Lo spettro delle Falkland di Fabio Galvano

Per i diritti di pesca tensione nelle acque di South Georgi ATLANTICO MERIDIONALE Per i diritti di pesca tensione nelle acque di South Georgi lo spettro delle Falkland Fregata inglese contro i pescherecci argentini LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' guerra del pesce, per ora; ma le fiammate fra Inghilterra e Argentina, nell'Atlantico meridionale, ripropongono i fantasmi delle Falkland e della guerra di 14 anni fa. Una fregata di Sua Maestà, la Northumberland, perlustra la zona attorno all'isola di South Georgia, circa 800 miglia a Sud-Est dalle Falkland, per bloccare i pescherecci argentini. Londra proclama l'esigenza di proteggere il patrimonio ittico; ma da Buenos Aires il ministro degli Esteri Guido Di Telia già evoca il pericolo di nuove tensioni. E da entrambe le parti si ammette che la visita a Londra del presidente Menem, destinata a fine anno a sancire la normalizzazione dei rapporti fra i due Paesi, potrebbe essere messa a rischio dal confronto. Ieri mattina era corsa la voce che la Gran Bretagna avesse inviato nella zona una piccola armata, pronta a qualsiasi evenienza e soprattutto a spegnere sul nascere ogni reazione argentina. Ma nel pomeriggio il Foreign Office ha tentato di smorzare la polemica internazionale precisando che «non c'è stato alcun aumento» nel profilo della presenza navale britannica. In quelle acque c'è la Northumberland e solo la Northumberland, una fregata che fa la spola fra le Falkland e South Georgia. Dal 1° marzo, spiega il governo britannico, è entrata in vigore la Convenzione Antartica di pesca, che dà a Londra il diritto di agire contro chiunque peschi «di frodo» nelle zone proibite. Come ogni anno, i pescherecci argentini si dirigono in quella zona; e quattro imbarcazioni sarebbero già state avvistate nelle acque che risultano nella zona britannica di esclusione. Uno dei pescherecci avrebbe acconsentito al pagamento di una forte tassa - circa 150 milioni di lire - in cambio di una licenza di pesca. Quanto basta per irritare il ministro Di Telia, che la settimana scorsa aveva avuto proprio sul tema della pesca colloqui con la sua controparte inglese, Malcolm Rifkind. Ci sono già stati quattro incontri a livello governativo, da novembre, per dirimere quel nodo; e il Foreign Office fa di tutto - senza grande successo - per sminuire il tono di crisi con cui Buenos Aires segue la vicenda. Il presidente Menem si sottrae però alla drammatizzazione della crisi. «Abbiamo raggiunto un accordo sull'esplorazione petrolifera attorno alle Malvinas - ha detto, sia pur rifiutando di chiamarle con il loro vero nome - e ora stiamo negoziando questo nuovo accordo di pesca». A Londra si esprime «sorpresa» per il modo in cui la questione della pesca attorno alla South Georgia viene commentata; ma, sia pure con la massima diplomazia possibile, si precisa che la visita di Menem «non potrà svolgersi finché non sarà raggiunto un accordo a lungo termine sulla pesca». La natura non aiuta. L'anno scorso, intatti, la pesca in quella zona dell'Atlantico è stata talmente fruttuosa da incoraggiare numerosi consorzi di pesca a seguire le stesse rotte, con o senza licenza di pesca. La presenza navale britannica, fa sapere il governo, vuol essere soltanto una cautela. Ma il ministro Di Telia, che essendo coinvolto nel negoziato non può permettersi di giocare di fioretto come il presidente Menem, continua ad esprimere allarme. «Nel negoziato in corso - ha detto ieri - gli inglesi hanno una posizione inaccettabile. A stagione di pesca ormai aperta, c'è il rischio di situazioni tese». Fabio Galvano OCEANO ATLANTICO IS. FALKLAND IS. S.GEORGE TERRA DEL FUOCO La disputa sui diritti di pesca tra Gran Bretagna e Argentina si è accesa attorno all'isola di South Georgia 800 miglia a Sud-Est delle Falkland nell'Oceano Atlantico

Persone citate: Guido Di Telia, Malcolm Rifkind, Menem, South Georgi, South Georgia