Letizia, la lady di ferro all'ultimo assalto

De Benedetti, sospeso seoyesfro Ielle alitili UHuq, la lady di ferro all'ufo™® assalto VIALE MAZZINI COME FORT APACHE GROMA ENERALE Moratti, presentat-arm. Pensierino per l'8 marzo: perché la donna più potente d'Italia si comporta come un uomo, di più, come un militare? Allora hanno ragione le femministe quando dicono che per arrivare al potere in questa società le donne devono ragionare da maschietti, seguendo le orme di un modello consolidato nei secoli? Letizia Moratti non è buddista (anzi, è l'essenza del cattolicesimo giansenista), ma il sospetto di essere stata un alto grado dell'Esercito in qualche sua vita precedente deve averlo ogni tanto anche lei. L'intransigenza del soldato di lungo corso scatta subito agli occhi. Cecchi Gori rni ha fregato il calcio? Se lo tenga. L'Iri vuole piazzare il suo direttore generale Micheli nella stanza accanto alla mia? E io ci metto un mio colonnello, Aldo Materia. Bracci di ferro che a un uomo spaurito di fine secolo farebbero tremare i polsi. Il generale Moratti ùwece li porta a termine, tutti. Con quella voce che non si alza mai (tranne ima volta, con il silurato Minicucci, per difendere la nomina di Santoro al Tg3) e come la manopola di una doccia conosce solo due tipi di getto: caldo e ghiacciato. La formula, quando si arrabbia con un sottoposto, è sempre la stessa: «Senta, rimettiamo le cose in chiaro», e improvvisamente l'interlocutore si sente al Polo. Qualcuno dirà: per forza, ò ima borghesona milanese di destra. Ma lo è anche Ombretta Fumagalli Carulli che con le sue lacche, i foulard e i vestiti morbidosi da I Barbio emana invece una femmi¬ nilità democristiana che evoca un potere rotondo, fatto di compromessi auspicabili e rigidità flessibili. Il generale Moratti è marziale fin dall'abbigliamento: quei tailleur severi che sono la corazza della donna in carriera, l'equivalente delle grisaglie esibite dai supermaschi di Mediobanca. E il linguaggio, fitto di «core business», «first cimice» e altro amenità manageriali del genere: ogni casta d'altronde si crea il suo alfabeto: che però resta mi alfabeto sostanzialmente maschile, come confermava ad ogni seduta della Camera «il» presidente Irene rivetti. Poi c'e l'aspetto fisico: segaligno, segno di una rigidità applicata innanzitutto su di sé. E l'ostentazione del potere, aliena dal baldanzoso kitch brianzolo di un Berlusconi: il generale Moratti viaggia sul jet. personale, a Roma ha una suite fissa all'hotel Bernini, insomma, è ima che può, e nel dare autorevolezza al personaggio tutto questo aiuta. Sarebbero ancora solo indizi, se dietro non ci fosse la polpa. Che non sta soltanto nella gestione proprietaria della Rai, di cui i partiti la accusano da quando lei si è sottratta con abilità e fortuna al loro controllo. La vera natura maschile del generale Moratti si manifesta nella sua strategia. Strategia militare quanto mai: raggiunge] e gli obiettivi riducendo al nummo le perdite. E qui non si allude al calcio o a Pippo Bàudo. Viene piuttosto in mente la sua capacità nell'ottenere sempre dal consiglio d'amministrazione l'unanimità, o nel flirtare con personaggi dulia Lega o dell'Ulivo come Bossi, Spini o Crucianelli per ottenere, oltre il piombo delle dichiarazioni ufficiali, le coperture che contano. La strategia militare affiora dietro le sue impuntature apparentemente più uterine. Per la scelta del nuovo direttore generale, Moratti ha cercato l'accordo con la sinistra: ha contattato Furio Colombo, ha inviato il consigliere Ennio Presutti a sondare Alberto Ronchey, ha giocato le carte più basse del mazzo, Albino Longhi e Jader Jacobelli. Tutti stoppati dal centrodestra che ha la maggioranza nel consiglio d'amministrazione dell'Iri, dice lei. Fino all'ultimo jolly ispirato da Gianni Letta, quel Carlo Fuscagni sul quale Uri sembrava d'accordo prima di irrigidùsi su Micheli, che Moratti ha subito vissuto come mi controllore piazzato in casa sua: «Abbiamo azzerato i debiti della Rai e quelli invece di applaudirci ci mandano un commissario?». Ma la trovata più militaresca è stata la riscoperta dello spirito di corpo. In Rai, dove tutti si scannano da una vita. Ha preso la forma di un documento iilomorattiano fatto firmare ai direttori di rete e di testata: lo hanno siglato persmo il pidiessino Del Bosco (Televideo) e Moretti, Tg3: pare che solo Rossella abbia manifestato qualche dubbio. La presidente non è buddista, ma forse sa che quando l'anima raggiunge la perfezione non trasmigra più. Generale in eterno, allora, signora Moratti. Massimo Grameliini di recto re Enrico Micheli, il designato dall'lri

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