Btp a 110. Devo vendere?

Btp allO. Devo vendere? Btp allO. Devo vendere? Possiedo 150 milioni in Btp con scadenza I " marzo 2001, al 12,50%. Se li vendessi ricaverei un buon gruzzolo. Ma sono indeciso, perché non saprei cosa comprare dopo, visto il basso rendimento degli altri titoli. Mi conviene tenerli fino alla scadenza naturale? Lettera firmata - Forlì Ho investito 50 milioni in Btp I /'3/2001. al 12,50%, acquistati a fine marzo '95 a 98 lire, compresa la commissione bancaria. In data 20 gennaio '98 il titolo è quotato a I I 1, 16 lire. Mi conviene venderlo o tenerlo fino alla scadenza? F. Giannella - Ravenna w] L lettore di Ravenna aggiunge: «Tenga in considerazione che atI Itualmente non ho problemi di liquidità, mentre se vendo ho un I buon guadagno in capitale, più 4 milioni 342 mila lire che deriI vano dalla cedola incassata 1' 1/9/95 e da quella in corso. Quindi U I vano dalla cedoa icsta 1 1/9/95 e da quella i orso Qdi ! U il mio investimento di 49 milioni mi avrebbe dato un interesse del 27,83%». Nel momento in cui scrivo il Btp 3/03/2001 è quotato 108,85, quindi non sto a rifare il calcolo del lettore. Comunque, sia per lui, sia per il suo «collega» di Forlì, l'investimento è ottimo, perché il ti¬ tolo che hanno attualmente vanta la quotazione più alta tra quelli di Stato. Conviene tenerlo fino alla scadenza e fare, eventualmente, qualche «arbitraggio», cioè compravendita di titoli. Questo consiglio di «fedeltà» ai Btp 2001 vale anche, per estensione di titoli e di tempo, ai Cct di cui scrive il lettore Alberto B. di Torino. Che si riallaccia alla risposta che davo, sul «Tuttosoldi» del 22 gennaio scorso, alla signora Carla F., di Bra, suggerendole di sottoscrivere, per l'importo equivalente a quello dei suoi Cct, in scadenza 1' 1/3, i nuovi Cct che scadranno 1' 1/2/2003. Il signor Alberto B. mi dice: «Poiché i Cct con scadenza il 1/3/96 (venerdì) avranno la valuta del 4 marzo (lunedì), almeno così è per la mia banca, qui nasce il problema. Perché si avrebbe l'accredito dei Cct scaduti con valuta 4/3 e, presumibilmente, l'addebito dei nuovi Cct sottoscritti con valuta 1/3, come mi devo regolare, io, e, penso, tanti altri risparmiatori?». Suggerirei, per evitare questi giorni di «scoperto», di chiedere alla banca di addebitare i nuovi Cct 2003 dal 4 marzo (oggi per chi legge), con il pagamento del rateo d'interessi, già maturati, della cedola in corso dall' 1/2, e della quale, alla fine del semestre, il risparmiatore incasserà, ovviamente, l'intero importo. Investimento sicuro anche con questi CD Ho investito, tramite banca, parte del mio patrimonio (400 milioni) in CD a tasso variabile Fonspa, Cis lsve, Medve, ed Efib della durata di 18 mesi. Il tasso d'interesse è buono, paragonabile ai Cct, ma mi chiedo se è un investimento del tutto sicuro, quanto meno paragonabile ai titoli di Stato. G. T. - Torino Il Credito Fondiario, il Credito Industriale Sardo, l'Efibanca e gli altri enti indicati, sono del tutto «sicuri», e così i rispettivi CD, non meno dei titoli di Stato. Ogni operazione ha il suo costo Sono un giovane risparmiatore e, dall'anno scorso, seguo con sempre maggiore attenzione il mercato azionario. Mi sono anche informato dei costi che si vengono a sostenere per tali investimenti. Risultato: 7 per mille sull'importo dell'operazioni, più 50 mila lire semestrali. Le sembrano onesti, o si può spuntare di più? Poi non ho capito bene il meccanismo dei due regimi fiscali per i dividendi: 