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La malattia del leader Asma, insonnia, ulcere: esplode tra i top manager la «sindrome del capo» La malattia del leader DISTURBI al sistema nervoso, disturbi di cuore, disturbi ai visceri, disturbi del sonno, disturbi psicologici e fisici, della digestione e della circolazione, della concentrazione e della respirazione. E' la «sindrome del capo»: una malattia a grappolo e infida, un male che s'insinua ai piani alti delle amministrazioni e delle imprese e non risparmia, si direbbe, nessuna specializzazione industriale o commerciale, nessun settore burocratico o scientifico. Juergen Hesse e Hans Christian Schrader - psicologi dell'Istituto per l'igiene sociale e del lavoro di Karlsruhe - la chiamano «nevrosi da direttore»: a soffrirne in modo più o meno manifesto e acuto, garantiscono, è la stragrande maggioranza dei manager con alta responsabilità di organizzazione e guida. In Germania, almeno. Oltre il sessanta per cento del campione studiato da Hesse e Schrader è «psicologicamente disturbato»; l'85 per cento ha problemi di cuore e serie difficoltà di digestione; il 73 per cento soffre in permanenza di vertigini e ha dolori forti, e continui, alle articolazioni. Non soltanto per il peso delle responsabilità, che pure possono aggravare e compromettere situazioni già difficili. di Guido Ceronetti ...l'eccitazione tremenda che domina l'intera popolazione di una grande città di fronte a un crimine sessuale. Tutti sentono tintinnare i catenacci nel proprio sottosuolo. Ernst Jùnger, Diari, 6 ottobre 1942 Secondo i due psicologi tedeschi, i top manager traducono in malanni psicologici e fisici soprattutto due tormenti: la paura della disoccupazione, non importa se mediata, non importa se sperimentata soltanto attraverso il destino di collaboratori e subordinati. E il terrore del confronto, non con potenziali concorrenti ma con se stessi; la paura di essere stati sopravvalutati - al momento della promozione - e di non essere in grado di mantenere aspettative, immagine, ruolo, dimensione sociale, influenza. La sindrome si aggrava man mano che si sale nella gerarchia, con frequenti ricadute negative nei rapporti affettivi e famigliari. A differenza di un tempo, tuttavia, oggi i manager di rango chiedono abitualmente aiuto allo psicologo: ma si vergognano di confessarlo. Ai collaboratori annunciano crociere o corsi di lingue, ma la full-immersion è sul lettino dello psicanalista. Emanuele Novazio