BERGANZA, LA LEGGENDA

UNIONE MUSICALE UNIONE MUSICALE BERGANZA, LA LEGGENDA Haydn, Rossini, De Falla per la cantante spagnola TERESA Berganza, il nome di un mito. Difficile non conoscerla; impossibile non apprezzarla. Varcata da poco la soglia dei sessanta anni di vita e dei quaranta di carriera, il più celebre mezzosoprano spagnolo del secolo è ancora in piena attività e gira il mondo cantando nelle sedi più esclusive e attirandosi gli applausi convinti - una volta tanto non è solo un modo di dire - di pubblico e di critica. Teresa Berganza arriva a Torino mercoledì 13 alle 21 (Auditorium Rai). L'ha invitata l'Unione Musicale, e la cantante ha accettato l'invito portando con sé il fido collaboratore, il pianista Juan Antonio Alvarez Parejo. Come per tutti i grandi, anche per la voce della Berganza si pone il problema di trovare una integrazione sonora - e non un semplice supporto - che valorizzi le morbide volute nel timbro senza che essa stessa perda la luce. Con l'arte davvero rara di Parejo, il problema è risolto: perché il suo è un pianismo vigoroso e intelligente che, pur nel controllo assoluto delle dinamiche e dei fraseggi, sa capire l'intima essenza della vocalità, e si fonde con il partner senza rinunciare alla propria personalità. Non un semplice aca>mpa- Teresa Berganza in concerto mercoledì 13 per l'Unione Musicale insieme con il pianista Juan Antonio Alvarez Parejo Nella foto in basso Magda Olivero che interviene al ricordo di Tagliavini gnatore, quindi, ma un musicista completo che esalta il magistero dell'interprete con cui collabora. Nulla di meno, comunque, di quanto esiga per sé la leggenda della Berganza: un'artista che nel corso della carriera ha saputo farsi apprezzare per un'infinità di pregi, tra i quali la tecnica suprema dell'emissione, la vocalità fluida e gioiosa, la cura dello stile e del particolare, la capacità di introspezione psicologica. E, non da ultimo, l'autentica umiltà dell'interprete nei confronti dell'autore. Il programma della serata è tra i più amati della grande cantante e comprende pagine essenzialmente oratorali o liederistiche, come la cantata Arianna a Nasso di Haydn, alcune lievi arie di Rossini o le canzoni di Guridi, Haltier, Rodrigo o del sublime de Falla. Pagine rare, che richiedono un'arte preziosa e alle quali la Berganza restituisce il lucore che il tempo e la distrazione di altri interpreti avevano un poco appannato; e verso le quali si rivolge l'interesse di un pubblico attento alle emozioni che solo la migliore hedirestica può evocare. Alfredo Ferrerò

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