Pensioni via ai rimborsi

L'Inps stanzia subito duemila miliardi per i nuovi minimi L'Inps stanzia subito duemila miliardi per i nuovi minimi Pensioni, via ai rimborsi Gli arretrati saranno pagati in Bot ROMA. Il governo dà il via all'attuazione delle due sentenze della Corte Costituzionale sull'adeguamento di un milione di pensioni integrate al minimo e di reversibilità. In un incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Dini, il ministro del Lavoro Treu, il ragioniere generale dello Stato Monorchio e il presidente dell'Inps Billia sono state prese tre decisioni importanti: 1) pagamento immediato da parte dell'Inps (che nella scorsa settimana aveva assalito una posizione negativa) della «parte corrente», cioè di quanto spetta d'ora in avanti per effetto delle due sentenze; 2) erogazione dell'incremento a tutti gli aventi diritto e non solo a coloro che hanno fatto causa all'istituto; 3) corresponsione degli arretrati in modo dilazionato attraverso l'emissione di certificati di credito pubblico negoziabili a medio e lungo termine a seconda dell'età del pensionato. Il ministro del Lavoro, in sostanza, autorizza il Consiglio di amministrazione dell'Inps ad apportare al bilancio '96 le variazioni opportune per destinare circa 2 mila 77 miliardi ai pagamento della «parte corrente». In tal senso si era espresso poco prima il Consiglio di indirizzo e di vigilanza dell'ente (Civ), confermando la linea già assunta a fine gennaio con una delibera che invitava il Consiglio di amministrazione ad introdurre modifiche al bilancio per cominciare ad attuare le due sentenze della Consulta. Tanto più, sottolinea il Civ, che «i miglioramenti dei flussi finanziari di cassa offrono la possibilità di preventivare le riserve necessarie». La complessa operazione verrà esaminata questa mattina in una riunione tra il ministro Treu e i vertici di Cgil-Cisl-Uil, ma già ieri sera la Uil-pensionati ha espresso una valutazione positiva. «Finalmente - osserva - qualcosa si muove in modo concreto. Esce, così, sconfitta la posizione di coloro (come i precedenti ministri del Lavo- ro) che per tanto tempo si sono addirittura rifiutati di affrontare il problema ed anche quella di coloro che recentemente (come alcuni consiglieri di amministrazione dell'Inps) avevano puntato ad allungare i tempi di pagamento, fingendo di non sapere che decine di migliaia di miliardi non si trovano da un giorno all'altro». Ora, occorrono due adempimenti perché l'annosa questione possa essere definitivamente chiusa. Per procedere al pagamento degli aumenti da qui in avanti il consiglio di amministrazione dell'Inps dovrà decidere, salvo ulteriori colpi di scena, una variazione al bi¬ lancio che eleva il fabbisogno per l'anno in corso da 77 mila 78 miliardi a 77 mila 600 miliardi, con un costo aggiuntivo per lo Stato di 522 miliardi, mentre la differenza per arrivare ai 2 mila 77 miliardi preventivati sarà trovata nelle pieghe del documento. Il governo, dal canto suo, approverà un provvedimento legislativo, quasi certamente un decreto-legge (come chiedono i sindacati), per far partire il meccanismo dei rimborsi degli arretrati. La Ragioneria generale dello Stato sta valutando due o tre possibili ipotesi, che si collocano tra una opzione minima da 20 mila miliardi e mia massima da 47 mila. Per contenere l'onere, verrebbero cancellati gli interessi e la rivalutazione economica, mentre si cerca di non escludere dai benefici gli eredi del pensionato deceduto nel frattempo: in tutto, più o meno 25 mila mila miliardi. E' imminente anche un intervento del governo sulla trattenuta previdenziale del 10% per gli 800 mila lavoratori «para-subordinati». Mentre la scadenza elettorale spinge le forze politiche a battersi per un alleggerimento, nettamente in controcorrente va l'Associazione dei collaboratori e consulenti. Al grido «Salvate la nostra pensione», l'organizzazione difende a spada tratta il contributo del 10%, respingendo «gli attacclii strumentali dettati dalla non conoscenza dei contenuti». Qualche aspetto, aggiunge, può essere rivisto e migliorato, ma deve essere chiaro che «questo fondo (costituito con l'afflusso dei contributi del 10%) non può e non deve essere scontro di campagna elettorale». La «grande conquista di civiltà», ottenuta da coloro che fino ad oggi erano privi di tutela pensionistica, «non può e non deve essere cancellata o peggio ridotta ad una scatola vuota». Gian Carlo Fossi La spesa prevista è variabile tra 20 mila e 47.000 miliardi Dal conto probabilmente esclusi interessi e rivalutazioni LE PRONUNCE Sentenza Corte Cost. 240/94: diritto all'integrazione al minimo per i pensionati che, a partire dall'ottobre '83, sono stati privati dell'integrazione al minimo sulla seconda o terza pensione Sentenza Corte Cost. 495/93: diritto a che la pensione di reversibilità spettante al coniuge superstite sia calcolata in proporzione alla pensione diretta integrata al minimo GLI AVENTI 1.000.000/1.250.000 pensionati DIRITTO || diritto sarebbe riconosciuto: 1 ) a chi al 30 settembre 1983 ha beneficiato dell'integrazione plurima 2) a chi, pur avendone diritto, non l'ha percepita per decadenza dei termini COME PUÒ' Variazione al bilancio '96 per finanziare la spesa INTERVENIRE corrente: 2000 miliardi per quest'anno L'INPS COSA HA Partono subito i pagamenti delle integrazioni DECISO Ci sarà un provvedimento per ripianare gli arretrati IL GOVERNO [20.000 miliardi] con rimborsi in titoli di Stato: Qui sotto il ministro del Lavoro Tiziano Treu

Persone citate: Billia, Gian Carlo Fossi, Monorchio, Tiziano Treu, Treu

Luoghi citati: Roma