Suicidi assistiti «La Corte federale Sono un diritto»

Suicidi assistiti Suicidi assistiti La Corte federale «Sono un diritto» WASHINGTON. La Costituzione degli Stati Uniti riconosce il «diritto di morire», ha sentenziato ieri a San Francisco in California una corte federale di appello con una decisione che potrebbe aprire la strada al pieno riconoscimento del suicidio con assistenza medica. La nona corte federale di appello di San Francisco ha ritenuto insostenibile una legge dello Stato di Washington che mette al bando il suicidio con assistenza medica. E ha anche espresso dissenso con la sentenza di un giudice federale dell'Oregon che in un altro caso aveva abrogato la legge che per la prima volta in Usa consentiva il suicidio con assistenza medica./ «Un adulto malato e nella fase terminale del suo male, ma in possesso delle sue piene capacità mentali - ha affermato il giudice Stephen Reinhardt nella sua sentenza - dopo avere vissuto quasi completamente la sua vita, ha un forte interesse a avere la libertà di scegliere una morte umana e dignitosa piuttosto che essere ridotto alla fine della sua esistenza a uno stato infantile di impotenza, incompetenza, messo in pannolini e tenuto sotto sedativi». Sebbene la conservazione della vita sia una delle funzioni legittime dello Stato - ha reso noto Reinhardt - «se i pazienti non sono più in grado di perseguire libertà e felicità e non desiderano continuare a vivere, l'interesse dello Stato a costringerli a restare in vita non è più prevalente». Nel rendere nota la decisione a favore dei sostenitori del «diritto al suicidio assistito» - presa ieri a San Francisco con otto voti a favore e tre contrari - la nona corte di appello federale afferma che il divieto viola i diritti dei malati nella fase terminale, che sono nei fatti adulti nel pieno delle loro funzioni mentali che vogliono accelerare la loro morte con medicinali prescritti da un medico. La decisione sarà sicuramente utile nel processo in corso a Pontiac in Michigan contro il medico in pensione Jack Kevorkian, convinto sostenitore del suicidio assistito dal medico. Oggi cominciano le arringhe finali nel processo contro Keyorkian, che gli avversari chiamano «Dottor Morte» e a Pontiac è accusato di avere aiutato due persone a morire nel 1993 in violazione di una legge, ora scaduta, che bandiva il suicidio assistito in Michigan. [Ansai

Persone citate: Jack Kevorkian, Reinhardt, Stephen Reinhardt