«Il mio lavoro? Far vincere Eltsin»

Il consigliere del leader: è un carro armato, se ha deciso di riuscire ce la farà Il consigliere del leader: è un carro armato, se ha deciso di riuscire ce la farà «Il mio lavoro? Far vincere Elisili» Satarov: perché Boris sarà rieletto Presidente IL TESSITORE DELLA CAMPAGNA DI GIUGNO E' I m MOSCA j'.iii campagna elettorale e, negli uffici nuovi dol Cremlino, la squadra presidenziale e immersa nei sondaggi. Ma Gheorghij Satarov, uno dei più vicini consiglieri di Elisili, quello che cura i rapporti con le forze politiche, trova il tempo di ricevermi. E' la faccia più gettonata dalle tv russe, lo stratega cui si devono molte delle iniziative presidenziali più rilevanti. Il suo punto di vista e quello della «porla accanto» di Boris Eltsin. Quali sono le possibilità di una rielezione? «Direi buone. Dopo l'ospedale, la sua popolarità e in crescita e crescerà ancora. Poi si deve tenere conto che lui è un politico di talento, certo più forte dei suoi concorrenti. Infine ha il potere nelle sue mani. Cioè potrà fare molto nel periodo che j;li resta come capo dello Slato. Se, per esempio, riuscirà a risolvere il problema degli stipendi non pagati e se potrà adempiere alle promesse fatte agli elettori, allora non avrà concorrenti» Forse gli riuscirà di saldare il conto degli stipendi arretrati, ma mi pare che la questione cecena non potrà risolverla da qui a giugno. Che ne pensa? «Sarebbe ingenuo pensare che il problema ceceno sia risolvibile in questo poco tempo. Ma si può fare mollo. La cosa più negativa per il potere (a parte i morti, e le dislruzioni) e stata che l'iniziativa era nelle mani degli altri. E' questa che bisogna riprendere in mano. Lei sa perché a Mosca amano Luzhkov (il sindaco, ndr)? Perché "cerca di fare". Il Presidente deve suscitare la stessa impressione negli elettori». Vediamo ora che succede tra i democratici. Sono divisi, non sanno che fare. Lei pensa che alla fine si accontenteranno di Eltsin, che pure non amano più? «La questione è seria perché non dipende solo dal Presidente. Per quanto ne so Eltsin intende fare dei passi verso di loro, incontrare i loro leader. Ma qui, come per la Cecenia, non lutto dipende dal Presidente. Certo c'è un forte stimolo che li spinge verso Eltsin: la paura (dei comunisti, ndr). Ma ò l'unico. Eppure io penso che non tutte le speranza sono perdute. Prima di Pervomajskoe sembrava cosa fatta. Poi quel disastro, le dimissioni di alcuni dai Consiglio Presidenziale, l'uscita dal governo di altri (soprattutto il licenziamento di Ciubais, ndr). La faccenda si e rovesciata. Adesso la tendenza pare tornare buona, ma l'esito e aperto». Zhirinovskij pare ormai tagliato fuori. Ma corre voce che si sia avvicinato al Presidente, che sarebbe pronto - a un certo punto della campagna elettorale - a ritirarsi e appoggiare Eltsin. Cosa c'è di vero? «Proviamo un po' a fantasticare. Lei ha già detto quasi tutto. Immagino che Zhirinovskij stia pensando anche che, in caso di vittoria dei comunisti, tutti i suoi giochetti finiranno all'istante. Nel migliore dei casi tornerà a fare l'impiegato. Addio a tutti; le sue proprietà immobiliari, alle macchine di lusso, alle visite ai suoi amici all'estero. Zhirinovskij esiste nella misura in cui esistono le regole democratiche. Non è che gli piaccia Eltsin, è che la sua esistenza è effetto delle regole democratiche». Lei mi sta dicendo che se Ziuganov vincesse le elezioni annullerebbe le regole democratiche? Che si tornerebbe ai tempi sovietici? «Non subito. Lo scenario piii