Scuola sotto accusa, è rissa

Dura replica alla petizione dei mille, ma confederali, genitori e studenti approvano: ci vuole una riforma Dura replica alla petizione dei mille, ma confederali, genitori e studenti approvano: ci vuole una riforma Scuola sotto accusa, è rissa Lo Snals: l'appello dei docenti arriva tardi ROMA. Lo Snals accusa gli accusatori, gli altri sindacati li appoggiano, genitori e studenti hanno reazioni discordanti. L'appello (poche righe, in verità] rivolto lunedi da Bologna al presidente della Repubblica, al governo e al Parlamento, da oltre mille professori c accademici perché vengano migliorate le condizioni «disastrose» in cui versa la scuola media superiore italiana scatena polemiche. La critica più pesante viene dal segretario generale dello Snals, Nino Callotta, secondo il quale l'allarmo dei professori su «50 anni di mancate riforme scolastiche» è «un condensato di furori ipocriti e tardivi e di cattiva coscienza». Gallona si chiede «dov'erano questi pensosi accademici mentre noi contestavamo un contratto per la scuola mortificante ai limiti dell'irrisione». Cgil, Cisl e Uil della scuola giudicano invece in modo positivo il do¬ cumento firmato dagli oltre mille professori. Per il segretario generale della Cgil del settore, Emanuele Barbieri, «l'obiettivo della scuola è di portare gli studenti al più alto livello di istruzione possibile» attraverso la «competenza dei professori e con un'offerta formativa che deve rispettare le esigenze degli studenti». La richiesta, evidenziata dagli oltre mille professori, di maggiore selezione degli studenti che sia capace di formare una classe dirigente, secondo Barbieri «deve essere una conseguenza, non l'obicttivo della scuola». I segretari generali della Uil scuola, Osvaldo Pagliuca, e della Sism Cisl, Sandro D'Ambrosio, sono soddisfatti che il problema venga messo al centro dell'interesse nazionale nell'imminenza delle elezioni. Pagliuca rileva che la riforma della scuola media secondaria «deve realizzare un punto di incontro» con il mondo del lavoro e dell'economia. Secondo Pagliuca, i giovani hanno bisogno di una preparazione di base più solida «che consenta loro di acquisire più agevolmente specifiche competenze professionali, tenuto conto che ciascun uoni. oggi è destinato a cambiare professione anche più volte nel corso della vita lavorativa». D'Ambrosio ha annunciato la preparazione di un documento unitario di forze sindacali e di associazioni professionali rivolto agli schieramenti politici «perché sappiano che, indipendentemente da chi vincerà le elezioni, ci sarà un appuntamento ineludibile che riguarderà la formazione». Il Coordinamento genitori democratici (Cgd) e l'Unione degli studenti condividono «in larga misura» l'«appello dei mille». I genitori del Cgd ricordano che da molti anni sollecitano una riforma per una «scuola di qualità» e affermano che «non hanno paura della selezione, ma mettono in guardia contro l'idea che si realizzi una scuola di qualità semplicemente eliminando i casi difficili». Il Coordinamento, inoltre, teme che l'attenzione degli esperti si focalizzi soltanto sulle scuole superiori perché «per essere efficace» la scuola deve esserlo sin da quella dell'infanzia e dell'obbligo. Fabio Ranieri, dell'esecutivo nazionale dell'Unione degli studenti, osserva che il documento non sembra cogliere il vero problema, «che è quello di contribuire a costruire una seria e complessiva riforma della secondaria superiore con lo strumento dell'autonomia e il rapporto tra scuola e territorio, partendo dal protagonismo dei soggetti che vivono all'interno della scuola, cioè gli insegnanti e gli studenti. Ci sembra - prosegue Ranieri - un documento autorofercnziario del cui contenuto siamo stati informati solo dalla stampa. Fatichiamo anche a capire contro chi si schierino quando parlano contro la "politica demagogica che vorrebbe offrire una scuola facile e che invece si risolve in un danno incalcolabile"». [r. cri.) «Già due leggi sono state bloccate dallo scioglimento del Parlamento» che deve rispettare le esigenze degli studenti». La richiesta, evidenziata dagli oltre mille professori, di maggiore selezione degli studenti che sia capace di formare una classe dirigente, secondo Barbieri «deve essere una conseguenza, non l'obicttivo della scuola». I segretari generali della Uil scuola, Osvaldo Pagliuca, e della Sism Cisl, Sandro D'Ambrosio, sono soddisfatti che il problema venga messo al centro dell'interesse nazionale nell'imminenza delle elezioni. Pagliuca rileva che la riforma della scuola media secondaria «deve realizzare un punto di incontro» con il mondo del lavoro e piano che, indipendentemente da chi vincerà le elezioni, ci sarà un appuntamento ineludibile che riguarderà la formazione». Il Coordinamento genitori democratici (Cgd) e l'Unione deglstudenti condividono «in larga misura» l'«appello dei mille». I genitori del Cgd ricordano che da moltanni sollecitano una riforma peuna «scuola di qualità» e affermano che «non hanno paura della selezione, ma mettono in guardia contro l'idea che si realizzi una scuola di qualità semplicemente eliminando i casi difficili». Il Coordinamento, inoltre, teme che l'attenzione degli esperti si focalizz A sinistra: il ministro della Pubblica istruzione Giancarlo Lombardi Studenti in corteo per chiedere una scuola migliore

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