Anzar, la ricetta del dopo-Gonzàlez
In 7 anni il nuovo leader ha eliminato i vecchi nostalgici I nipotini di Franco convertiti alla democrazia sono i grandi favoriti nelle elezioni di domani Amar, la ricetta del dopo-Gonzàlez «Vinceremo perché siamo il centro» MADRID DAL NÒSTRO INVIATO Che emozione, il «Guernica», a vederlo ora com'è, nudo, spogliato come Picasso lo aveva dipinto. L'urlo cieco delle sue figure rimbomba nella sala dell'antico Spedale ''nlla Reina Sofia, riempie le voiu:, 1 lunghi corridoi silenziosi. I cristalli che prima bloccavano l'onda sonora del grido sono stati portati via; ora nessuna barriera divide il quadro dalla gente, che gli sfila accanto intimidita. E nella .'"-paglia dei fantasmi che sempre ritornano, questa liberazione del Guernica vale quanto la fino di un tempo che chiude per sempre: il tempo dell'odio che divide, dei ! rossi contro i neri, di Primo do Rivera, del Nuovo Estado, la crociata franchista, la collina di Paracuellos. Potrebbe essere il compimento di un processo storico di democratizzazione, ma lo manca un ultimo passo. 1 cristalli di protezione, al Gnomica, li hanno tolti un paio di mesi fa. Erano i giorni che giravano attorno alla celebrazione dei vent'anni dalla morte di Franco, e nell'aria fredda di novembri; qualcuno parlava nuovamente di nostalgia e di come si stava bene prima. Al Guernica nudo non fecero nessuna lesta: lo liberarono una notte di sabato, e poi la gente se lo trovo sfrontatamente libero. Come un simbolo del tempo nuovo. In piazza, quella domenica c'era il raduno dei franchisti: dovevano arrivare anche le camicie nere italiane, quelle brune di Germania e Belgio e Austria, i fedelissimi di Le Pon. Alla fine ne contai 500, forse 600 Ipiu il centinaio di poliziotti travestiti da passanti curiosi). Ma era tutto li, il franchismo che aveva dominato la Spagna per quasi mezzo secolo? Manuel Fraga, che del franchismo fu una delle figure più rilevanti e comunque di quel patrimonio ideologico volle ereditare la tradizione l'ormando il primo partito di destra nella Spagna della transizione (lo chiamo Alianza Popular, ed è il favorito alle elezioni di domani che potrebbero vedere la fine del governo socialista di Gonzalez), ora dice: «La Spagna è l'unico Paese d'Europa che non abbia un Coite movimento d'estrema destra. E questo, perché la nascita di Ap isolò ogni progetto di estremizzazione, lo marginalizzò. Noi offrivamo un progetto di governo, gli altri soltanto ricordi e rabbia». Da un Ap in crisi di maturazione nacque sette anni fa il Pp, il Pallido Popular che domani José Maria Aznar porterà al governo. L'albero genealogico non ha poi moltissimi rami, e in ogni caso ha una sola radico: dire che domenica sera i nipotini di Franco «riprenderanno» il potere non è poi una deformazione della realtà. Piuttosto, il problema è di capire quanto questi nipotini somiglino al vecchio generale, alle sue rabbie fredde, soprattutto alla capacità di mentire, di truccare. Venti anni sono poco più di una generazione, al massimo due. Quando Franco mori, o quando comunque gli permisero di morire, ed era il novembre del '75, la metà degli spagnoli d'oggi (46 su 100) non erano ancora nati, o avevano meno di 16 anni e capivano poco o nulla di quanto gli accadeva intorno. Ma gli altri 54 spagnoli il franchismo vero lo videro, e lo vissero. Bene, un'inchiesta di alcuni mesi fa racconta che il 28 per cento di questi spagnoli dà ancora un giudizio favorevole sul tempo della dittatura. Qui lo chiamano «franchismo sociologico», che è un modo di definire una cultura del potere e dell'autorità che sta fortemente dentro quell'albero genealogico dal cniale nasce il Pp. Aznar (che Umbral continua a chiamare sprezzante «Aznarin»), delfino di Fraga, piccolo funzionario statale con una durissima capacità di lavoro, rodendo dall'intorno come una termite silenziosa e poco appariscente, è riuscito in sette anni a depurare il Pp dai vecchi arnesi forgiati dentro la Falange e a portare nella centrale di controllo del suo partito linfa nuova, giovanotti della buona borghesia, signorine harvardiane, professionisti solidi, tecnici masterizzati. Oggi, lui dice che il Pp è un partito di centro, e con la mano taglia l'aria come a dire: basta, chiuso. La realtà forse è leggermente più complicata. Qualche giorno fa, qui all'università, in un incontro elettorale con gli studenti un ragazzo chiese al piccolo candidato: «Però, lei una volta diceva che il Pp era una forza di destra, poi ha detto che era di centro destra, oggi dice che è di centro... dove si fermerà?». Fu l'unica volta in cui Aznarin ha perso il controllo dei nervi, in tutta questa noiosa campagna elettorale: e rispose con una voce stizzita che ricordava tanto il falsetto di Lui. La realtà è che, in Spagna come in qualsiasi Paese, ci sono molte destre (anche molte sinistre, allo stesso modo): e però qui all'interno del progetto guidato da Aznar si è raccolta ogni forma politica di destra, dall'estrema irriducibile di Matanzo, ai democristiani di Marcelino Oreja, agli Opusdeisti della Torino, agli ex fraguiani di Ruiz-Gallardón, fino ai centristi di centro del «Clan di Valladolid», che sono poi i fedelissimi tecnocrati di Aznar. Saranno questi gruppi a gestire il potere, da lunedi sarà compito di Aznar tenere buone le nostalgie eh qualcuno. Le paure ci sono. Rafael, cantante qui celeberrimo, dice che «è venuto il tempo di rivalutare Franco». Storie già sentite. José Felix Tezanos, politologo di una dello anime della sinistra, però rassicura: «Non c'è da temere nessuna involuzione autoritaria. E questo certamente consolida il nostro sistema». E' quell'ultimo passo che mancava al processo storico della democratizzazione. Mimmo Candito In 7 anni il nuovo leader ha eliminato i vecchi nostalgici LA CRONOSCALATA DI GONZALEZ NEGLI ULTIMI 18 ANNI II LEADER DEL PSOE HA PARTECIPATO A 6 ELEZIONI GENERALI, DELLE QUALI HA VINTO LE ULTIME 4 DAI 1993 Al 1996 • CRISI ECONOMICA • PATTO E SUCCESSIVA ROTTURA CON IL CIU • SCANDALI VARI • GRANDI LEGGI (CODICE PENALE, POLEMICHE SULL'ABORTO] 6 GIUGNO 1993 DAL 1989 AL ì 993 • CASO JUAN GUERRA (TANGENTI CHE COINVOLGONO IL FRATELLO ALFONSO) • t'UGT RITIRA L'APPOGGIO Al PSOE • CASO FILESE (TANGENTI SUL PARTITO) • DIMISSIONI DI ALFONSO GUERRA RIDUZIONE DEL SERVIZIO MILITARE PARTECIPAZIONE AL VOTO: 79% José Maria Aznar, leader del partito popolare
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