«Washington ha capito che non c'è dolo»

«Washington ha capito che non c'è dolo» SUSANNA AGNELLI «Washington ha capito che non c'è dolo» PALERMO. Negli ultimi giorni ha gettato un'ombra sui rapporti tra l'Italia e gli Usa la fuga di Yussef Majed al Molqi, il terrorista palestinese condannato a 30 anni per l'omicidio dell'americano Leon Klinghoffer, durante il sequestro della «Achille Lauro» neh'85. Secondo il ministro degli Esteri Susanna Agnelli, tuttavia, a Washington capiscono che si è trattato di ima sventurata coincidenza. Signora Agnelli, ci sono stati strascichi polemici con gli americani per la fuga di Majed? «No, il ministro della Giustizia Caianiello ha preso una posizione molto forte nei confronti del giudice che gli aveva concesso il permesso di uscire. Speriamo che a un certo momento si riesca a rintracciarlo». Dunque il caso non ha provocato tensioni con gli americani? ((Assolutamente no. Si rendono conto evidentemente che si è trattato di un gesto di leggerezza da parte del giudice. Ma capiscono anche che la cosa non è dipesa in alcun modo da un atteggiamento del governo italiano». Secondo lei il caso può complicare la posizione dell'Italia al vertice eh Sharmel-Sheikh?: «No, no, è una questione che non c'entra niente. Del resto, se non l'osse così, l'Italia non sarebbe neanche stata invitata». lf. sq.)

Persone citate: Achille Lauro, Caianiello, Leon Klinghoffer, Susanna Agnelli, Yussef Majed

Luoghi citati: Italia, Palermo, Usa, Washington