Sulla tassa del 10% Dini ci ripensa di Flavia Amabile

Scintille tra Polo e Ulivo. Commercio e autonomi infiammano il dibattito preelettorale Scintille tra Polo e Ulivo. Commercio e autonomi infiammano il dibattito preelettorale Sulla tassa del 10% Pini ci ripensa Fantozzi: per me va sospesa. Il governo alla ricerca di consensi ROMA. Per il ministro Fantozzi il contributo del 10 per cento per lavoratori autonomi e liberi professionisti da versare all'Inps deve essere sospeso. «La posizione del governo sarà presa in tempi rapidissimi - ha annunciato -. Non so se c'è intenzione di rinviare ancora, deciderà il presidente Dini. La mia posizione - ha aggiunto - è che il contributo può probabilmente essere sospeso». Ieri comunque il Consiglio dei ministri non si è occupato della questione del 10 per cento. Lo ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Lamberto Cardia che ha precisato: «Fantozzi parlava a titolo personale. La questione non è stata minimamente esaminata dal governo». E infatti, prima di passare all'abolizione del discusso contributo Palazzo Chigi vuole assicurarsi una convergenza «ampia e trasversale» tra le forze politiche. Per questo nei prossimi giorni il governo prenderà contatti con i presidenti dei gruppi parlamentari per vedere chi è effettivamente favorevole all'abolizione della norma - che sembra comunque avversata da tutti - tenendo conto che servirà in ogni caso una copertura finanziaria per sopperire al mancato incasso dell'Inps. I testi dei due decreti sul contributo del 10% sono ora all'esame del Consiglio di Stato, che dovrà emettere un parere in proposito. Al momento la sezione del Consiglio di Stato ha avviato l'analisi, che però non si è ancora conclusa. E' molto improbabile che i decreti possano essere portati nella prossima adunanza generale fissata per il 21 marzo. Anche questo elemento fa pensare quindi che il termine del 31 marzo per l'iscrizione all'Inps, o eventualmente alle altre casse autonome che dovranno gestire in nome e per conto dell'Inps il contributo, possa avere un'ulteriore proroga. In questo caso, il governo dovrà poi decidere come far fronte ai mancati incassi da parte dell'Inps. Come l'intera materia fiscale, anche la questione dei contributi Inps è ormai entrata a pieno diritto nella battaglia elettorale, ma tutti concordano sulla necessità di una sospensione e di una modifica del provvedimento. Lo hanno fatto ieri i senatori popolari. «Condividiamo la dichiarazione del ministro Fantozzi - ha detto il vicepresidente del gruppo al Senato Michele Lauria - e invitiamo il governo a procedere in tal senso al più presto». Anche per il leader dell'Ulivo, Romano Prodi, il provvedimento è «assolutamente discutibile e andrebbe modificato». E Publio Fiori, di An, oltre a dirsi favorevole alla sospensione ha criticato il ministro Fantozzi. «Ieri la farsa del pagamento degli arretrati delle pensioni che non avverrà mai nei tempi indicati dal governo, oggi quest'altra mossa elettorale - ha detto - gli elettori sanno benissimo che si tratta di scelte politiche sbagliate fatte a suo tempo e che oggi vengono modificate da un governo che si rimangia le proprie scelte con il solo scopo di raccogliere qualche voto». Contraria alla sospensione è la Cgil: «Il diritto dei giovani a costruirsi un proprio futuro previdenziale è una cosa fuori discussione ha affermato Beniamino La Padula, responsabile del settore previdenziale - qualsiasi sospensione che mettesse in discussione questo principio vedrebbe il sindacato nettamente contrario». Il presidente del collegio dell'InpHan, Giuliano Cazzola, in un comunicato, ha affermato che, tra chi ha contestato il versamento, «nessuno pretende di negare una tutela previdenziale obbligatoria a chi ne fosse privo. Ciò che non si capisce è la logica che ha esteso tale disciplina (ed il relativo obbligo di iscrizione alla gestione istituita presso l'Inps) anche a coloro che già fruiscono di un regime obbligatorio (magari presso un ente diverso) e a quanti percepiscono, addirittura, una pensione». Favorevoli all'ipotesi di «congelamento» dei due decreti ministeriali è la Cida. «Finalmente sembra che il governo si stia rendendo conto degli errori commessi», ha affermato il presidente Gian Paolo Carrozza. Nel frattempo, il ministro Fantozzi ha difeso l'operato del governo ricordando i dati positivi raggiunti dal concordato di massa. «Attualmente siamo già a quota 6480 miliardi rispetto ai 6309 dei giorni scorsi. A ciò vanno aggiunti altri 1500 o 1700 che arriveranno nel '96». «L'obiettivo delle entrate per il '95 - ha affermato il ministro - è stato sostanzialmente centrato. Noi abbiamo portato a casa i risultati sia nostri che del precedente governo. Abbiamo centrato perfettamente gli obiettivi di finanza pubblica e portato a casa fino all'ultima lira». Al ministro e ai partiti tutti i commercianti hanno chiesto ieri di firmare una cambiale che - hanno assicurato - «statene certi, presenteremo all'incasso». Ma Fantozzi ha bocciato l'ipotesi di una tassa unica per i commercianti. «Le tasse uniche - ha detto a margine di un convegno - mi lasciano sempre un po' perplesso perché molte volte celano dentro tante tasse. Comunque - ha aggiunto - se serve a semplificare e razionalizzare il sistema fiscale e a rendere la vita dei commercianti civile è quello che tutti vogliamo. Se e solo uno slogan per la campagna elettorale, è un pessimo slogan». Flavia Amabile Ma Palazzo Chigi precisa: il ministro parla soltanto a titolo personale Favorevoli a cancellarla sono ormai quasi tutti i partiti

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