«Attenti, questa Juve non perdona» di Fabio Vergnano

7,5t 7,5t 7,5$ L'arma migliore del Real è l'attacco, ma il contropiede dei bianconeri fa paura «Attenti, questa Juve non perdona» Zamorano avverte i difensori: guai a sbagliare MADRID DAL NOSTRO INVIATO «Falsa goleada». Il titolo del quotidiano El Mundo liofilizza alla perfezione il concetto. Il Real non ha vinto, ha stravinto sabato sera contro il Salamanca, ma è una vittoria che potrebbe fare più male che bene ai ragazzi dell'Arsenio. Una boccata di ossigeno dopo tre partite inguardabili, ma potrebbe essere fumo negli occhi. D'accordo, la cinquina è servita per creare nuovo entusiasmo attorno alla nobile decaduta del calcio spagnolo, per garantire un super incasso mercoledì sera nel rinnovato e strapieno Bernabeu, però la gente del Real non è cieca. Anche i cinque gol della Juve al Padova hanno lasciato il segno. «Per il Real è la partita dell'anno», dicono i tifosi che ieri mattina hanno seguito l'allenamento alla Ciudad Deportiva, sotto un sole primaverile, in un clima da scampagnata. Una seduta breve, poi tutti a casa e arrivederci a domani. Iglesias è in vena di novità: ritiro sabato sera dopo la partita, poi un lunedì di vacanza. Ai giocatori nonno Arsenio ha riservato questa sorpresa molto gradita. Un modo per allentare la tensione e soprattutto per non pretendere troppo dalla truppa. Di tattica parlerà domani, anche se non c'è molto da inventare. Visto l'altra sera, il Real è un squadra senza via d'uscita. L'arma migliore che ha è l'attacco. Se pensa di affrontare la Juve attendendo le sue mosse, si suicida. Per contro Raul e Zamorano, se in serata di vena, possono far male, posso mettere in crisi anche difensori smaliziati come quelli bianconeri. Dunque un Real che andrà alla carica e si affiderà al fiuto del gol di Ivan Zamorano, 29 anni, il cileno che venne scartato da occhio di lince Maifredi a Bologna e che adesso potrebbe rientrare nel calcio italiano dalla porta principale. visto che è uno degli obiettivi dell'Inter. A fine stagione gli scade il contratto, Bosman gli ha aperto un'autostrada in direzione di Milano. «Si può fare, ne riparleremo dopo la Juve», ammette l'attaccante, che si esprime in un italiano ancora corretto. «Merito delle lezioni che mi ha dato Ivano Bonetti», ricorda con allegria. Non ha fretta. Impigrisce volentieri al sole di mezzogiorno. Undici gol nella Liga non sono bruscolini. Grande rapinatore d'area, è la prima punta del Real, spalleggiato da Raul, che fa più un lavoro alla Del Piero. Sulla sua faccia da indio si apre un sorriso: «La vittoria sul Salamanca è quello che ci voleva. Dopo tanto tempo ho rivisto un Real pratico, una squadra che bada al sodo. Vincere non è stato difficile, però anche partite come questa servono per il morale. Abbiamo ritrovato fiducia e sicurezza nei nostri mezzi. Soprattutto noi attaccanti. Io e Raul ci completiamo bene». Fiducioso sì, ma non stupido. Zamorano mette in guardia chi pensa che alla Juve verrà riservalo un identico trattamento: «Non sono sicuro che basti questo Real per superare il turno. Ma so che anche loro hanno qualche problema. Forse non ci sarà Vialli. Diciamo che partiamo alla pari, non c'è un vero favorito. In tante cose le due squadre si assomigliano, a cominciare dal rendimento altalenante in campionato. Inoltre per loro e per noi la coppa significa molto, anzi, tutto. Vediamo». Iglesias ha cambiato il Real. Nel gioco e in parte anche nei risultati. Ma qui Valdano ha lasciato un buon ricordo: «Noi attaccanti stavamo meglio, arrivavano più ^ ^.oni. Però sapete come va, i giocatori si adattano in fretta, nessuno si ferma a pensare a come era prima. Tantomeno adesso che Arsenio può portarci in semifinale di coppa». Anche se i problemi non mancano. Per esempio le amnesie della difesa. Zamorano ha ancora neglio occhi la partita di sabato: «Al Salamanca abbiamo concesso un numero di palle gol incredibile. Errori che per fortuna non abbiamo pagato, ma so che la Juve non ci perdonerebbe. Ci sono giocatori in grado di risolvere la partita in un minuto. Quindi, va bene attaccare, ma attenti a quello che succede là dietro. I rischi maggiori li correremo a Torino. Un buon risultato sarebbe vincere per dieci a zero, soltanto così sarei tranquillo. Speriamo che il Bernabeu incuta paura alla Juventus, anche se credo poco che certi campioni subiscano condizionamenti di questo tipo». Allora non resta che giocare. Zamorano ha un dolore al ginocchio, ma non perderebbe questa partita per nulla al mondo. «Soltanto da morto non giocherei contro la Juve», ammette lanciando la sua sfida. Fabio Vergnano Zamorano (foto a lato) fu scartato da Maifredi a Bologna ma potrebbe rientrare nel calcio italiano dalla porta principale: è uno degli obiettivi dell'Inter Prima punta del Real, é spalleggiato da Raul, che gioca alla Del Piero

Luoghi citati: Bologna, Iglesias, Madrid, Milano, Torino