Anche Caianiello in corsa nella squadra del premier

Già depositati 150 simboli elettorali, bagarre per le azioni di «concorrenza sleale» Anche Caianiello in corsa nella squadra del premier CACCIA AL CANDIDATO PROMA ER ora è soltanto una voce che gira, con insistenza. Ma sembra che si candiderà nella lista-Dini anche il neo-ministro della Giustizia, Vincenzo Caianiello. Di ministri in lizza, in verità, ce ne sono già nella squadra del presidente del Consiglio: da Fantozzi, a Treu, a Lombardo, con l'incognita Ciò. E già questo drappello aveva suscitato qualche polemica. Ma il caso di Caianiello, ex presidente della Corte Costituzionale, è diverso, perché il magistrato è stato nominato ministro soltanto un paio di settimane fa. Insomma, qualcuno può pensare, maliziosamente, che la nomina sia stata il «trampolino» di lancio in politica. E non basta, perché, attratti dall'agone elettorale, sarebbero anche numerosi sottosegretari, alcuni anche di fresca nomina. Fra questi si fa il nome di Federico Rossi, ex rettore dell'università di Cassino, nominato da Dini dopo lo scioglimento del Parlamento. Il professor Rossi sarebbe candidato in un collegio senatoriale del Lazio. VIP PER DINI. Il presidente del Consiglio starebbe facendo anche incetta di bei nomi dell'alta borghesia e della nobiltà. I vertici di «Rinnovamento» avrebbero già contattato la marchesa Gioia Marchi Falck, sorella di Giorgio della dinastia lombarda dell'acciaio. A Roma circola, invece, il nome della marchesa Sandra Verusio, padrona di casa di uno dei salotti più esclusivi della capitale, frequentato, dicono le cronache, anche da Carlo Azeglio Ciampi e Carlo De Benedetti. I «cacciatori di teste» della listaDini si starebbero anche interessando ad altri due illustri perso- naggi: il marchese fiorentino (terra prodiga di nuovi talenti della politica) Piero Antinori, uno dei più noti produttori vinicoli italiani, e l'imprenditore genovese Gian Enrico Cambiaso. I PREFETTI DI FERRO. Oltre ad Achille Serra, prefetto di Palermo che si candiderà nelle liste del Polo a Milano, altri due suoi colleghi hanno chiesto al ministero degli Interni l'aspettativa per motivi elettorali. Ma per ora i loro nominativi non sono stati resi noti dal Viminale né da alcun partito. In caso di successo, sarebbe la prima volta che un prefetto entrerà ■ CsiS^v^^ wL£~-2". in Parlamento. L'unico precedente di «discesa in campo» era stato infatti quello del prefetto Carmelo Caruso, candidato nelle amministrative del '93 alla carica di sindaco di Roma. Con esito infausto. GENNY, NO A MASTELU. Donatella Girombelli, la nota stilista del marchio Genny, non ha accettato il seggio alla Camera offertole dal presidente del ccd, Clemente Mastella. «Genny» si è schermita: «E' stato solo un pour parler, ma 10 ringrazio del gentile pensiero». EPURAZIONE A SINISTRA. Scoppia nell'Ulivo la bagarre per le accuse dei Comunisti Unitari, per bocca del loro coordinatore, Famiano Crucianelli, contro l'epurazione di cui sarebbero vittime dopo 11 patto fra Ulivo e Rifondazione comunista. Fassino, esperto del pds per le liste, ha cercato di rassicurarli garantendo che le loro candidature saranno presenti in tutte le regioni. Anche Giuseppe Giulietti, ex leader dei giornalisti Rai del fronte progressista, vive ore agitate. Eletto nelle prece- denti elezioni come «indipendente» nelle liste di Rifondazione in un collegio sicuro in Umbria, sembra adesso correre il rischio di essere messo da parte o dirottato in un collegio più difficile. 1A SFIDA DI SGARBI. Il bollente Vittorio Sgarbi potrebbe sbarcare a Gallipoli, per ingaggiare un duello all'arma bianca contro il leader del pds, Massimo D'Alema. CHI VUOLE CU EX LEGHISTI? Tempi grami per numerosi fuoriusciti dalla Lega. Renato Ellero, segretario della Lif, e il capogruppo al Senato Mario Rosso accusano di essere stati estromessi dal tavolo delle candidature del Polo. Anche Gianfranco Miglio reclama dal Cavaliere dieci collegi sicuri per il partito federalista, minacciando di tornare da Bossi. MARONI EMIGRA A TORINO. L'ex braccio destro di Bossi, Roberto Maroni, dopo la bocciatura in terra lombarda, ha accettato di emigrare in Piemonte e di accettare la candidatura per la Lega Nord a Torino. [r. r.] Maroni a Torino, ex leghisti e Miglio vanno all'«asta» Il ministro della Giustizia Vincenzo Caianiello