Weah passa il testimone a Baggio

Weah passa il testimone a Saggio Il Milan contro il Bordeaux lancia il giovane Vieira a fianco di Desailly Weah passa il testimone a Saggio Robi: «Ormai per me ogni partita è un esame» MILANO. Milan con un centrocampo francese contro i francesi del Bordeaux, che domani saranno a San Siro nella prima sfida dei quarti di finale della Coppa Uefa. E Weah passa il testimone a Baggio, sempre più amareggiato dal turnover. L'improvviso attacco di influenza che ha colpito Boban, ieri a letto con la febbre, ha convinto Capello, che non può disporre di Albertini pure infortunato, a lanciare a fianco di Desailly il giovane Patrick Vieira (20 anni nel giugno prossimo, prelevato a novembre dal Cannes) che finora ha giocato una sola volta in prima squadra, a Bologna in Coppa Italia, senza fare mirabilie. La perdita di Weah e il rischio Vieira non tolgono il buonumore a Capello, che con il pareggio della Fiorentina si ritrova con due punti in più di vantaggio in classifica e sempre più isolato nella corsa allo scudetto. «Una felicità contenuta - spiega il tecnico perché la strada è lunga e ci sono ancora tanti ostacoli da superare prima di arrivare al traguardo». Un traguardo che lascia indifferente Roberto Baggio che, colpa degli infortuni e del turnover, si è ormai convinto che questo scudetto è sempre meno suo. Cosa che non aveva neppure immaginato quando ha scelto il Milan. Ma ora si rende conto che ogni volta che gioca per lui è un esame. «Purtroppo non posso farci nulla - dice il Codino ; quando vieni sostituito sovente o salti qualche partita, in ogni rientro hai i fari puntati addosso. Una situazione che non avevo mai provato e che rischia di danneggiarmi, perché poi vai in campo con tanta voglia di strafare e rischi di commettere errori che danneggiano la tua immagine e ti demoralizzano. Meno male che sabato ci hanno pensato i miei tifosi vicentini con i loro applausi a caricarmi». A preoccupare Baggio c'è l'eredità di Weah che sabato si è distinto negli assist vincenti ai compagni, proprio la sua specialità. «George ha fatto la differenza in tutti i sensi - ammette -. E' stato impressionante. Il più forte attaccante col quale ho giocato finora. Il migliore di tutti. Adesso mi lascia una grave eredità perché ha segnato molto e giocato per i compagni. Come Simone, autore di una doppietta. Adesso tocca a me. Sono l'unico ad essere rimasto indietro. Spero di rifarmi centro il Bordeaux». E si affida alla cabala per caricarsi ricordando che l'ultima doppietta l'ha messa a segno contro lo Strasburgo, l'altra squadra francese eliminata nel precedente turno di Uefa dal Milan. A rasserenare Baggio, comunque, ha pensato Weah, che gli ha spiegato la tattica del Bordeaux precisando che «non è grande collettivo. I suoi successi li deve alla capacità di alcuni buoni giocatori. Un avversario non facile, che merita rispetto, ma alla portata del Milan». Nino Sorniani

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