Contratto Fìat, decidono i delegati

Nessun accordo separato. Le Rsu dovranno scegliere tra chiudere o riaprire le trattative Nessun accordo separato. Le Rsu dovranno scegliere tra chiudere o riaprire le trattative Contratto Fìat, decidono i delegati Dopo il no della Fiom il sindacato trova un 'intesa ROMA. Sulla vertenza per l'integrativo Fiat la parola passa ora alle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) di tutti gli stabilimenti. In un breve incontro informale ieri a Roma, i segretari della Fiom-Cgil, della Fim-Cisl e della UilmUil, Cesare Damiano, Pierpaolo Baretta e Roberto di Maulo, hanno deciso che le riunioni delle Rsu si terranno alla fine di questa settimana oppure agli inizi di quella successiva. «In sostanza - ha spiegato Baretta - le Rsu dovranno pronunciarsi su due alternative: riaprire, con iniziative di lotta e dunque con scioperi, la trattativa con la Fiat, così come chiede la Fiom; oppure, considerare la proposta della Fiat una base su cui poter chiudere il negoziato, come chiedono Firn, Uilm e Fismic. In ogni caso le Rsu decideranno e questo, pertanto, esclude l'ipotesi di accordi separati». Sabato, in una lunga riunione della delegazione, la Fiom aveva respinto la proposta dell'azienda considerando insufficienti sia gli aspetti salariali e avanzando diverse critiche a proposito del metodo. Ma secondo Baretta si tratta di posizioni ingiustificate. «Sotto il profilo del metodo - ha detto - il confronto è stato condotto unitariamente senza strappi. Ma anche dal punto di vista del inerito non si capiscono le ragioni della Fiom». «In ogni trattativa - ha spiegato Baretta - gli aumenti salariali appaiono sempre insufficienti, si vorrebbe qualcosa di più. Ma in questo caso la proposta della Fiat è molto vicina a quanto noi abbiamo chiesto nella piattaforma unitaria. Per il '96, infatti, ci sarebbero 850 mila lire contro il milione chiesto in piattaforma. A regime, l'incremento oscillerebbe tra il milione e 821 mila lire e i due milioni 170 mila contro i due milioni che avevamo chiesto. Resta il fatto - ha continuato Baretta - che anche 1 per Firn, Uil e Fismic, non solo per la Fiom, tutto l'aumento salariale concordato dovrà avere effetti sul tfr, cioè sulla liquidazione. Su questo anche noi intendiamo proseguire il confronto con la Fiat». La Fiom, tuttavia, contesta anche gli indici di qualità proposti dall'azienda e accettati dalle altre organizzazioni sindacali. Secondo Baretta, invece, l'indice di qualità di settore che affiancherà quello di soddisfazione del cliente rappresenta un risultato positivo. «Nella piattaforma - ha concluso il sindacalista - chiedevamo infatti un "indice di qualità" articolato. Bene: quello individuato ha queste caratteristiche». [r.e.s.] Pietro Larizza segretario generale della Uil e (a destra) il leader della Cgil Sergio Cofferati

Persone citate: Baretta, Cesare Damiano, Pierpaolo Baretta, Pietro Larizza, Roberto Di Maulo, Sergio Cofferati

Luoghi citati: Roma