Un frivolo marchese stile rococò

Franz von Byros Franz von Byros Un frivolo marchese stile rococò I jjp^l BRESCIA IRA marchese, e veniva da li Agra, l'odierna Zagabria: I il sposò anche una figlia di L ~f ! Johann Strauss, Alice. E si faceva chiamare il Frivolo Marchese, in omaggio a Sade: invece che Divino. Anche se il suo erotismo sadico e malizioso è sempre intrecciato all'ordine mistico e huysmanniano dell'incenso. Nato dalle costole di Beardsley e Rops, con uno schizzo di Kubili e di Mucha, «opzione del tutto alternativa ai già segnati percorsi dell'arte sia accademica che secessionista» come scrive Valerio Terraroli, presentando questa preziosa mostra alla Galleria dell'Incisione (via Bezzecca 4), Franz von Byros ha una fantasia sfrenata e perversa, che si piega in morbidi riccioli rococò ed in torbide curve Jugendstil. Tutto, in lui, sembra come intravisto attraverso i fronzoli sarcastici della scena d'inganno del Rosenkavalier, tra i vellicanti piumini della Marescialla e i wildiani tormenti delle sue Salomé. Con la testa decapitata del Battista, che a sorpresa, come in un film dell'orrore, si solleva dal suo roseto di capelli insanguinati per lambire ancora una volta il seno peccatore. Ditini maliziosi che frugano anditi muliebri gonfi di infiocchettature, membri alati che sorvolano languidamente i baldacchini, Belles Dames sans merci che si piegano a fantasiose acrobazie. E tutto risolto in grafismi arabescati. «Tu non solo disegni rococò, ma pensi rococò», lo deliziava un principe. E lui: «Uso spesso linee rococò perché provengono spontaneamente dalla mia mano. Non ho bisogno di ponderare tra fantasie ed idee: la penna disegna da sé». Guidata diceva lui da un frivolo bisnonno e da una «cara nonna che ringrazio, per l'accurato equilibrio tra bianco e nero». Ebbe un processo per pornografia che lo rese celebre e orgoglioso. Si specializzò in ex libris di grandi personaggi, che frugava come un medico o un confessore «e allora può capitare che una piccola allusione al vizio scivoli dentro queste forme». Fermandosi un attimo prima della psicoanalisi, perché come ha scritto Arbasino: «I boudoires e le bambinacce di von Byros rischiano di funzionare oggi anche come tasselli di una affascinantissima Vienna malauguratamente distrutta dalle ruspe razionalizzatrici di Loos e Schoenberg, di Wittgenstein e di Freud». Im. vali.]

Luoghi citati: Agra, Vienna, Zagabria