KUSTERMANN COME ALICE di M. Bo.

ADUA ADUA KUSTERMANN COME ALICE Un classico dell'avanguardia torna in scena per i 25 anni CIO' che un tempo, più di vent'anni fa, si configurò come dirompente, provocatoria e feconda avanguardia, oggi ormai può essere considerato «teatro classico». Un classico moderno certo, ma sempre classico. Perche ha informato di sé tutto il teatro venuto dopo, perché i semi gettati, sebbene non sempre consapevolmente, hanno germogliato e hanno a loro volta proliferato, perché riprendere oggi uno spettacolo allestito allora non ha soltanto il sapore della nostalgia ma rammenta quanto sia fondamentale saper «osare» nell'arte. L'hanno definita «avanguardia romana» e raggruppava artisti del calibro di Carmelo Bene, Meme Perìini, Mario Ricci, Giancarlo Nanni. E proprio Nanni, cogliendo l'occasione del 25° anniversario del debutto, ha deciso di riproporre in questa stagione «A come Alice» che egli stesso aveva adattato dall'opera di Lewis Carroll. Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Adua, per il cartellone del Gruppo della Rocca, da martedì 5 a domenica 17 marzo. Per questa ripresa sono stati chiamati attori che avevano già recitato nell'edizione del 1970 (Alessandro Vagoni, Massimo Fedele e Manuela Kustermann) ma anche nuovi interpreti (Paolo Lorimer, Maurizio Palladino e Mat- Manuela Kustermann protagonista come 25 anni fa di A come Alice. Selle foto sotto a sinistra Anna Meacci a destra Laura Curino teo Chioatto); le scene e i costumi invece sono stati ridisegnati da Andrea Taddei. Scrive Giancarlo Nanni nelle nuove note di regia: «A chi ci chiede "perché", rispondiamo come Carroll: non ne abbiamo la più pallida idea. E' stato un moto del cuore. Come Alice è inspiegabile, o è anche troppo spiegabile. Il testo teatrale di Alice è satira, romanzo, allegoria, dramma e commedia, è un'opera piena di significati precisi ed è anche priva di senso». L'occasione per approfondire meglio questi ed altri concetti che riguardano «La memoria dell'avanguardia. Le tradizioni del Nuovo Teatro» è offerta giovedì 7 marzo alle 17,30 dal quarto appuntamento del ciclo d'incontri «I Teatri Possibili Laboratorio d'arte dello spettatore» curato da Carlo Infante in collaborazione con l'Associazione nazionale Critici di Teatro e il Gruppo Entasis, che programmerà su Internet un forum per il dibattito teatrale. Sede dell'incontro è, come le volte precedenti, Zona Castalia, in via Principe Amedeo 8. Interverranno, oltre a Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann, il critico e studioso Ruggero Bianchi, il giornalista Sergio Ariotti, Edoardo Fadini, Luciano Giaccari e il performer Gianni Colosimo. [m. bo.]