime più belle mentre stringeva tra le mani il sesso del signor Rail e lentamente passava le labbra su quella pelle liscia e incredibile - non c'erano labbra più belle - e piangeva, in quel suo modo invincibile, quando aprì le gambe e in un istante, un po' con rabbia, prese il sesso del signor Rail dentro di sé». A questo punto il genitore vicentino deve avere chiuso rapidamente il libro e deve aver tirato un sospiro lunghissimo, prima di dire, tutto d'un fiato, al figlio quattordicenne che lui a scuola quella roba non doveva leggerla, che la cosa non sarebbe finita lì, che avrebbe parlato con gli altri genitori e avrebbe protestato con il preside e l'insegnante di italiano. Alessandro Baricco censurato al liceo Pigafetta di Vicenza. Lo scrittore, che proprio ieri è balzato veloce come un siluro in testa alla classifica dei dieci libri più venduti con il racconto Seta (Rizzoli) uscito da pochi giorni, fa scandalo nel profondo Veneto con Castelli di rabbia. Perché è dal suo primo romanzo che è tratta la «scandalosa» citazione riportata sopra. Il brano compare a pagina 25, nella prima edizione Rizzoli, e non è sfuggito all'anonimo genitore vicentino, insieme ad altre scene erotiche in un libro molto lodato dalla critica. Certo, non sono poi tante, ma se qualcuno si prende la briga di cercarle, trova quel che desidera (o teme). Ma com'è finito Baricco sui banchi di prima del Pigafetta, sezione linguistico sperimentale quindi con allievi fra i 14 e i 15 anni? Molto semplicemente era stato proposto da un'allieva che lo aveva letto, trovandolo interessante. Così l'intera scolaresca lo aveva comprato, in edizione tascabile, letto e commentato in classe. Nessuno dei ragazzi si è scandalizzato; ma l'anonimo genitore che, rovistando nello zainetto del figlio, ha trovato «il corpo del reato» ha scatenato una bufera col¬ lettiva, approdata con grande evidenza sul Giornale di Vicenza, con interventi del preside e della professoressa di lettere, la quale, è scritto, chiarirà la vicenda in un incontro con i genitori degli allievi. Tutti cercano di buttare accrua sul fuoco per evitare che l'incontro dell'insegnante con i genitori si trasformi in un processo. Ma curiosamente, certo per evitare lo scontro frontale con i genitori (il Pigafetta ha fama di scuola bacchettona), la parola d'ordine adottata al liceo è vagamente au- tolesionista: «Scusate, non ce ne eravamo accorti». Per il preside, Gino Bellato, è stato solo «un incidente di percorso. Una svista, nient'altro». E la docente di lettere, Rosetta De Naro, incalza: «Se vogliamo è stata un'ingenuità da parte mia. Usiamo leggere dei romanzi contemporanei come esercitazione. Una ragazza mi ha mostrato Castelli di rabbia. Mi è parso un bel libro, l'ho sfogliato brevemente durante un compito in classe, non mi ero accorta di quelle pagine inserite nel mezzo di una scrittura che mi pare stimolante e interessante per i ragazzi». Nessuno si pone però un altro quesito, se cioè dei ragazzi di quattordici-quindici anni, che per esempio possono vedere scorrere litri di sangue al cinema in Pulp Fiction, o assistere in tivù al su e giù della sottoveste in Nove settimane e mezzo o al mitico ac cavallamento di gambe di Basic Instinct, non possano leggere e commentare in classe un libro di Baricco, che proprio con questo romanzo è stato finalista al Campiello e vincitore in Francia del prestigioso premio Médicis, mentre con il romanzo successivo, Oceano mare, si è aggiudicato il premio Viareggio. Sergio Trombetta E il preside si difende «Scusate, non ce ne eravamo accorti» Alessandro Baricco, l'autore di «Castelli di rabbia», è in testa alla classifica dei libri più venduti con «Seta», l'ultimo romanzo

Luoghi citati: Francia, Viareggio, Vicenza