I ribelli invadono Grozny

I ribelli invadono Grozny I ribelli invadono Grozny Ucciso il «condottiero» di Pervomaiskoe LA GUERRA DI CECENIA MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Mentre le truppe federali erano ancora impegnate nel massiccio attacco contro il villaggio di Zernorgorsk, accompagnato da pesanti bombardamenti sullo stile Pervomaiskoe, in cui hanno perduto la vita decine di civili, i ribelli di Dudaev hanno scatenato ieri un'offensiva su grande scala all'interno della stessa capitale Cecena, Grozny. A partire dalle 9 del mattino diverse centinaia di guerriglieri hanno attaccato prima tre posti di polizia, poi altri quattro, dandoli alle fiamme. Ma, poche ore dopo, l'azione dei combattenti di Dudaev si è rivelata ben più consistente di un'azione diversiva, destinata a impegnare su due fronti le truppe russe. I ribelli si sono infatti impadroniti di interi quartieri cittadini, penetrando fin nel centro di Grozny e presidiandolo in forze. Ieri sera anche le fonti ufficiali del Cremlino erano costrette ad ammettere che la loro controffensiva non aveva avuto successo. Ma lo sviluppo degli eventi della giornata dimostra che il governo filomoscovita di Grozny non controlla minimamente la situazione, e che le stesse truppe federali sono sulla difensiva. Il bilancio dei caduti delle due parti non è stato reso noto. Neanche la televisione indipendente NTV è stata in grado di mostrare alcuna immagine dei combattimenti. Testimoni oculari riferiscono di durissimi scontri in diverse zone cittadine, con uso di artiglieria pesante e con l'intervento dell'aviazione. Decine di cadaveri non identificati giacciono nelle strade centrab, accanto ai blindati dell'esercito russo e della milizia governativa cecena. Le vie sono deserte, ogni accesso alla città dall'esterno è bloccato. Dall'offensiva russa del gennaio 1995 Grozny non era stata investita da un assalto così possente. I mezzi blindati russi si sa- rebbero attestati sulla riva Est del fiume Sunja per cercare d'impedire l'avanzata dei ribelli verso il palazzo del governo. Alle 14 locali Dudaev ha fornito un'altra dimostrazione della sua forza interrompendo le trasmissioni del primo canale della televisione centrale russa e inserendosi per cinque interi minuti con un discorso al Paese in cui ha spiegato che l'offensiva si svolge sotto il suo comando, che le sue truppe hanno attaccato la città da cinque diverse direzioni e che l'obiettivo è la cattura di tutti gli edifici governativi di Grozny. E' improbabile che le truppe russe possano essere cacciate fuori dalla capitale, ma Dudaev appare intenzionato a mostrare a tutta la Russia che il Cremlino non potrà dettare condizioni alla resistenza cecena. Il che significa infliggere un colpo diretto contro :a campagna presidenziale di Eltsin, il quale, a sua volta, è consapevole che la sue possibilità di vittoria a giugno diverrebbero estremamente esigue con la guerra ancora in corso. Tant'è che ieri, mentre i combattimenti infuriavano, Eltsin ha detto a una delegazione di donne, riunite al Cremlino per l'8 marzo, che «la guerra in Cecenia sarà conclusa a fine aprile-primi di maggio». Forse troppo ottimista. Non è un caso che Dudaev abbia scatenato la sua offensiva proprio alla vigilia della riunione del Consiglio di Sicurezza in cui Eltsin si appresta a formulare la sua lmea per la soluzione del conflitto. linea, peraltro, tutt'altro che definita, visto che nella stessa squadra presidenziale le opinioni di Emil Pain - nominato ieri a capo della Commissione del presidente - e quelle del ministro della difesa Paver Graciov, appaiono contrastanti se non opposte. L'unico risultato positivo per Mosca è stata ieri la morte di Saiman Raduev, l'«eroe» di Pervomaiskoe. Secondo le prime, incerte informazioni, Raduev sarebbe caduto in un'imboscata a una ventina di chilometri da Grozny. Chi siano gli autori dell'agguato non è stato accertato. Le fonti russe parlano di un regolamento di conti tra gruppi ribelli. Fatto sta che Raduev è stato ricoverato nell'ospedale di UrusMartan, dove è spirato la notte scorsa. Giuliette Chiesa Grande offensiva a sorpresa nella capitale Il ceceno Salman Raduev guidò la presa d'ostaggi a Pervomaiskoe

Luoghi citati: Cecenia, Grozny, Mosca, Russia