Rutelli sgombera 200 nomadi di Francesco Grignetti

Trasferiti da Cinecittà, Alleanza nazionale attacca il sindaco: una mossa elettorale Trasferiti da Cinecittà, Alleanza nazionale attacca il sindaco: una mossa elettorale Rutelli sgombera 200 nomadi E a Ciampino è rivolta ROMA. Sgradita sorpresa preelettorale per Maurizio Gaspara: il sindaco Francesco Rutelli, nonostante molte critiche da destra e da sinistra, ieri, con la mobilitazione di centinaia tra vigili urbani, carabinieri e poliziotti, ha fatto traslocare quasi duecento zingari dalle strade del quartiere di Cinecittà e li ha spediti dalle parti di Ciampino. Appunto là dove Gasparri ha il suo collegio elettorale. Ma il campo attrezzato «La Barbuta» - ai confini di Roma, vicinissimo a Ciampino - ha scatenato le proteste di molti. Insorge la parlamentare Gabriella Pistone, di Rifondazione comunista, che grida alla «deportazione». Protesta Rosa Russo Jervolino, che chiede e ottiene un intervento telefonico addirittura dal Capo dello Stato. Inutile dire di Maurizio Gasparri. E Cinecittà, quartiere tradizionalmente di sinistra, che ne dice? «Entusiasti», risponde Rutelli. Era un intervento annunciato da tempo. Che però nessuno si aspettava, tanto che gli zingari non hanno mai armato i contratti con l'Enel e per quindici giorni staranno senza corrente elettrica. «L'area che abbiamo sgomberato spiega il sindaco progressista di Roma - era destinata a verde, a ridosso delle abitazioni, intorno a un mercato coperto. Ci stavano le baracche e le roulotte di duecento nomadi. Uno scandalo igienicosanitario. La gente andava a fare la spesa in mezzo a bambini seminudi, con gli zingari che facevano pipì dietro i banchi. Era anche una situazione pericolosa, con collegamenti elettrici di fortuna. Si erano attaccati abusivamente ai lampioni». Vista dal Campidoglio, insomma, la situazione era apocalittica e andava eliminata rapidamente. Ecco perché da alcuni mesi erano iniziati i lavori di preparazione per un campo-sosta in aperta campagna. Sennonché l'area prescelta si è dimostrata infelice: troppo vicina all'aeroporto e all'abitato di Ciampino (che ha un sindaco progressista, infurentito), troppo lontana da Roma per avere i servizi (e dunque niente acqua corrente o fognature). I problemi sono tali e tanti che lo stesso sindaco definisce il campo «provvisorio». Per queste carenze si oppongono duramente anche la Caritas e l'Opera nomadi, che hanno coinvolto le deputate Pistone (Rifondazione) e Jervolino (Popolari). Anche ieri la Jervolino ha fatto il diavolo a quattro. «Trovo incredibile e inaccettabile - dice - che si usi la forza dell'ordine contro famiglie inermi per trasferirle in modo forzoso in un campo inabitabile perché privo delle più elementari strutture (acqua corren- te, fognature, luce). Incredibile poi interrompere addirittura i funerali di un bambino morto tragicamente». Pistone e Jervolino hanno anche sollecitato un intervento di Oscar Luigi Scalfaro. «Sì, il Presidente mi ha chiamato - ammetterà nel pomeriggio Rutelli - ma io l'ho subito tranquillizzato. Il campo dove vanno a vivere i nomadi è infinitamente meglio di dove stavano. La Jervolino fa una polemica indecente. Se poi si protesta anche per la nebbia, io gli rispondo di andarsene a Malta». Ma la questione è anche politica. Contro il campo a ridosso di Ciampino si è mobilitata la Destra, spronata da Gasparri che ha lì il suo collegio elettorale. Ieri Gasparri è emerso da una riunione dove si allestiva il programma di Alleanza nazionale per lanciare la sua protesta: «Il Comune prosegue nella sua politica miope e arrogante. La decisione è inaccettabile. Il luogo è malsano e i cittadini di Ciampino non sono stati consultati. Il locale sindaco Rugghia, del pds, ha rinunciato alla difesa dei diritti dei ciampinesi, mentre Rutelli ha rifiutato altre collocazioni. Inoltre attendo sempre risposta da Scalfaro, al quale ho chiesto di mettere a disposizione un ettaro della tenuta di Castelporziano per i nomadi che non possono stare né a Cinecittà, né a Ciampino». A Destra sono sicuri che tanta fretta è dovuta alla campagna elettorale. Ruggisce Teodoro Buontempo, «Er Pecora» di An, deputato e consigliere comunale: «Stanno preparando la strada per criminalizzarci. E' una trappola. E perciò io non andrò a fare nessun comizio da quelle parti perché a sinistra non aspettano altro per gridare al razzismo. Secondo me, la sinistra ha tutto l'interesse a drammatizzare i problèmi in vista delle elezioni». Francesco Grignetti Due bambini nomadi ripresi poco prima dello sgombero voluto da Rutelli