«I cani? Destinati al lager»

Verona, sarebbero stati utilizzati anche per la vivisezione Verona, sarebbero stati utilizzati anche per la vivisezione «I cani? Destinati al lager» Bloccato un furgone diretto in Germania VERONA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Erano 29 cani, tutti «bastardini». Viaggiavano verso una sorte ignota su un furgone con targa tedesca proveniente da Milano e diretto a Masi di Padova. Il mezzo è stato bloccato dagli agenti della polizia stradale di Legnago sulla superstrada Transpolesana. La polstrada era stata messa sulle tracce del furgone da una «soffiata» di una protezionista veronese contraria al trasferimento dei bastardini in Germania. L'accusa che la donna fa agli «esportatori» di cani è che gli animali non servirebbero per fare compagnia a cittadini tedeschi che desiderano un animale ma verrebbero indirizzati ai centri per ricerche scientifiche e alla vivisezione. Così i cagnolini fermati a Legnago sono stati ora ricoverati in un cani le municipale in attesa di conoscere la loro sorte. E non potrà che essere il magistrato, quasi sicuramente il pretore di Legnago, a decidere il futuro degli animali. Il furgone fermato sulla superstrada 434 era condotto da Guido Giorgio Barozzi, 27 anni, residente in Germania e volontario dell'Associazione Sucdeuropische Tierhilfswerk, che cura 0 trasferimento di animali dai Paesi del Sud Europa verso la Germania dove i cani randagi e abbandonati vengono affidati alle famiglie adottive. L'uomo è stato denunciato per maltrattamenti agli animali. Secondo gli agenti i cani viaggiavano tutti ammassati in una dozzina di box (in uno ne sarebbero stati chiusi ben sette) su un furgone privo di aerazione. Gli animali provenivano da Milano e dopo una sosta a Masi di Padova per il carico di altri due cani sarebbero poi stati portati in Germania. Invece sono stati trasportati da un gruppo di una decina di volontari animalisti veneti dalla sede della polstrada di Legnago al canile municipale di Verona. In attesa di che cosa? Che la magistratura dia finalmente una risposta sull'effettiva destinazione degli animali che dall'Italia vanno verso la Germania. Casi continui e continue denunce senza una risposta definitiva. I denunciati infatti sostengono, come hanno fatto più volte in passato, che le trasferte in Germania dei cani randagi non servono per utilizzare gli animali per la vivisezione. L'amministrazione comunale di Verona l'anno scorso aveva perfino inviato un suo rappresentante a verificare quale fosse la sorte vera degli animali espatriati. Tutto era parso regolare. Ma chi denuncia non demorde, come dimostra questo ennesimo episodio, e ora sollecitano una risposta definitiva sulla sorte dei randagi. Agli accusatori replicano altri animalisti come le veronesi Aurora Soldà, Carmela Scala e Camilla Cottino del canile di Campomarzio a Verona che in passato aveva avuto rapporti con i volontari tedeschi che cercavano cani da adottare. «Ancora una volta - dice la Soldà viene lanciata un'accusa infamante verso alcuni animalisti rei solo di cercare una casa per i cani randagi». La versione della Soldà - che ricorda anche come il pm di Venezia Felice Casson aveva a suo tempo riconosciuto che le accuse sulle deportazioni erano infondate - è che il furgone usato dal Barozzi era perfettamente aerato, e le gabbie utilizzate sono quelle normalmente impiegate per ii trasporto aereo degli animali. Ora i cani sono nei box del Centro municipale di Verona, a spese dei veronesi, e non sono ancora affidati alle famiglie tedesche che li stavano attendendo. Franco Ruffo Cani destinati alla vivisezione: nuove ombre arrivano da Verona

Persone citate: Aurora Soldà, Barozzi, Camilla Cottino, Carmela Scala, Casi, Felice Casson, Franco Ruffo Cani, Guido Giorgio Barozzi, Soldà