Il baby killer spara alla madre

Il baby killer spara alla madre Napoli, la donna è stata ferita in strada. Caccia al figlio minorenne Il baby killer spara alla madre Lei voleva il divorzio, il ragazzo l'ha punita NAPOLI. E' come se quella famiglia fosse colpita da una maledizione, una condanna senza appello che relega tutti i suoi componenti nei ruoli di carnefici o vittime, L'ultima è lei, Anna Deviato, 36 anni, madre di un baby-killer latitante e moglie di un assassino rinchiuso in carcere. Camminava sul marciapiede nel vico Storto Purgatorio ad Arco, nel centro antico di Napoli, quando qualcuno le ha sparato 6 colpi di pistola al volto e al petto. La sua vita è appesa ad un filo. Se riprenderà conoscenza potrà rivelare il nome dell'uomo che voleva ucciderla, dissipando o confermando quello che per ora è un sospetto terribile: la polizia sembra convinta che l'agguato debba essere inquadrato in una faida che da un anno ormai sta dilaniando una famiglia intera. Ha inserito in cima alla lista degli indiziati il figlio di Anna, Fabio, 16 anni, latitante dal 10 marzo dell'anno scorso, quando ammazzò con venti coltellate un guappo del quartiere che aveva tentato di soffiargli la fidanzatala. «Guaglione d'onore», Fabio: non avrebbe mai perdonato alla madre una relazione con l'uomo che il padre, Patrizio Silvestri, ex vigile urbano radiato dal corpo per aver commesso una rapina, ha ucciso cinque mesi fa. Accadde il 12 settembre. Il ragazzo era già latitante, e la famiglia sfasciata da tempo. Sia lui sia il fratello maggiore, Antonio, si erano schierati con il padre quando la madre aveva chiesto la separazione per andare a vivere con un altro uomo, Luigi Rafia. Patrizio Silvestri considerò il comportamento di Anna come un insulto intollerabile, da vendicare con un bagno di sangue. Quel giorno si armò e, camuffato con una barba finta e una parrucca, partì a caccia della coppia. La trovò in un ristorante a Salerno e non esitò a scaricare la pistola contro il rivale. Anna, ferita di striscio da un proiettile, trovò la forza e il coraggio di denunciare il marito, che fu arrestato due giorni dopo il delitto nel¬ l'ufficio del suo avvocato. La notizia del blitz della polizia scatenò un putiferio: i penalisti napoletani, indignati per l'operazione di polizia, proclamarono due giorni di sciopero. Ma tutto lascia pensare che la cattura di Patrizio Silvestri abbia provocato conseguenze ben più gravi. Anna, accusata dai parenti del marito di essere stata la causa di tutta quella violenza, venne isolata anche dai figli. E presto dalle parole si passò ai fatti: un fratello di lei fu ferito durante una discussione in famiglia solo perché aveva preso le difese della sorella. Tutto ciò mentre il giovane Fabio, assassino a sedici anni, avrebbe covato ancora una volta la vendetta nel suo nascondiglio. La polizia lo cerca. «Speriamo di arrivare prima di quegli altri», commenta un funzionario della questura. «Quegli altri» sarebbero i sicari inviati dal clan in cui militava Ciro Tagliatatela, il guappo che Fabio uccise un anno fa. If.m.]

Persone citate: Anna Deviato, Ciro Tagliatatela, Luigi Rafia, Patrizio Silvestri

Luoghi citati: Napoli, Salerno