PIRANDELLO «A SOGGETTO» di Monica Bonetto
PIRANDELLO «A SOGGETTO» ALFIERI PIRANDELLO «A SOGGETTO» Alida Valli e Giustino Durano con la regia di Patroni Griffi EL foglio di presentazione preparato dalla Compagnia non se ne fa cenno, ma lo spettacolo che Sicilia Teatro presenta da martedì 12 marzo al Teatro Alfieri, ebbe proprio a Torino, 66 anni or sono, un fondamentale precedente. «Questa sera si recita a soggetto» infatti, copione scritto da Pirandello nei primi mesi del 1929 durante l'esilio volontario in Germania, venne rappresentato per la prima volta in Italia proprio nella nostra città, il 14 aprile del 1930. Regista e scenografo di quell'edizione fu Guido Salvini, il quale per l'occasione mise insieme un'inedita compagnia di attori approvati dallo stesso autore tra cui comparivano Renzo Ricci per interpretare il ruolo del Dottor Hinkfuss, Bella Starace Sainati per la Signora Ignazia, Carlo Ninchi per Rico Verri, Laura Peroni per Mommina. Oggi, l'edizione che viene proposta dal cartellone del T.S.T. e che avremo modo di veder rappresentata all'Alfieri, non schiera interpreti di minor pregio: ad iniziare da Alida Valli, considerata ormai un vero e proprio mito del cinema e del teatro italiano (sarà la Signora Ignazia); e.poi Sebastiano Lo Monaco nei panni di Hinkfuss e ancora Giustino Durano, ultimo tra i grandi attori «bril- Giustino Durano. Sebastiano Lo Monaco ed Alida Valli in un momento del dramma pirandelliano in scena al'MJieri dal 12 marzo lanti», nel ruolo di Sampognetta. Li affiancano un folto gruppo di interpreti tra cui ricordiamo Danilo Nigrelli, Liliana Massari, Claudio Mazzenga e Carlo De Mejo. A curare la regia del famoso testo pirandelliano, si cimenta per la seconda volta Giuseppe Patroni Griffi. Con «Questa sera si recita a soggetto», Luigi Pirandello scrisse la terza e ultima parte del ciclo che lui stesso definì del «teatro nel teatro»; in precedenza infatti era-, no già stati scritti i «Sei personaggi in cerca d'autore» e «Ciascuno a suo modo». La trama prende facilmente spunto dalla vita teatrale berlinese che egli andava allora conoscendo: i cabaret certo, (citati peraltro nella commedia in questione, sebbene trasposti in Sicilia), ma anche e soprattutto alcuni personaggi che in piena Repubblica di Weimar spiccavano per il loro impegno culturale. A uno di essi in particolare, già regista dell'allestimento tedesco dei «Sei personaggi», Pirandello dedica la commedia appena scritta: è Max Reinhardt, il regista «mago» dalle stupefacenti invenzioni sceniche del Deutsche Theater di Berlino, quasi certamente l'ispiratore del personaggio di Hinkfuss. La Sicilia tuttavia, luogo della mente e dell'anima dello scrittore agrigentino, resta l'ambientazione ideale e il paradigma di ogni umano tormento. E' in Sicilia infatti che si svolge la vicenda di «Leonora, addio», la novella datata 1910 da cui Pirandello trae il canovaccio della storia che gli attori, nella finzione scenica, do¬ vranno «recitare a soggetto»: una storia di gelosia portata all'eccesso che trasforma una giovane e vitalissima ragazza in una moglie segregata in casa e infelice. Si replica fino al 17 marzo. Monica Bonetto
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