1) Avere i Btp cedola 12,5% scadenza 2001 in portafoglio è una fortuna. Da tenere quello al 10%, ma con l'obbligo di dichiararli nella denuncia dei redditi; 2) quello del 12,50%, da non dichiarare. Non le sembra il primo terribilmente svantaggioso, tanto da essere inutile? Ilario Clemente - Susa (Tol Il lettore aggiunge, e conclude: «Infine, le eventuali plusvalenze, e/o minusvalenze, alla vendita delle azioni, hanno importanza ai fini fiscali?». Rispondo subito a quest'ultima domanda del giovane risparmiatore: si tratta del regime fiscale dei «capital gains», i guadagni di capitale, regime temporaneamente sospeso, forse perchè è emersa la stridente ingiustizia di tassare i «guadagni», appunto, sul capitale e di non curarsi, invece, delle eventuali perdite. Che. negli ultimi tempi (o anni), sono di gran lunga prevalenti rispetto ai guadagni (tendenza che auguro al nostro neofita di concorrere a invertire). Comunque, per la prossima dichiarazione dei redditi del 1995, nessuna denuncia in proposito. per quanto riguar¬ da, poi, i due regimi fiscali per i dividendi: il 12,50%. la cosiddetta «cedolare secca», libera, effettivamente, da ogni obbligo di denuncia, necessario, invece, se uno sceglie la cedolare «umida» del 10%. All'origine, alcuni decenni fa, del doppio regime tu una lunga polemica che alla fine partorì quel «topolino» di differenza, definita dal nostro lettore «inutile», aggettivo cui aggiungerei il sostantivo «complicazione», all'italiana. Infine, non ritengo si possa «spuntare di più», cioè, spendere di meno, per poter investire in Borsa: la commissione del 7 per mille praticamente e fissa, quella semestrale varia tra le 50 e le 55-60 mila Quando s'incomincia da meno 7 per cento A partire dall'aprile prossimo avrò m prestito dal mio ente 20 milioni che dovrò restituire in 5 anni a un interesse del 7%. Lei come li investirebbe? M. Iodice - Bari La domanda, così com'è formulata, si può leggere in due modi: I) il lettore deve restituire, al termine di 5 anni, l'intera somma, più 4 anni d'interesse al 7%, pari in tutto a 27 milioni: 2) invece, il lettore deve restituire ogni anno un quinto della somma, più l'interesse a scalare sul capitale residuo. Il possibile investimento muta parecchio da un caso all'altro. Gii auguro il primo modo, forse più vantaggioso per lei e meno complicato per l'investimento. Si tratterà di trovare un investimento che le assicuri un reddito sufficiente per avere, in capo ai 5 anni, i 27 milioni da restituire, più un guadagno di circa 5 milioni, uno all'anno. I buoni postali fruttiferi, per esempio, nei primi 5 anni danno un interesse del 7% che, sia pure capitalizzato, lascerà poco spazio al guadagno. I titoli di Stato a più lungo termine non fanno al suo caso. Le consiglierei di scegliere tra i Ctz, i Certificati del Tesoro «zero coupon», oppure i CD bancari a 60 mesi che danno un rendimento netto tra l'8.50 e il 9%. Non mi sento di suggerirle investimenti in Borsa, che sarebbero, forse la strada maestra per ottenere guadagni più sostanziosi. Da troppo tempo si dice che Piazza Affari, dopo tanti ribassi, può solo salire. Ma, così dicendo, si trova sotto di oltre il 30% al suo «massimo storico» del maggio '86, vecchio ormai di dieci anni. La telefonata arriva qui al tuo numero, riparte e arriva dove vuoi tu. Andrea Simone

Persone citate: Alberto B., Andrea Simone, Carla F., Giannella, Ilario Clemente - Susa, Iodice

Luoghi citati: Bra, Cis, Forlì, Ravenna, Torino