POLITICA E AMORI SUL LUNGOLAGO di Giovanni Tesio
POLITICA E AMORI SUL LUNGOLAGO POLITICA E AMORI SUL LUNGOLAGO PER i libri la tentazione di esistere deve essere più forte che per gli uomini. Così può accadere che di un romanzo scritto tra il '62 e il '66, pubblicato nel '72 e subito esaurito, compaia oggi una nuova edizione con uno scritto di Carlo Bo che parla di «meteorite caduto da cieli sconosciuti». S'intitola Per Luisa ed è riproposto dagli editori bergamaschi Moretti & Vitali (pp. 235, L. 16.000). Autore il ticinese Giovanni Bonalumi, già docente di storia della letteratura italiana all'Università di Basilea, studioso tra gli altri di Campana, Panni, Tasso, Fogazzaro. E di un Fogazzaro aggiornato - climi lacustri e tensioni matrimoniali - si potrebbe parlare per le vicende di questo libro, insieme con i nomi di Senancour, Ramuz o Alain-Fournier (molto meno) che indica Bo. Già autore di un primo romanzo, Gli ostaggi, che nel '54 ebbe con Lalla Romano il premio Veillon, Bonalumi mostra di saper tenere il passo di una storia di incroci, di contrasti psicologici, di atmosfere allusive, di attese impercettibili, dove si parla di qualcosa che incombe ma che sembra non accadere mai, o delle velleità di qualcuno che cerca se stesso fuggendosi continuamente. Il romanzo non nasconde una sottile filigrana autobiografica, abbastanza trasparente nel protagonista e nelle sue rimuginazioni, e certo nel risvolto generazionale del gruppo a cui il protagonista si accompagna, le promenades notturne sul lungolago, le discussioni politiche sul XX Congresso del Pcus nel '55 e sull'immaturo squarcio ungherese nel '56, o sulla necessità più locale di una riforma scolastica adatta ai nuovi tempi. E ancora le meschine prudenze di una mentalità difensiva e diffidente, l'ansia o la smania di uscire da un mondo claustrofobico e perbenista. Nulla, tuttavia, che possa far pensare a un romanzo di grevi ipoteche ideologico-saggistiche. Tutto è risolto in narrazione di stati d'animo. Più che i fatti narra¬ ti contano i movimenti psicologici. Al centro di questo mondo c'è un giovane professore, Giuliano, e c'è sua moglie, Luisa. C'è una scuola con un direttore che si chiama Tegola e fa la guardia ai suoi pregiudizi, c'è un circolo dove vengono proiettate pellicole d'essai, c'è una compagnia vagamente pavesiana di amici e di ex alunni che si mescolano in qualche festa un po' intossicata. C'è un artista fallito, Michele, e c'è la moglie Adriana, scontenta e attraente; c'è un ex alunno di Giuliano, Dino, che è innamorato di Adriana e c'è Giuliano che spia le loro mosse, finendo a invischiarsi in un'improvvisa trasgressione. Ma c'è soprattutto il rapporto di Giuliano con Luisa e di Giuliano con le proprie ansie e le proprie ossessioni: le rimuginazioni tra apparenza e verità, gli indugi, i calcoli, il riserbo, gli antagonismi con gli altri e l'altra parte di sé. Su tutto un'attesa protratta che svela il suo volto tragico, il lutto o i lutti di una vita che assurdamente precipita. Giovanni Tesio
Persone citate: Bonalumi, Carlo Bo, Fogazzaro, Fournier, Giovanni Bonalumi, Lalla Romano, Moretti
Luoghi citati: Campana
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