In Brasile assalto ai latifondi

In Brasile assalto ai latifondi SUD AMERICA I leader: il governo deve darci quel che ha promesso e fare la riforma agraria In Brasile assalto ai latifondi Diecimila senza terra occupano duefazendas CARACAS NOSTRO SERVIZIO Da 5 mesi si accampavano ai bordi della strada che porta a Curionopolis, finché martedì sono entrati in una fazenda da dove si rifiutano di partire. Sono 3 mila famiglie, circa 10 mila conladini del «Movimento sem terra» (l'Mst, i senza terra), a cui appartengono circa 5 milioni di persone in Brasile. L'occupazione di Curionopolis, nella provincia di Para, una delle più povere del Brasile, è stata fatta discretamente all'alba nella fazenda Macaixeira, una delle 13 della regione, ed è diventata la più grande della storia dei «sem terra» che chiedono la presenza sul posto del presidente dell'Istituto della riforma agraria perché si arrivi a un accordo sulla cessione di alcune terre. I contadini hanno chiesto scorte di cibo e teloni di plastica come condizione per una tregua di 30 giorni. Il governo ha promesso che assegnerà lotti coltivabili alle tremila famiglie. Jorge Neri, leader della rivolta, ha ammesso che almeno mille dei suoi uomini sono armati: «Si dice che nella zona vi siano 150 pistoleros per impedire le occupazioni. Non possiamo rinunciare alle nostre armi da caccia». L'invasione della terra in Brasile si compie secondo i manuali che usavano i sandinisti in Nicaragua negli Anni Settanta. E il Movimento ha ricevuto l'appoggio di diversi dirigenti di sinistra, tra di loro l'ex candidato alla presidenza Luis Inacio Lula da Silva e l'ex sindaco di Rio de Janeiro Leonel Brizola, tutti e due del partito democratico dei lavoratori, che questa settimana hanno manifestato a Porto Alegre assieme a circa 800 contadini. Anche l'8 marzo, giorno della donne, è stato segnato da un episodio senza precedenti nella travagliata storia della riforma agraria in Brasile: mille donne «sem terra» armate di falci, forconi e machete, hanno occupato la fazenda Sao Domingo, nella zona del Pontal do Paranapanema, a 700 km da San Paolo, una delle aree più incandescenti nella lotta dell'Mst. Poche ore dopo, nel centro di San Paolo, sono sfilate migliaia di donne, rivendicando la liberazione di Diolinda Alves De Souza, moglie del maggior leader del movimento, José Rainha. Diolinda, 23 anni, è in prigione dal 25 gennaio scorso, arresta- ta per associazione a delinquere assieme ad altri attivisti del Mst. Paradossalmente Diolinda, che in prigione ha già attuato uno sciopero della fame, ha ottenuto nella giornata della donna varie cittadinanze onorarie di città di tutto il Brasile ed è stata indicata dall'Assemblea legislativa di Rio de Janeiro per la medaglia di «tiradentes», una delle più prestigiose onorificenze del Paese. Manifestazioni e occupazioni sono «il modo di far pressione sul governo (del presidente Cardoso) perché mantenga la sua promessa di dare delle terre a 14 mila famiglie durante il primo trimestre di quest'anno», ha dichiarato Joao Pedro Stedile, leader dell'Mst, riconoscendo che bisognerà rinforzare le azioni poiché l'Istituto di riforma agraria non è in grado di rispettare questi accordi. Anche i vescovi hanno condannato la repressione del Movimento dichiarando che «la riforma agraria non è un problema di polizia». Raymundo Damasceno, segretario ge¬ nerale della Conferenza dei vescovi del Brasile, ha detto: «L'arresto dei dirigenti non porterà una soluzione all'invasione delle grandi proprietà agrarie. Non siamo d'accordo con le occupazioni, ma pensiamo che siano provocate da situazioni disperate». Alla radice delle invasioni di terra c'è infatti la mancanza di una legge di riforma agraria. Solo nel '64, durante la dittatura militare di Castelo Branco, è stato presentato un progetto di riforma agraria. Ma questo poi non è mai stato votato. Come unica risposta, il governo offre in un modo non sistematico la ripartizione di proprietà improduttive. Dieci anni fa si è formato il «Movimento sem terra», che all'inizio occupava fazendas abbandonate, ma con il tempo ha cominciato a invaderne anche altre come forma di pressione. Di solito i contadini prendono le terre e ci rimangono fino a quando un giudice dà l'ordine di sgombero. Negli ultimi vent'anni, 370 mila famiglie hanno ricevuto terre in accordo con i governi. Tra loro, 210 mila hanno ottenuto terre con i governi militari, soprattutto nella regione dell'Amazzonia. Secondo il governo di Cardoso, nel 1995 42 mila famiglie hanno ricevuto terre, ma l'Mst assicura che sono state appena 12 mila. Nel frattempo il Brasile continua ad essere uno dei Paesi dell'America Latina con i più grossi contrasti economici: dei suoi 150 milioni di abitanti, 32 vivono in estrema povertà. Nina Negron I vescovi: non siamo d'accordo, ma queste invasioni sono causate da situazioni davvero disperate " RIO BRANCO- amara' FAZENDA MACAIXEIRA CURIONOPULIS (Prov. PARA') OCCUPATA MARTEDÌ' DA 10 MILA CONTADINI PARA' i MARANHAOj • /""PIAUI éFortaleza .•CEARA'- GRANDE ] PARAI BA rondonia: nia; ( t GOIAS ; stó ■' \MAT0 .'BRASILIA.*' • --'«Recite r*** - PERftóM BUCO t'SERGIPE BAHIA GROSSO' / Salvado FAZENDA SAO DOMINGO PONTAL DO PARANAPAREMA OCCUPATA VENERDÌ DA MILLE DONNE MINASI GERAIS Belo .... H°riìon,e/ESPIRIT0 tra n*. • .' SANTO 's. PAOLO" \ S. Paolo--éJjìo"ìDE JAN «srj—' ^PARANA'" Ilio de Janeiro