Baudo ci ripensa: torno di Massimo Gramellini

Baudo ci ripensa: torno SUPERPIPPO ALLA RISCOSSA Baudo ci ripensa: torno «Cara Letizia, mi hai convinto» PROMA IPPO rientra, l'intervallo è finito. Le sue dimissioni dal video sono durate quasi centoquattro ore: per lui un'eternità. Ieri mattina il lieto fine, con Letizia Moratti che all'ora del caffelatte imbocca la Flaminia degli ingorghi e si infila nella villetta baudcsca di Morlupo per rendere omaggio al Grande Offeso. Il quale, «data la gravità del momento» e «vista la necessità di far fronte comune contro gli attacchi esterni» ritira seduta stante le dimissioni. Applausi. Viva la Rai. E abbasso il Resto del Mondo che cerca di farla a pezzi. Si congratula persino il nemico pubblico numero uno, Antonio Ricci di «Striscia». Fra gli antibaudo resiste solo Alba Panetti, acidula: «Non mi aspettavo che le ritirasse oggi. Pensavo ieri». Non si può certo parlare di un esito a sorpresa. Chiunque si aggirasse nei giorni scorsi dalle parti di Pippo avrebbe potuto osservare comportamenti abbastanza curiosi per mio che ha lasciato irrevocabilmente il suo posto di lavoro. Baudo che parla al telefono e dal vivo con dirigenti, consiglieri d'amministrazione, sponsor, Pippo Caruso. Ma soprattutto Baudo che chiama il Teatro Sistina e decide e organizza i programmi che dovrebbero rimpiazzarlo. Al sabato sera, ad esempio, i musical di Montesano, «ma, mi raccomando, tagliate la "sparata"su Berlusconi, perché siamo in par condicio». Mai conosciuto un dimissionario più attivo e aziendalista di lui. «Pippo è la Rai, perchè Pippo é l'italiano medio», ripete alla stessa ora nei corridoi di Saxa Rubra il direttore del Tgl Carlo Rossella, che gli deve molto. «Baudo e Rossella hanno fatto di Raiuno una tv omogenea, dove il telegiornale assomiglia ai programmi della rete: come succedeva una volta a Raitre», li benedice con rispetto Michele Santoro. Ed è un'altra novità che può spiegare molte cose. Santoro resta contrario al modello baudesco di televisione, ma intanto alza il telefono per invitarlo alla prossima puntata di «Tempo Reale». L'afono Pippo vi parteciperà in collegamento dalla villa di Morlupo, dialogando per tre ore con Letizia Moratti e Fedele Confalonieri: un trattamento da «superbig» che ammorbidirebbe chiunque, figuriamoci un uomo attentissimo alle forme come Baudo. Anche dell'incontro mattutino con la Moratti, più che la sostanza - le solite promesse, le solite garanzie - Baudo ha apprezzato le modalità, queste si inedite: «Venire a casa mia, di mattino presto, è stato un atto di glande affetto e di simpatia da parte della Morati i». In fondo da un mese chiedeva proprio questo. Che l'Azienda gli dicesse con un gesto: «Tu sei indispensabile». Nei giorni duri del Festival di Sanremo, con la gola in fiamme, l'audience in calo e le telecamere-killer di «Striscia» sulla porta, Baudo si era sentito abbandonato. Si sfogava ogni giorno al telefono con il consigliere Mauro Miccio, che faceva da tramite con la presidente. Pretendeva di ascoltare le parole che ieri, finalmente, Moratti ha profuso a piene mani: «Baudo si identifica nella Rai e la Rai in Baudo», «Ci ha dato una grande lezione», «Merita riconoscenza per essersi impegnato ben oltre il dovuto» e via sviolineggiando. Sul piano concreto, Baudo ha ottenuto l'intcrnizione degli attacchi interni (dopo Santoro, anche Minoli ha cambiato registro). Soprattutto non gli andava giù che qualcuno in Rai, a cominciare proprio da Minoli, avesse trasformato la coincidenza temporale fra le sue dimissioni e la perdita del campionato di calcio in una correlazione logica: Baudo che abbandona la nave che affonda, magari per trasferirsi da Cecchi Gori anche lui. «Non potevo sopportare questo abbinamento, che naturalmente è inesistente», ha ripetuto alla Moratti con la sua voce in convalescenza, resa ancora più flebile da un brutto raffreddore. Venerdì mattina, dopo lo show da Santoro, tornerà nell'ospedale di Rho per una visita di controllo. Se i medici non lo costringono ai box, ripartirà il 16 marzo insieme a Magalli con «Mille lire al mese». Massimo Gramellini Le sue dimissioni dal video sono durate 104 ore «Il momento è grave Bisogna fare fronte comune contro gli attacchi esterni»

Luoghi citati: Morlupo, Raiuno, Sanremo