Voglia di referendum per gli esami di settembre di Giovanni Trovati

Voglia di referendum per gli esami di settembre F ANALISI "1 Voglia di referendum per gli esami di settembre SULLA Gazzetta Ufficiale è stato pubblicata la richiesta di referendum contro la legge che ha abolito gli esami di settembre nella scuola secondaria superiore. Un gruppo di docenti del liceo classico statale «Augusto» di Roma ha rivolto un invito ai colleghi e a tutti i cittadini perché promuovano la raccolta delle firme necessarie. Lunedi al liceo Galvani di Bologna è stato illustrato l'appello a Scalfaro di mille docenti dell'università e dei licei che denunciano la dequalificazione della scuola media. Manca un progetto organico per l'istruzione e buona parte dei provvedimenti che si sono succeduti in modo disordinato hanno dato risultati negativi. Ultimo il decreto che ha sostituito gli esami di riparazione con i corsi di ricupero. Questi corsi - che interessano il 55"., degli studenti delle superiori avrebbero dovuto svolgersi in estate, poi sono stati rinviati alle prime settimane di scuola, poi entro Natale: in buona parte delle scuole si stanno svolgendo adesso, con tanta incertezza. I ragazzi che frequentano le lezioni di ricupero sono costretti a trascurare il programma dell'anno che frequentano. E' difficile fare bene due cose insieme. In mancanza di una direttiva del ministero ogni istituto tenta vie proprie. Cosi i docenti dell'istituto tecnico «Leonardo da Vinci» a Roma per tre settimane si dedicheranno interamente al ricupero dei ragazzi promossi a giugno per decreto, lasciando che i ragazzi promossi a giugno per merito occupino il tempo facendo sport, visitando musei, partecipando a rappresentazioni teatrali o cinematografiche. Sospendono la preparazione dei più bravi per portare avanti i non bravi: in nome di un dubbio criterio egualitario si livella al basso, e si offende la giustizia. E' stato detto che gli esami di settembre andavano aboliti perché quasi nessun Paese li I sette I pere! contempla. Ma anche gli altri Stati si lamentano dello scadimento della scuola. Siamo l'ermi al pregiudizio che al di là delle Alpi tutto sia migliore. Non riusciamo a toglierci questa coperta di provincialismo. La proposta eli D'Onofrio era di abolire gli esami di settembre un solo anno e verificare i risultati. Il ministro Lombardi invece ha rinunciato alla sperimentazione. Ora per ripristinarli occorre una legge, oppure ricorrere a un macchinoso e costoso referendum Lombardi in un intervento sull'Unita ha scritto che i corsi di ricupero «possono essere l'occasione per un maggior impegno dell'intero corpo docente per dare di più a chi ha di meno, coltivando allo stesso tempo i talenti dei migliori» (Ma non spiega come sia possibile). Poi ammette: «Specularmente l'abolizione degli esami di riparazione, se non gestita da una comunità professionale motivata e competente, impegnata a dare il meglio di sé, diventa l'anticamera dell'appiattimento al ribasso, la via italiana alla promozione garantita, cioè al degrado della scuoia». Poiché lo slesso ministro riconosce che «molti insegnanti sono demotivati non solo perché ritengono di essere malpagati, ma perché non vedono valorizzalo il loro molo», è lecito dedurre che, se non si cambia, la scuola si ridurra a non proparare i giovani ma a promuoverli, sappiano o non sappiano. Non si suscita entusiamo riducendo la scuola a un parcheggio in attesa che gli anni passino. Dopo l'ubriacatura del tutto facile, del tutto dovuto, è bene riconsiderare il valore degli esami. Persino le prove della maturità, pur cosi svilite, sono indispensabili per spingere gli allievi a studiare almeno l'ultimo anno. La demagogia ha facile presa, ma non dà ai ragazzi la formazione che la vita richiede. Nulla si conquista senza fatica. Giovanni Trovati

Persone citate: D'onofrio, Galvani, Leonardo Da Vinci, Lombardi, Scalfaro

Luoghi citati: Bologna, Roma