Uccidono un marocchino per gioco di Enrico Benedetto

L'hanno accoltellato e sepolto in giardino; presi dopo tre giorni di fuga L'hanno accoltellato e sepolto in giardino; presi dopo tre giorni di fuga Uccidono un marocchino per gioco Due fidanzatini, nella banlieue di Parigi PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per spingere Sébastien a uccidere il «rivale» Abdelabim, la sua fìdanzatina Véronique gli aveva suggerito: «Invitiamolo a casa. Io farò l'amore con lui. E tu, vedendoci, troverai 0 coraggio di ammazzarlo». Abdelbim aveva 16 anni. Sébastien, 17, l'ha accoltellato - 40 colpi con furia selvaggia. Ferendo, nella foga, persino Véronique. Poi hanno sepolto in giardino il cadavere. E via in fuga. Véronique, l'unica maggiorenne - ma da pochi mesi appena nella tragedia sulle cui ragio ' la Francia non cessa d'interrogarsi, convince il ragazzo a scendere verso il Midi. Li arresteranno tre giorni dopo. Confessi e atoni. Gli inquirenti li descrivono come in trance. Non è droga. 0 meglio, il loro stupefacente si chiamava «Naturai born killers». Tl controverso film di Oliver Stone era ben più che un cult-movie per Véronique. In camera le hanno trovato il videotape e un lungo elenco: potenziali vittime. La ragazzina bene, carina, ricca, enigmatica con quei capelli biondi e il sorriso glaciale già si vedeva serial killer. Ne testimonia il diario. Ma occorreva un complice. E rompere il ghiaccio con la morte. Abdel il tunisino era un bersaglio ideale. L'ex di Véronique. Una relazione fugace, ma bastevole per ingelosire Sébastien. Che inoltre già lo destestava. Erano compagni di scuola. E mesi fa, per fare lo sbruffone Sébastien aveva cercato di mettergli paura, puntandogli contro il suo scooter. Ma estrasse una catena, iniziando a rotearla: l'aggressore dove battere in ritirata fra i lazzi dei compagni. Una storia in fondo banale arniche per Gournay-sur-Marne. Cinquemila anime, banlieue residenziale parighia con ville, strade calme, ten.- ioni nulle, il sindaco lo definisce un «grande villaggio» dove le tensioni razziali sono ignote. Ma Véronique «lavora» il suo compagno. Lo dicono succube. Certo, Sébastien non scriveva dall'infanzia poesie d'amore e sceneggiature come la sua fiamma. Né era incline alla pittura. In ogni caso, gli mancava un babbo che allevasse lupi e fanatico di storia indioamericana. Amanti diabolici? Sì, ma quasi per gioco. La passione non era fatale. E forse neppure interessava Véronique. Ma il sangue, quello sì. Persuasa che le sue coetanee l'odiassero, meditava di uccidere qualunque nemica/o potenziale. Per farlo, le era tuttavia necessario Sébastien. Da settimane lo tormentava. Fino a convincerlo. La coppia rivela persi- no agli amici: «Uccideremo Abdeladim». Scambiandola per una boutade, ridono loro in faccia. Invece Véronique fa sul serio. Premeditano insieme l'assassinio. Ma come attirare in trappola 0 giovane maghrebino? Li aiuterà il caso. Sabato pomeriggio lo vedono telefonare da una cabina. E nasce il piano. Lo provoca, Véronique, facendogli intuire che vuole tornare insieme a lui. Rendez-vous la sera. Che lo convochi nel villino di Sébastien non insospettisce l'ex spasimante. La trappola può scattare. I genitori sono via. E Véronique spiega alla madre, uscendo, che tornerà entro le 4 di mattina. Il tempo necessario per irretire Abdel, ucciderlo, far sparire le tracce, seppellirlo e rientrare qualora l'i¬ potesi del raid omicida a zonzo per la Francia - come nella pellicola Usa non funzionasse. Scelgono un'arma bianca per evitare allarmi nel vicinato. Piccolo shopping assassino, e non rimane che attendere l'arrivo dell'inconsapevole vittima. Sébastien è nascosto. Ma deve poter assistere all'amplesso perché scatti in lui una furiosa gelosia omicida. Almeno così lo istruisce Véronique. Abdeladim lo vedrà irrompere in camera, ma la flagranza è semplice apparenza dietro cui si cela una feroce premeditazione. Corre il sangue. E' più forte dell'avversario, l'ucciso, ma non gli lasciano il tempo per abbozzare una reazione. Enrico Benedetto Véronique, 18 arjii ha sedotto la vittima e ha spinto il suo ragazzo a ammazzarla La polizia controlla un immigrato maghrebino in una città della Francia La convivenza fra stranieri e gente del posto a volte è problematica

Persone citate: Oliver Stone

Luoghi citati: Francia, Parigi, Usa