«Italiani» in viaggio banali ma simpatici di Lietta Tornabuoni
Brevi storie e tanti attori nel film di Ponzi PRIME CINEMA Brevi storie e tanti attori nel film di Ponzi «Italiani» in viaggio banali ma simpatici IL titolo è troppo supponente per un'antologia di episodi svolgentisi tutti nello stesso luogo, strutturalmente simile a certi vecchi film di Luciano Emmer («Domenica d'agosto» nel 1949, «Parigi è sempre Parigi» nel 1951): piccole avventure, gente comune, nostalgie e desideri, il vantaggio di diverse brevi storie e dei numerosi attori che le interpretano, lo svantaggio d'un bozzettismo sentimentale in questo caso mediocre. Sul treno Palermo-Milano negli Anni Sessanta, con le loro speranze e le loro ambizioni che il tempo s'incaricherà spesso di tradire e deludere, viaggiano in tanti. Viaggiano una famiglia siciliana emigrante a lavorare nel Nord industriale e l'industriale milanese Ivano Marescotti sfruttatore delle provvidenze statali per il Mezzogiorno. Viaggiano Maria Grazia Cucinotta, ragazza-madre meridionale che partorisce con straordinaria rapidità nel gabinetto di terza classe e che con altrettanto straordinaria velocità attacca immediatamente ad allattare, e il turbato prete Claudio Bigagli che l'assiste. Viaggia in treno l'infermiera Giuliana De Sio che incontra il maestro-scrittore Roberto Citran, fa l'amore con lui nello scompartimento e poi lo perde, ignara d'essere rimasta subito incinta. Viaggiano un ragazzo convinto d'avere gli occhi di Paul Newman che vuol diventare divo del cinema, un ragazzo di sinistra ricco di fiducia nella vita e nella libertà, un ragazzo di destra che sta per entrare in polizia; viaggiano la ragazza siciliana Tiziana Lodato e la ragazza Vanessa Gravina, amante clandestina dell'indu¬ striale. Viaggia lavorando Giulio Scarpati, addetto ai vagoni letto innamorato dei treni, gentile, altruista, contento. A un certo punto il film apre una parentesi nella quale i personaggi appaiono come saranno vent'anni dopo, vinti oppure appagati, comunque diversi; poi la chiude tornando al racconto precedente. Il gioco di combinazione e scomposizione temporale è quello ideato dal drammaturgo inglese J.B. Prie- stley nel suo testo teatrale del 1937 «Il tempo e la famiglia Conway»; personaggi e vicende sono spesso di carta, artificiosi e schematici, banali e banalmente narrati; gli interpreti, anche quelli poco bravi, sono simpatici. Lietta Tornabuoni ITALIANI di Maurizio Ponzi Con Giulio Scarpati Ivano Marescotti Giuliana De Sio, Roberto Citran Maria Grazia Cucinotta Tiziana Lodato, Claudio Bigagli Vanessa Gravina. Italia '95 Cinema Ambrosio 3 Torino Odeon 2 Milano, Barberini 2 Roma Una scena tratta da «Italiani»
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