Tonino non può candidarsi? L'Ulivo punta ai suoi amici di Fabio Martini
Tonino non può candidarsi? L'Ulivo punta ai suoi amici Tonino non può candidarsi? L'Ulivo punta ai suoi amici STRATEGIE ELETTORALI E ROMA l'Ulivo ha già pronta la prossima mossa: viva Di Pietro, ma se Tonino non farà tempo a candidarsi, avanti con i suoi amici. Elio Veltri è il primo della lista, ma già nei prossimi giorni altri grandi amici di Tonino - in Abruzzo, in Molise, in Lombardia - potrebbero annunciare la propria candidatura sotto le fronde dell'Ulivo. A Botteghe Oscure e al quartier generale di Prodi e Veltroni, nomi non se ne fanno, le bocche restano sbarrate, ma la diplomazia segreta sta lavorando ad un obiettivo: Di Pietro, a pochi giorni dalle elezioni, potrebbe lanciare un appello non a favore di uno schieramento, ma dei personaggi di cui ha personale fiducia, non necessariamente schierati tutti con l'Ulivo. Intanto ieri, alle otto della sera, al quartier generale del centro-sinistra, è ripartita a tambur battente la trama per «accaparrarsi» le simpatie di Tonino. Dopo un giro di telefonate con Milano, ecco il primo commento a caldo di Walter Veltroni: «Si è consumata una sconfitta per gli uomini politici che volevano distruggere Di Pietro come magistrato e come persona». Poche, asciutte parole pronuncia il vicepremier dell'Ulivo, che si guarda bene dall'ipotecare il futuro, perché Veltroni sa che con Di Pietro non si può sbagliare una mossa. Ma da ieri sera, da quando la tv ha dato la notizia del secondo «non luogo a procedere», la «caccia» a Tonino è ripartita a tutto campo. E' ripartita da destra, con la telefonata di «congratulazioni» di Mirko Tremaglia a Di Pietro nel pieno della notte. In nome di un'antica amicizia bergamasca Tremaglia giura di sapere che «Di Pietro non andrà a sinistra» e invita l'ex magi- strato «a dare il proprio contributo per il cambiamento e per il rinnovamento dello Stato ora che finalmente ha vinto la verità». E poi aggiunge: «A metà marzo penso di poter prevedere che l'onorevole Berlusconi sarà rinviato a giudizio per i fondi neri a Craxi. Vogliamo riparlarne fra qualche giorno?». Ma c'è una voce che da ieri sera gira nel Palazzo, quella dell'appello di Di Pietro a favore di alcuni personaggi, schierati in buona parte con l'Ulivo, ma non solo. Come farebbe Tonino a dimenticare il suo amico Tremaglia? «Io credo che lui non sponsorizzerà nessun candidato, ma se proprio non vorrà candidarsi, tutto questo non gli impedirà di prendere posizione...». Ma nel fronte del centro-destra, l'appello di Tremaglia resta isolato. Tutti sanno che Di Pietro è incompatibile con Berlusconi e così Pierferdinando Casini, che a suo tempo cercò di convincere Di Pietro ad affiancare il Polo, stavolta resta sotto le righe: «Mi fa piacere constatare che si stanno diradando le nubi giudiziarie per Antonio Di Pietro». Felice, ma senza appelli a scendere in campo, Gustavo Selva di An: «Un'ottima notizia per lui e per tutti coloro che credono che la giustizia debba essere non veridicativa ma serena». Ed è distensivo persino Cesare Previti, sospettato di aver tramato contro Di Pietro: «Il castello accusatorio contro Di Pietro, anche per la parte che mi riguarda, si è rivelato un'esercitazione di fantasia». E se sul fronte del Polo la «caccia» a Di Pietro è affidata ai tenacissimo Tremaglia, sul fronte avverso il lavorio diplomatico dura già da mesi. E guarda caso è filtrata proprio ieri la notizia sulla decisione di Elio Veltri, quasi-portavo- ce di Di Pietro, di candidarsi come indipendente nelle liste dell'Ulivo. La notizia (solo parzialmente smentita) è uscita molte ore prima della decisione dei giudici di Brescia e dunque la scesa in campo dell'ex sindaco di Pavia prescindeva dalla sentenza prevista in serata. Veltri sarebbe sceso in campo comunque sotto le insegne del centro-sinistra anche perché - ed è questa la novità delle ultimissime ore altri amici di Di Pietro starebbero per annunciare la propria candidatura nelle file del centro-sinistra. Franco Bassanini, della segreteria del pds, che ha parlato a quattr'occhi con Di Pietro più eli una volta, dice che «Veltri ò personaggio di valore che avrebbe avuto i titoli per ottenere una candidatura per meriti propri. Nel caso specifico posso immaginare che Veltri non si sia candidato a dispetto del suo amico Di Pietro. Questo non vuol dire che Di Pietro si schiererà con l'Ulivo, ma un segnale è venuto». Fabio Martini
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