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«Non soltanto trapianti» «Non soltanto trapianti» Impiantato a Milano il primo cuore artificiale a lungo termine MILANO. Il primo intervento italiano per l'impianto di un cuore artificiale «stabile», e non destinato a essere poi sostituito con un cuore umano, è stato compiuto all'ospedale San Raffaele di Milano dal dottor Francesco Donatelli, dell'equipe cardiologica diretta dal professor Adalberto Grossi. Il paziente, un uomo di 64 anni, è stato operato il 6 febbraio scorso. Ieri l'istituto ne ha dato la notizia. «Il decorso post-operatorio è stato regolare ha detto Donatelli -. Già dopo tre giorni il paziente è sceso dal letto per muovere i primi passi. Oggi è pronto per la dimissione dall'ospedale e per iniziare la riabilitazione». Al paziente, Guido Piccolo, 64 anni, era stato impiantato d'urgenza il 6 febbraio un cuore artificiale Novacor NI00, la cui novità consiste nel suo impianto stabile a lungo termine. Finora i cuori artificiali sono stati impiegati come «ponte» al trapianto cardiaco, per consentire ai paziente di sopravvivere nell'attesa di reperire un organo da trapiantare. Per questo e per un solo altro intervento la casa produttrice si è impegnata a mettere a disposizione gratuitamente l'attrezzatura. Sono in corso - informa l'ospedale - i primi contatti per rendere questa nuova tecnica chirurgica a carico del servizio sanitario nazionale. «Da oggi si apre una nuova promettente strada ha detto il prof. Grossi -. Ma prima che questi impianti entrino nella normale routine operatoria dovranno passare anni». Quello impiantato al San Raffaele di Milano, ha commentato Luigi Donato, direttore dell'Istituto di fisiologia del Cnr e coordinatore del progetto cuore artificiale Icaro, «è un dispositivo ausiliario di supporto ventricolare che non è sostitutivo del cuore, ma integra la sua attività. E' una pompa aggiuntiva elettromagnetica che potrebbe essere utilizzata a lungo tempo per quei malati che avrebbero bisogno di un trapianto ma che non sono candidati a sostenerlo». [Ansa]