Pari dei viola che scivolano a - 7 di Roberto Beccantini

Milan sempre più solo. In coda il Toro vince e accende la lotta-salvezza Milan sempre più solo. In coda il Toro vince e accende la lotta-salvezza In campo Cecchi Gori frena Pari dei viola che scivolano a - 7 E' IMpiù facile espropriare * mamma Rai che papà Milan. Il campionato finisce all'alba del nuovo mondo virtuale. Specializzato in sorpassi, Vittorio Cecchi Gori è costretto a rallentare in curva. Strappa un tribolato 2-2 alla Sampdoria, reduce da cinque sconfitte in trasferta e in vantaggio di due gol a metà gara, e ri-scivola a sette punti da Berlusconi. Weah non è all'asta, purtroppo per luir Come ha ribadito sabato, ispirando la demolizione del Vicenza, Re Giorgio risponde, esclusivamente, a colui che, per assicurarsi i suoi servizi, ha pagato un «canone» di tredici miliardi. Il Cavaliere. Fra i diritti del calcio in chiaro e un Batistuta improvvisamente criptato, la Fiorentina del sonatore ci guadagna in audience ma ci perde in classifica e in immagine. Gran bella partita, quella di Firenze. Vergognosamente macchiata, però, dal gesto sciagurato del solito imbecille (guardalinee colpito, gioco sospeso). Ancora una volta, la squadra di Ranieri patisce, sul piano psicologico, il dover rincorrere la portaerei milanista. Era già successo il 28 gennaio, quando, addirittura in odore di sorpasso, Maldini e Boban avevano espugnato Udine di pomeriggio e la Fiorentina, la sera, si era lasciata abbindolare in casa dal fascinoso ancheggiare del Vicenza. Capello non perde da 19 partite, Ranieri da 14. Per un tempo, la Sampdoria sembrava di un altro pianeta. All'approccio molle e sterile della banda Batistuta non è estranea l'acquisizione dei «diritti» della finale di Coppa Italia, sfilati mercoledì sul campo, anch'essi, a un Moratti (Massimo, il presidente dell'Inter). Sinceramente: la stagione della Fiorentina resta, comunque, eccezionale. Al suo posto, avrebbero dovuto esserci Juventus e Panna, per tacere di Lazio e Roma. Certo, un giovanotto vispo e pungente come Robbiati noi lo avremmo inserito subito, e non al culmine dell'emergenza. Graduatoria alla mano, bisognava rischiare il tutto per tutto. Ci dicono che Robbiati fosse debilitato dai postumi di una fastidiosa influenza. Per come ha giocato, e inciso sul risultato, un assist, un gol, non si direbbe. Ma tant'è: ci vuole ben altro per disturbare un Milan che ha vinto sei delle ultime sette partite. Aggrapparsi all'Inter, visto che domenica è in programma il derby, ci sembra tanto balzano quanto eccessivo. Piuttosto, se in testa la fine è ormai nota, in coda il bello viene adesso. Il ritorno del Torino alla vittoria, dopo tre ko consecutivi, riaccende la bagarre. Bari e Cremonese hanno già un piede in serie B. Rimangono due posti. Gli indizi coinvolgono Padova, Toro, Piacenza (gran punto al San Paolo), Atalanta (l'altra finalista in Coppa Italia), Cagliari, Napoli. Mal comune mezzo gaudio: sarà vero? Roberto Beccantini ccende la lottasalvezza I Rizzitelli protagonista del successo granata e. a lato, il guardalinee ko a Firenze