MADREDEUS, OLTRE IL FADO

MADREDEUS, OLTRE IL FADO MADREDEUS, OLTRE IL FADO La nuova musica portoghese VII marzo al Piccolo Regio ON è una malattia. Anzi, ce ne fossero ondate musicali come quella che è stata definita «Lusomania», ovvero rapida metastasi di cellule lusofone nel corpo del pop europeo. Due sono i protagonisti di questa fresca passione: un'anziana cantante delle isole di Capo Verde, Cesana Evora, nonché l'ensemble tutto portoghese dei Madredeus. Questi ultimi arrivano in città, su invito dell'Unione Musicale, lunedì 11 marzo (Piccolo Regio, ore 21, 50 mila lire) all'interno della rassegna «Parole e Note» dell'assessorato per la Cultura in collaborazione con Salone del Libro e Centro «Bairati» dell'Università. Il concerto è preceduto dal consueto incontro pubblico. Alle 16 (stessa sala, ingresso libero) Gian Luca Favetto e il gruppo di Teresa Salgueiro analizzeranno il rapporto tra immagini, musica e città, partendo dalla formidabile esperienza maturata dai musicisti portoghesi con Wim Wenders sul set di «Lisbon Story». Peccato non ci sia Wim in persona, troppo schivo. «Stavamo suonando con tale piacere, tale intensità e totalità, e la voce di Teresa riempiva quel piccolo spazio con tale emozione che avevo continuamente la pelle d'oca», racconta il grande regista evocando il primo incontro con i Madredeus. Attingendo alla struggente tradizione del fado, di cui mo- Quisopra iMadredeus A sinistra Keith Tippett

Persone citate: Bairati, Cesana Evora, Gian Luca Favetto, Keith Tippett, Wim Wenders

Luoghi citati: Capo Verde