Suicidi in fondo al lago

Verbania: coinvolti in una truffa miliardaria, avevano fatto perdere le loro tracce a ottobre Verbania: coinvolti in una truffa miliardaria, avevano fatto perdere le loro tracce a ottobre Suicidi in fondo al lago Coniugi scomparsi, trovati i corpi VERBAOTA. Dai fondali del Lago Maggiore è riemersa ieri, proprio davanti al centro di Cannobio affollato di turisti, una vecchia «Al 12 blu» con due cadaveri, un uomo e una donna. Sono i corpi, quasi irriconoscibili, del commercialista Francesco Moro, 51 annni, e della moglie Franca, 41, scomparsi misteriosamente dall'ottobre scorso, dopo la scoperta di una clamorosa truffa ai danni di albergatori e commercianti di Cannobio. I coniugi erano titolari di un affermato studio di consulenza fiscale e previdenziale a Cannobio e avrebbero trattenuto ingenti somme, si parla di due miliardi, destinate al pagamento di contributi Inps e Iva. Quasi certamente si sono suicidati, dopo essere stati scoperti, inabissandosi nel lago con la loro auto che con 0 passare dei mesi si è coperta di limo. Ma gli inquirenti vanno con i piedi di piombo, non escludono altre ipotesi. La vecchia «Al 12» è affiorata, proprio in corrispondenza del lungolago di Cannobio, in seguito alle fortissime raffiche di vento che sabato hanno spazzato i centri rivieraschi della sponda Piemontese. Il vento ha mosso i fondali, facilitando il ritrovamento. All'operazione di recupero, cui hanno partecipato i vigili del fuoco di Verbania e i carabinieri di Cannobio, hanno assistito migliaia di persone che affollavano il piazzale del lungolago di Cannobio per il mercato domenicale. Secondo il primo referto, i coniugi sarebbero morti per annegamento. Sui loro corpi non sarebbero state trovate tracce di violenza. Travolti dallo scandalo, avrebbero cercato la morte insieme. Una ricostruzione che coincide con il ritrovamento sul lungolago, subito dopo la loro scomparsa, di un sacchetto di plastica che conteneva i documenti di Francesco Moro e della moglie e la chiavi del loro ufficio, in via 27 Maggio a Cannobio. Ma solo l'autopsia, disposta ieri dal magistrato di turno, il sostituto procuratore Elena Stoppini, potrà dire una parola definitiva sulla cause della morte. Gli inquirenti per ora non escludono infatti piste diverse, anche perché la vicenda presenta ancora aspetti oscuri. A cominciare dalla ricostruzione del tragico gesto dei coniugi. Se si fossero lanciati con l'auto nel lago si sarebbero trovate tracce durante le ricerche che sono state meticolose e sono durate mesi. Potrebbero però aver imboccato una stradina che porta alla darsena del porticciolo turistico, lasciando poi che l'auto fosse inghiottita dalle acque. I due risiedevano a Luino, sulla sponda lombarda del lago, e avevano aperto insieme l'ufficio di consulenza fiscale e del lavoro nel centro di Cannobio, circa sei anni fa. Si erano fatti subito una discreta clientela. Al loro studio si erano rivolti molti albergatori ed esercenti per le regolarizzazione del personale, pagamenti di contributi Inps e tenuta delle partite Iva. La truffa era stata scoperta in seguito ad alcune salate multe che l'Inps di Novara aveva notificato a un paio di albergatori di Cannobio che avevano dovuto sborsare circa ottanta milioni per contributi non versati e penali aggiuntive. In realtà, gli albergatori avevano affidato i pagamenti allo studio di Francesco Moro che non aveva poi provveduto ai versamenti alle scadenze previste. Le voci si erano sparse rapidamente a Cannobio e i clienti avevano cominciato a chiedere conto dei loro pagamenti. Una delle vittime delle truffa si sarebbe precipitata nello studio di Francesco Moro con il quale avrebbe avuto un violento diverbio. Sarebbero volati pugni e schiaffi. Dopo questo episodio, il commercialista e la moglie erano spariti, lasciando i loro due figli, di 13 e 14 anni, a Luino. I familiari non avevano denunciato ufficialmente la scomparsa, alimentando voci e sospetti. Dopo mesi di ricerche infruttuose, era stata avanzata anche l'ipotesi che i due fossero fuggiti in Svizzera. Ieri è venuta a galla la terribile verità. Adriano Velli Consulenti fiscali, erano accusati di aver trattenuto i soldi dei clienti L'auto con i cadaveri recuperata davanti a centinaia di turisti La gru recupera l'auto dei coniugi. Sopra, la zona del lungolago in cui è avvenuto il ritrovamento e a sinistra i sommozzatori

Persone citate: Adriano Velli, Francesco Moro