Tenaglia sul mostro di Hamas

Tenaglia sul mostro di Hamas Decise durissime misure repressive mentre l'organizzazione integralista offre una tregua Tenaglia sul mostro di Hamas Israele e Olp si alleano contro le stragi TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Una guerra senza quartiere è in corso contro gli islamici di Hamas in Israele e nei Territori, mentre il premier Shimon Peres e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat cercano con tutte le loro forze di salvare quello che resta del processo di pace dopo le quattro stragi islamiche che hanno provocato in otto giorni oltre 60 morti. Ma mentre i servizi segreti israeliani e palestinesi tentano di debellare il terrorismo, un agguato teso in Libano dai guerriglieri sciiti di Hezbollah ha provocato la morte di quattro militari israeliani e il ferimento di nove. Dietro la strategia delle stragi in Israele e dietro la guerriglia sciita in Libano c'è l'Intelligence iraniano, hanno detto ieri, concordi, esperti israeliani e palestinesi. Il terrorismo islamico, secondo Peres, è ormai divenuto una minaccia strategica. Non a caso, durante una consultazione urgente a Gerusalemme Peres ha voluto sentire il parere non solo del capo di Stato Maggiore generale Amnon Lipkin Shahak e del capo dello Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) Amy Ayalon ma anche quello del capo del Mossad, il servizio di spionaggio che agisce all'estero. La lotta agli islamici, sembra di capire, sarà estesa da Israele ai Territori, alle enclaves di autonomia palestinese, e si spingerà fino a Paesi lontani da Israele: forse in Europa, forse negli Usa, forse in Medio Oriente. In un primo passo volto a limitare l'influenza di Hamas, Arafat ha annunciato ieri di aver assunto il controllo delle moschee della città, in primo luogo la grande mo- schea Falastin. In Cisgiordania la mossa è stata completata dall'esercito israeliano che ha ordinato la chiusura di una lunga lista di istituzioni scolastiche, religiose e di beneficenza utilizzate da Hamas per raccogliere i consensi e gli appoggi della popolazione. Trovatisi sotto pressione, i militanti di Hamas hanno offerto a Israele una nuova tregua cui però nessuno ha creduto, né a Gerusalemme né a Gaza. Trecentocinquanta ultra islamici sono stati arrestati dalla polizia di Arafat a Gaza e altri cento dall'esercito israeliano in Cisgiordania. Fra questi figura Mahmud Abu Warda, un insegnante di Ramallah (Cisgiordania) che ha deciso l'invio dei kamikaze a Gerusalemme il 25 febbraio e il 3 marzo: Abu Warda viene ora interrogato a Ramallah da uomini dei servizi segreti israeliani e palestinesi, che vogliono sapere se abbia mandato anche il suicida che ha agito a Tel Aviv e se sia vero, come si sospetta, che costui abbia avuto appoggi all'interno di Israele. Fra gli aire- stati di ieri figurano anche i parenti eh' primo grado dei kamikaze, le cui abitazioni sono state ieri murate dall'esercito israeliano prima di essere rase al suolo. Sono queste alcune delle misure repressive decise ieri - assieme alla chiusura totale delle enclaves autonome palestinesi, in cui vivono oltre un milione 200 mila palestinesi dal comandante della zona militare centrale, generale Ilan Biran. Il Dizengoff Center - il grande centro commerciale di Tel Aviv dove lunedì è avvenuta l'ultima strage - era ieri deserto. Mentre le scale mobili giravano a vuoto, fra i negozi vuoti si aggiravano soltanto i manovali incaricati di sostituire le vetrine mirante. Sui marciapiedi circostanti una folla ribol¬ lente vituperava Peres e la «pace che uccide», invocava pesanti vendette contro i palestinesi, ricordava le 13 vittime coprendo i muri con graffiti. Dagli umori della folla si deduceva che in questa fase sarebbe ben visto un governo di unità nazionale. L'idea è stata lanciata dall'ex ministro della Difesa Ariel Sharon, che ha proposto di rinviare le elezioni per un anno e di dedicare i prossimi mesi a una strenua lotta contro Hamas. Da parte laburista la prima reazione non è stata negativa, anche se Peres hanno detto i suoi collaboratori «in questi giorni non ha tempo da perdere con questioni politiche». Aldo Baquis La guerra segreta agli ultra si spingerà anche oltre i confini Murate le case dei parenti dei terroristi A Gaza il controllo delle moschee passa a Arafat; in Cisgiordania chiuse le istituzioni del gruppo islamico Sopra due bambini davanti alla transenna che delimita il iuogo della strage di lunedi Sotto Murivi el Deen al Sharif considerato il mandante e Rayid Sharh il kamikaze di domenica