CORSARO ALL'ARREMBAGGIO

REGIO REGIO CORSARO ALL'ARREMBAGGIO L'opera giovanile di Verdi ispirata al romanzo di Byron OVEVA essere un «Corsaro» anglo-italiano, ma poi il Covent Garden di Londra, stretto nelle finanze (deficit di un milione di sterline), ha dovuto rinunciare alla co-produzione. Il Regio però non s'è tirato indietro e, come capita ormai da qualche tempo, ha messo su in proprio un cast ma di notevoli qualità - per rispettare l'impegno stagionale. «Il corsaro», una delle opere del primo Verdi, assai poco frequentato per le difficoltà vocali che comporta, ma che contiene in sé il pensiero verdiano rivelato pienamente in «Trovatore», «Rigoletto» e «Forza del destino», andrà in scena l'8 marzo alle 20,30 nell'intento di restituire la partitura all'attenzione della critica. Il direttore d'orchestra Evelino Pidò ha studiato l'opera, avvalendosi dell'edizione originale messagli a disposizione da Elisabeth Hudson con la supervisione di Philip Gossett. Il dubbio che ancora angoscia taluni melomani è: «Corsaro» capolavoro o no? Una questione che non tocca troppo il pubblico, il quale va a teatro per sentire Verdi e lo troverà forse acerbo, ma desideroso di scavare nelle proprie capacità creative. L avventura amorosa di Corrado, capitano dei corsari, si Barbara Frittoli (nella foto durante le prove) è la dolcissima Medoro innamorata del corsaro Corrado ispira al poema di Byron. Il corsaro è «afflitto» da due amori, quello per la giovanissima Medora e per la favorita del pascià Seid, Gulnara, passionale e decisa a tutto, che s'è perdutamente invaghita di lui. Corrado è l'eroe romantico, ma alla fine la vera eroina è proprio Gulnara. Corrado il «corsaro» è il tenore italo-argentino José Cura, in possesso di una voce possente, da vero drammatico, un giovane artista che dovrebbe farsi tentare dall'Otello. Gli è accanto una Medora dolcissima, il soprano Barbara Frittoli, che s'è rivelata anch'essa al Regio ed ha intrapreso una carriera internazionale. Gulnara è invece la sensibilissima Maria Dragoni. Il Pascià Seid è il baritono romano Roberto Frontali, anch'egli sulla cresta dell'onda. Negli altri ruoli canteranno Antonio Abete (Giovanni), Amedeo Moretti (Selimo), Mok Jin Hak (un eunuco), Domenico Balzani (uno schiavo). La regia è del torinese Mauro Avogadro, che è ormai si divide tra prosa e lirica, ed a cui tocca «leggere» più nel testo di Byron che nel libretto di Francesco Maria Piave, il che gli consente di identificare Corrado proprio nel romanziere, nel viaggiatore innamorato della Grecia. Osserva il regista Mauro Avogadro: «Mi ha incuriosito molto u saggio di Mila, che considerava Gulnara una sorta di incrocio tra Barbarella e la figlia del Corsaro nero. Io credo sia un personaggio sensualissimo, mentre Medora è l'idea stessa dell'amore». Maestro del coro è Bruno Casoni, le scene sono di Carmelo Giammello, i costumi di Giovanna Buzzi. Repliche: 10-12-1417-19-22-24 marzo. Armando Caruso EVELINO PIDO's COSI' SUL PODIO Che cos'ha di speciale «Il Corsaro»? Che viene messo in scena a Torino per la prima volta in questo secolo, che sarà eseguito nell'edizione critica integrale (niente paura: dura meno di due ore) curata dall'Università di Chicago, che è un Verdi giovanile che sorprenderà. Quando Carlo Majer, direttore artistico del Teatro Regio, uomo amante delle sfide intellettuali, mi ha proposto questo progetto ho trovato subito allettante l'idea di provare a ribaltare il giudizio su un'opera considerata minore e comunque poco eseguita. Sin dalla prima occhiata alla copia dell'autografo, ho notato elementi, spunti tematici, melodie e situazioni teatrali, anticipatori del Verdi maturo, quello del «Trovatore», di «Rigoletto», di «Otello». E' ben visibile, da parte dell'autore, un'attenzione particolare al tessuto armonico, trattato con ricercatezza e originalità. Perciò dico che non si tratta di un'opera minore. Se pure Verdi l'avesse scritta, come sostengono vari studiosi, di getto o controvoglia, sono convinto che alla fine ne sia rimasto soddisfatto. Attraverso la musica traspare l'entusiasmo del genio e già si ascolta quel fraseggio, quel respiro che sarà dei grandi capolavori. Oltre alla famosa aria di Medora «Non so le tetre immagini», la partitura offre duetti di valore, e due concertati, nei finali del secondo e terzo atto, davvero molto belli. Nel complesso l'opera è ricca di momenti intensi: credo che il pubblico l'amerà. Con i solisti (Maria Dragoni, Barbara Frittoli, José Cura e Roberto Frontali: un cast di alto livel¬ lo, senza il quale la sfida del «Corsaro» sarebbe improponibile) ho fatto un lavoro di cesello sui personaggi e aggiunto alcune (sobrie) variazioni sulle cabalette. Con l'orchestra ho lavorato sul suono per trovare spessore ma anche nobiltà. E' un Verdi giovanile, risente ancora di influenze belcantistiche, non ci si può aspettare il peso orchestrale di un «Don Carlos». Dopo il successo dell'anno scorso con il «Mitridate», che è stato il mio debutto operistico al Regio, torno a dirigere a Torino. Se sono emozionato? Ma certo. E ogni volta l'emozione è speciale, intima: diversa da quella che provo in ogni altra parte del mondo. Perché io la amo, questa mia città. " • ' Evelino Pidò GLI INTERPRETI Barbara Frittoli: dal Regio di Torino a Salisburgo con Abbado per l'Otello con Domingo, quindi ritorno al Regio per «Il Corsaro». Nella prossima stagione sarà Desdemona nell'Otello che il Regio metterà in scena, in coproduzione con i Ber liner. Il giovane soprano è ormai una stella, che s'è involata da Torino con il «Mitridate». Cantante serissima, preparata e sicura di sé, si esprime ormai ad altissimi livelli: nel «Corsaro» ha un'aria tra le più difficile del repertorio verdiano: «Non so le tetre immagini». José Curo: dopo il «Caso Makropulos» con la Babaivanska al Regio, due anni fa, ha preso il volo: «La Rondine», «Forza del destino». Nel 1994 ha vinto Operalia, il Concorso internazionale indetto da Placido Domingo e l'anno scorso ha cantato nello «Stiffelio». Del «Corsaro» dice: «E' opera che contiene sia pur a tratti armonie che Verdi completerà nella "Forza del destino", nel "Trovatore" e "nell'Otello", nel "Rigoletto". Opere in cui il tenore deve esprimere il meglio di sé. Io sono del parere che il •Corsaro sarà ampiamente rivalutato». Maria Dragoni. Già vincitrice di vari concorsi internazionali tra i quali il «Callas»: «Gulnara, è una delle mie eroine preferite. E' una donna forte, di carattere che scommette tutto sull'amore per Corrado. Non avrà l'amore che merita, ma A sinistra il maestro Evelino Pidò Qui sopra il regista Mauro Avogadro e. a destra José Cura

Luoghi citati: Grecia, Londra, Salisburgo, Torino