IL TAPPETO DI VITTORIO di Massimo Gramellini

IL TAPPETO DI VITTORIO IL TAPPETO DI VITTORIO CROMA OME Silvio, finalmente. Ah, se il babbo potesse vederlo ora. Ora che entra negli studi della sua tv accolto da un applauso registrato, inseguito da tre maggiordomi che si contendono il suo cappotto, omaggiato dal suo emiliofede personale «Piumino» Rispoli, pettinato e incipriato dalla sua truccatrice mentre sorseggia champagne e ripassa le frasi da pronunciare in diretta sui suoi film, ma anche sul suo calcio, e dal divano bianco Melba la bella sbatte gli occhi solo per lui e Rita Forte al piano canta: «Unforgettable». Indimenticabile, davvero, il sabato berlusconiano di Vittorio Cecchi Gori, Vcg per gli amici, che da qualche giorno sono diventati improvvisamente troppi e alcuni con certe facce. C'è pure quel che resta di Raitre, Stefano Balassone, il teorico di Telesogno: presidia il Terzo Polo con sguardo triste da una stanza freddissima di Telemontecarlo, fra il guardaroba e il tavolo dei salatini. Come Silvio, però. Però Vcg non è Silvio, nonostante i personaggi di contorno cerchino di ricreare la stessa atmosfera degli show elettorali di Berlusconi, con in più un impaccio dettato dall'inesperienza. Massimo Gramellini CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Berlusconi, Melba, Rispoli, Rita Forte, Stefano Balassone, Vittorio Cecchi Gori