realistico e questo: il gruppo eli Ziuganov tenterà di mantenere un regime presidenziale anche se nel suo programma c'è scritto il contrario. E' chiaro perché. Il gruppo di Ziuga- nov è minoritario. Cli altri cercheranno di costringere il Presidente dentro le regole del Comitato centrale del partito. La lotta tra loro finirà con la sconfitta di Ziuganov. Questo e il risvolto politico. Poi c'è quello economico. Non mi aspetto mosse brusche, ma alla lunga cercheranno di cambiare la politica economica e i loro tentativi porteranno alla situazione del 1990-91. Quando la gente comincerà ad accorgersene - diciamo all'inizio del 1977 - loro saranno costretti alla caccia ai sabotatori, ai capri espiatori, per giustificare gli insuccessi. Ce l'hanno nel sangue». Una candidatura di Gorbaciov potrebbe complicare la situazione... «Sarebbe un altro giocatore che, pur senza speranza di successo, può influire sulla situazione al secondo turno. Ma io penso che tutti quelli che contano, i pragmatici, scommetteranno su Eltsin. Certo c'è una quota di gente che può pensare che Gorbaciov è "il Presidente che ci serve", ma se Eltsin riesce a tenere alta la sua dinamica, alla fine convergeranno su di lui». Gli stessi mass media russi hanno sottolineato che l'Occidente ha già scelto Eltsin. Dica francamente: lei non pensa che questo nuocerà al Presidente? «Ci sono vantaggi e svantaggi. Fatte le somme ritengo che sia vantaggioso per Eltsin. Direi che la disputa tra slavianofili e antioccidentali concerne solo una piccola parte della gente. La massa ne è estranea». Ma la delusione, il peggioramento delle condizioni di vita, molli le scaricano proprio sull'Occidente. «Questo c'è. Voglio solo dire che non sarà decisivo ai fini del voto. La tv è per esempio controllata da intellettuali filo-occidentali Sarà importante lo sfondo informativo che essi offriranno al pubblico. E poiché tutti costoro regolano le loro posizioni su quelle occidentali, l'appoggio dell'Occidente a Eltsin finirà per influenzare anche loro e, cli conseguenza, il messaggio che daranno al pubblico». Continuano a circolare ipotesi di rinvio delle elezioni. Secondo la formula: «Eltsin non può vincere, ma il suo entourage non può perdere». Quanto c'è di realistico in questi timori? «Scenari del genere si discutono da tempo. Se vuol saperlo, già nella primavera del 1994 fui contattato da rappresentanti dell'opposizione, che proposero - a determinate condizioni - di cancellare sia le elezioni parlamentari sia quelle presiden¬ ziali. E poi, la vede questa poltrona? Stava seduto qui l'emissario dell'Animi lustrazione di un'autorevole potenza occidentale che cercava di convincermi che, nell'interesse della democrazia in Russia, sarebbe stato meglio non fare nessuna elezione. Per quanto mi riguarda, io non ho avuto alcun incarico in questo senso. E lavoro su una variante opposta: come vincere le elezioni. Ma aggiungo una cosa: tutte queste chiacchiere su fazioni che influenzerebbero il presidente sono un mito. Influire su Boris Nikolaevic è molto difficile. Quando prende una decisione è come un carro armato che v ■ sull'obiettivo travolgendo ogni co i sul suo cammino. Se ha deciso di candidarsi e di vincere, non so proprio cosa potrà impedirglielo» Giulietta Chiesa Zhirinovskij? Sa di esistere solo grazie al sistema democratico Ziuganov? La gente capirà presto dove vuole arrivare Gorbaciov? Non ha alcuna oeranza Eltsin: dopo il ricovero un impegno estenuante per la riconferma alla elezioni presidenziali di giugno

Luoghi citati: Cecenia, Mosca, Russia