Abete & C.: stiamo fuori di Raffaello Masci

Abete & C: stiamo fuori Abete & C: stiamo fuori Occhetto «blindato» a Bologna LA GIOSTRA DEI CANDIDATI E ROMA Aureliana? Lei forse no. Questa volta la signora Alberici in Occhietto potrebbe non essere ricandidata. In compenso al suo consorte forse per scrupolo - viene offerta una soluzione blindata: collegio uninominale a Bologna (lo stesso che ha avuto nel '94) e capolista al proporzionale in Emilia. Ma Aureliana, si diceva, lei no. Può tornare al suo lavoro in Università. PARENTI. E pensare che questa è la tornata dei parenti: figli, nipoti, fratelli di big che tentano il successo per la strada già percorsa dall'illustre congiunto. Che ci sia un Mussolini 2 (Guido), oltre ad Alessandra, già e noto. Cosi come si sa che Marina Cossutta seguirà le orme del padre Armando nel partito di Rifondazione. Ma c'è anche un Letta junior, e il nipote Enrico (figlio di uno dei molti fratelli di Gianni) che sarà candidato per il ppi a Pisa, nel seggio lasciato libero dalla Bonsanti. Di forti ascendenze politiche e anche Luca Danese, candidato di Fi nel Lazio: è nipote della moglie di Andreotti Livia Danese. Mirko Tremaglia vara in parlamento il figlio Marzio, che saia candidato in Lombardia, ovviamente per An, cosi come Romano La Russa, fratello di Ignazio, vicepresidente della Camera. DIMANI. La squadra di Dini si comincia a formare con gli uomini di cui il neo-leader si è circondato nel governo. Tiziano Treu e pronto a scendere in campo, cosi come il suo collega Adriano Ossicini. Mentre Giancarlo Lombardi va oltre, e si candida addirittura a restare sulla poltrona di ministro della Pubblica istruzione. Un collegio a Firenze è pronto anche per il portavoce di «Rinnovamento italiano», il giornalista del Tgl Fulvio Damiani. Della compagine del presidente del Consiglio faranno parte anche due dei cinque sottosegretari nominati lunedì scorso, e cioè Federico Rossi e Ludovico Incisa di Camerana. VECCHI LEONI. Dopo De Mita e Colombo, oggi si sa che anche un'altra colonna della de come Luigi Granelli è disposto a tornare nell'agone, ovviamente col ppi. Un suo ex collega di partito invece, Bruno Tabacci, già presidente della Lombardia, correrà con Dini. DONNE. Mercoledì prossimo la commissione per le pari opportunità lancerà una campagna a sostegno delle candida- ture femminili. Scelta quantomai opportuna vista una generale tendenza dei partiti a «scaricare» le signore. Per esempio Mariella Scirea e Ombretta Colli non faranno più parte del team di Berlusconi e della senatrice Alberici si è detto. Inoltre la first, lady di palazzo Chigi Donatella Dini ha fatto sapere da Bangkok che non intende candidarsi, cosi come il ministro degli Esteri Susanna Agnelli. Pare invece che debba rientrare a Montecitorio, trionfalmente acclamata dai popolari, Silvia Costa. Quanto a Silvia Baraldi- ni, Rifondazione comunista ha smentito di aver mai pensato di candidarla. Vuol tornare in Parlamento, invece, Tiziana Parenti, ex magistrato del pool di Mani pulite, eletta nelle file di Forza Italia. Si ricandida con Berlusconi e, dice, se non sarà eletta, non tornerà a fare il giudice. TESTE PENSANTI. Il prof. Ferdinando Aiuti non ha ancora sciolto la riserva, ma è probabile che si candiderà nell'Ulivo. Il filosofo Stefano Zecchi invece correrà per il Polo. L'avvocato Carlo Taormina sta pensando se accettare un'offerta di Forza Italia. Oggetto di contesa tra il Polo e «Rinnovamento italiano» è invece il giovane giurista Mario Tonucci, che sta riscrivendo il codice civile dell'Albania e curando la privatizzazione della Stet. Anche il filosofo Marcello Pera, corteggiato da Berlusconi, non ha ancora sciolto la riserva. SINDACALISTI. Sergio D'Antoni conferma che il suo destino è nella Cisl e non in Parlamento. Quanto alla Confindustria, basta già un ex membro della giunta come Lombardi - candidato ministro - dunque né Luigi Abete né Aldo Fumagalli, pur sollecitati da vari partiti, hanno accettato di mettersi in lista. MAGISTRATI. I giudici napoletani aderenti all'Anni se la sono presa con i colleghi che smaniano per uno scranno parlamentare. Il Verde Pecoraro Scanio ritiene che questa polemica sia eccessiva: «Occorre distinguere tra candidature di impegno civile e operazioni civetta. E' necessaria invece una legge sulla eleggibilità e sui conflitti di interesse». Raffaello Masci Dopo la Mussi óiii, in corsa anche il cugino Guido (ma con l'msi) E il nipote di Letta va con il ppi Mariella Scirea e Ombretta Colli questa volta stanno a casa In corsa l'avvocato Taormina