«Un racket da fermare»

« « Un racket da fermare » «In Italia 200 mila randagi a rischio» IL LEADER ANIMALISTA G IANLUCA Felicetti, 32 anni, romano, è il segretario della Lav, la Lega Antivivisezione che da anni si batte per regolamentare la pratica medica. E' lui a inventare le cicliche campagne della Lav contro la vivisezione. Come valuta quest'ultimo episodio di «tratta» dei cani? «L'allarme è suonato da tempo, l'episodio veronese non fa che confermare i nostri timori: quei cani probabilmente erano destinati alla vivisezione, in alcuni istituti medici tedeschi. Basta vedere in quali condizioni erano trasportati. E' dal '91, da quando venne fermato a Pescara il primo furgone che trasportava cani trafugati, che denunciamo un traffico sempre più intenso». Ma da dove vengono tutti questi randagi? «Guardi, in Italia c'è ima legge che impone il tatuaggio dei cani, quindi la categoria dei cosiddetti randagi è ben delimitata: sono tutti quei cani che non sono tatuati. Pochi, verrebbe da dire. E invece sono ben 200 mila, secondo l'ultima statistica ufficiosa del ministero della Sanità. E sono in continuo aumento, perché sulle nostre strade vengono ormai abbandonati anche cani di razza, di grossa taglia, grazie alla sciagurata abitudine, alimentata dal proliferare di fiere più o meno autorizzate, di importare dall'estero ammali di pregio per poi rendersi conto che è impossibile mantenerli in casa...... E finiscono in Germania «Il fenomeno sta prendendo una piega preoccupante, questo traffico di furgoni verso la Germania, e la Svizzera tedesca, si sta intensificando e alle frontiere i sequestri diventano frequenti, nonostante i controlli di certo non sistematici». Si dice che molti di questi bastardini vadano hi famiglie tedesche che li adottano, non è possibile? «Ci credo poco, anche se le prove della destinazione finale di questi animali pigiati nei furgoni non ci sono. Potrei ribattere con altre ipotesi, oltre a quella della vivisezione: la loro carne finisce nelle salsicce destinate ai mercati orientali, nei Paesi dove i cani li mangiano comunque; oppure finisce nei man¬ gimi per uso animale». Che cosa fare per rendere la situazione più chiara? «Gli strumenti giuridici esistono: sono le leggi 281 del '91, che stabilisce che i randagi non possono più essere soppressi, e il decreto legislativo del '92 che impone l'utilizzo per la vivisezione solo di animali cresciuti in appositi allevamenti. Istituendo i canili sanitari randagismo e lotta alla vivisezione sarebbero sotto controllo. Ma servono fondi, e lo Stato non ne ha. E per noi della Lav è come svuotare l'oceano con un cucchiaio. Peccato, perché costa meno prevenire che curare...... Paolo Potetti

Persone citate: Felicetti, Paolo Potetti

Luoghi citati: Germania, Italia, Pescara, Svizzera