Bossi: alla guerra con Irene di Ugo Bertone

Il leader della Lega: il voto sarà un referendum per l'indipendenza del Nord Il leader della Lega: il voto sarà un referendum per l'indipendenza del Nord Bossi; alla guerra con Irene E la Rivetti: quanto mi siete mancati SAN PELLEGRINO TERME DAL NOSTRO INVIATO «Ragazzi, si va alla guerra. E per combattere serve il cuore, il grande cuore e la testa. E servono i combattenti, non i ciarlatani... Chiaro?». Umberto Bossi presenta così, sul palco di San Pellegrino, davanti ai colonnelli del Carroccio, il grande rientro di Irene Pivetti (e di Roberto «Bobo» Maroni) nella «squadra di combattimento» per il 21 aprile. Qualcuno non è d'accordo? «Quando sento parlar male ruggisce minaccioso il leader -degli uomini della Lega mi imbestialisco. Tacete, ciarlatani e giustizialisti sotto il tacco. E adesso parla, Irene». Lei, le lacrime agli occhi, si avvicina al microfono tra gli applausi... «Ciao - comincia - mi siete mancati proprio tanto. Per due anni, a Montecitorio, ho avuto in mente feste come questa. Una sola volta sono scesa tra voi, al Palatrussardi, un anno fa. L'Irene presidente della Camera, quell'Irene che non poteva dimenticare che il suo cuore e la sua testa sono nella Lega». «Umberto - continua - anche quando non ti ho parlato, negli ultimi giorni, leggevo e mi confortava il fatto che ci capivamo a distanza. Tu hai detto che io non potevo che restar nella Lega perché non esisteva altro posto dove andare. Certo, avevi ragione ma non vorrei che si potesse pensare che nella Lega si resta per forza. No, amici, nella Lega si sta per amore...». Piovono adesso gli applausi dell'assemblea. Bossi riprende il microfono e, fingendosi irritato, attacca: «E i fiori? Ma non li vendono da queste parti? Va bene vivere in montagna, ma, sacramento, vi devo spiegare anche come si fa con le donne!». Si alza, 0 segretario, strappa tre fiori da un vaso, due margherite e un'orchidea e li porge, tra i baci, alla Pivetti. «Io leggevo - i„ dice parlando di Dini - che stava per nascere il partito della mummia. Ma mi dicevo che era un'esagerazione dei giornali... Ma che c'entra con noi il partito della mummia? Come possono pensare di ingabbiare noi, 0 partito della libertà, in uno dei due Poli? Quello della Mafia che va al Nord o quello del grande capitale assistenzialista?». «Hai ragione Irene - prosegue dal palco - la Lega è figlia dell'amore, una figlia partorita al centro... E oggi stare al centro vuol dire sconfiggere la canaglia romana, il maggioritario coloniale. Roba inventata dai porci inglesi per schiacciare gli amici scozzesi o irlandesi...». Qualcuno non è d'accordo? Certamente donna Irene, presidente della Camera, si schiera con il capo. «Nella Lega - spiega - si può anche discutere, una volta individuato l'obiettivo. Ma la linea della Lega la decide il segretario. A ciascuno il proprio ruolo. A me è toccato dirigere la Camera, al segretario di far le scelte del movimento. E Umberto, finora, le hai azzeccate pro¬ prio tutte!». Ma Dini, le alleanze al centro? La Pivetti, commossa, elegante al solito nello spezzato di Carla Carini (giacca a quadrettoni e gonna nera), non cita mai il premier uscente, ma racconta che «Certe volte, quando lotti, devi farlo da sola, lontano dalle persone care, senza poter nemmeno iaccontar loro quello che stai facendo per loro... Sapevo che non sarebbe stato facile, ma non pensavo che sarebbe stato così difficile. Ma era importante per noi recuperare il centro, una posizione a cui siamo stati fedeli». Sorride soddisfatto Umberto Bossi. L'isolamento non lo spaventa, a prima vista. Anzi. L'importante era di domare la rivolta dei colonnelli emersa nelle primarie della scorsa settimana quando gli iscritti al Carroccio avevano bocciato sia la Pivetti che Maroni. L'importante era serrare le file, ricompattare la squadra, distribuendo oneri ed onori ai luogotenenti (Speroni e Pagliarini, soprattutto) e imporre ai più tiepidi, tipo Vito Gnutti, la scelta di ripresentarsi alle elezioni. Ora, poi, «tutti alla battaglia, la terza per l'indipendenza del Nord» con moli e programmi ben definiti: la Pivetti candidata al proporzionale in Lombardia, Maroni nel maggioritario a Milano, Marano a Tradate, Speroni a Varese nel collegio che fu di Maroni. «E' il momento di andare in vacanza, dopo tante chiacchiere. Ma vacanze alla lombarda: tutti ad attaccare manifesti, a far comizi, a gettarsi tra la gente». «La Costituzione del Nord - tuona ancora - è pronta. La presenteremo il 24 a Pontida e quel giorno voglio una valanga di gente. E' la nostra bandiera su cui poggiare la nostra battaglia. Queste elezioni devono essere un referendum contro Roma ladrona, per l'indipendenza del Nord». Nessuno, Bossi compreso, si fa illusioni sul numero di deputati da portare in Parlamento. «La volta scorsa - dice il leader - ci siamo dovuti alleare per non scomparire. Il potere, con i suoi magistrati, i suoi politici, le sue tv ci avrebbe schiacciato sotto i cingoli romani. Ma adesso è diverso... Siamo più forti, abbiamo battuto ripetutamente a mani nude la classe politica romana. E il 22 aprile, a urne chiuse, loro dovran¬ no rendersi conto che il verdetto sarà che la Lega, l'esercito della liberazione del Nord, non è stato annientato!». A Roma, insomma, la Lega mira a tornare con un manipolo in grado di condizionare la vita politica, di cogliere le contraddizioni dei poli, di portare avanti la battaglia dell'indipendentismo («che è l'esatto opposto - ammonisce - del regionalismo che vogliono ammannirci»). Una fase dello scontro, chiude Bossi, è finita e abbiamo vinto perché è fallito il tentativo di Berlusconi di farci scomparire o quello di Dini di trascinarci verso uno dei due Poli. Abbiamo vinto, aggiunge incontenibile il segretario della Lega, anche grazie a combattenti come la Pivetti «chiusa per due anni dentro quel palazzo, da sola. Io credo che la sera si mettesse a piangere...». Lei replica con una gran risata ma aggiunge: «E' più facile colpire una isolata. E tenerle posizioni, da sola, non è facile». E i militanti, quelli che una settimana fa non l'hanno votata nelle primarie, applaudono. Ugo Bertone Il leader della Lega Nord Umberto Bossi A centro pagina Irene Pivetti presidente della Camera ieri sul palco dell'assemblea leghista

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Pontida, Roma, San Pellegrino Terme, Tradate, Varese