Calcio, la Rai si arrende a Cecchi Gori

Interno Persa anche la domenica alla radio. Incasso record per la Lega, 1251 miliardi in tre anni Calcio, la Rai si arrende a Cecchi Cori Sconfitta storica sui diritti tv MILANO. Povera Rai. Erano in venti, fra giornalisti (sette), tecnici e operatori. Roba da sbarco sulla Luna, con Bruno Pizzul nei panni di Tito Stagno. Sognavano di raccontare il Grande Riscatto, flash in diretta a ogni tg, a ogni notiziario, la sede della Lega trasformata in una succursale di Houston, cavi, microfoni, telecamere. Alla fine, dopo sette ore di bivacco, l'annuncio, il contrordine, lo smacco. Il calcio in chiaro se lo pappa Vittorio Cecchi Gori, mentre pay tv (la tradizione) e pay per view (la rivoluzione) vanno, come era nei voti, degli esperti e del governo, a Telepiù. Una disfatta di proporzioni bibliche. Cecchi Gori (cioè Fiorentina, Tmc, Videomusic, Canale 10, film) sbaraglia la concorrenza, da Letizia Moratti alla Mediaset berlusconiana. La sua busta, aperta dal notaio Giuseppe Calafiori e letta dal presidente dell'assemblea di Lega, Antonio Giraudo, pesa 213 miliardi e 500 milioni. All'anno, per tre anni (dal 1° luglio 1996 al 30 giugno 1999). La Rai si era fermata a 185. Rti (Fininvest) a 170. Un giovedì storico. Il mega pacchetto contiene i diritti televisivi e radiofonici relativi ai campionati di serie A e B, Coppa Italia e Supercoppa di Lega, trasmissioni cult come Tutto il calcio minuto per minuto, 90° minuto, Quelli che il calcio... Se Letizia Moratti piange, le 38 società della Lega fanno la ola. L'ultimo contratto (19931996) aveva fruttato 571 miliardi 519.450.800. Le offerte Rai e Telepiù del 20 ottobre, precedenti all'asta scatenata da Fiorentina (Cecchi Gori), Roma (Sensi) e Lazio (Cragnotti), si erano arrampicate sino a quota 846. Il nuovo ne garantirà addirittura 1.251.150.000.000: più del doppio assicurato dal vecchio protocollo. Voto unanime, naturalmente, con l'astensione (per ragioni di eleganza) della Fiorentina e del Milan. Su 38 società, non mancavano che Parma, Ancona, Pescara e Pistoiese. Respinta l'idea giraudiana di prendere due settimane di tempo. Il clima: da conclave casereccio. Le tappe: lettura delle sei buste (Abaco, Cecchi Gori, Direct tv, Rti, Telepiù, Rai, ultima anche qui), discussione fra i presidenti, alzata di mano. C'è chi parla di discussione animata e chi di scara- mucce tattiche. La più divertente: di Luzzara, presidente della Cremonese, uscito sul più bello, «vado via perché ho mal di testa, troppi numeri, troppi zeri, mi manca il potassio, sapreste indicarmi una farmacia?». L'oscar del pragmatismo: ad Antonio Sibilia, padre padrone dell'Avellino, «se Tmc non copre tutto il territorio nazionale, non me ne può fregar di meno, se ad Avellino non si prende, pazienza; i soldi, quelli soli mi interessano». Scappano, i presidenti, con le tasche gonfie. Vittorio Cecchi Gori non ha una radio e ha preso pure i diritti radiofonici? Banalità. L'importante è che nel giro di venti giorni, come da regola- mento, presenti le fidejussioni bancarie a copertura del malloppo promesso. Gli uomini Rai (Vecchione, Pizzul) sperano nei supplementari. I due-giornalisti-due di Tmc (Barlocco, Lanza) fingono compunzione. Telepiù ha inviato il generale (Mario Rasini) e una testa di cuoio (Fabio Caressa). Si brinda con parsimonia, il doppio colpo (tv criptata e pay per view) è costato 203,550 miliardi: ma dalla prossima stagione i tifosi potranno «ordinare» la tele-partita della squadra del cuore. La Houston morattiar.a si svuota nel cicaleccio cì^jsìco delle truppe in ritirata. Così nuda, così affranta, la Rai fa persino tenerezza. Passa un cameriere trafelato. Sono le cinque (scarse) della sera. Ai piani nobili, hanno chiesto champagne per (quasi) tutti. Roberto Beccatuini 38 società della Lega fanno la ola. L'ultimo contratto (19931996) aveva fruttato 571 miliardi 519.450.800. Le offerte Rai e Telepiù del 20 ottobre, precedenti all'asta scatenata da Fiorentina (Cecchi Gori), Roma Sensi) e Lazio (Cragnotti), si erano arrampicate sino a quota 846. Il nuovo ne garantirà addirittura 1.251.150.000.000: più del doppio assicurato dal vecchio protocollo. Voto unanime, naturalmente, con l'astensione (per ragioni di eleganza) della Fiorentina e del Milan. Su 38 società, non mancavano che Parma, Ancona, Pescara e Pistoiese. Respinta l'idea giraudiana di prendere due settimane di tempo. Il clima: da conclave casereccio. Le tappe: lettura delle sei buste (Abaco, Cecchi Gori, Direct tv, Rti, Telepiù, Rai, ultima anche qui), discussione fra i presidenti, alzata di mano. C'è chi parla di discussione animata e chi di scara- Il direttore Bartoletti «Addio anche all'amico Fazio» mucce tattiche. La più divertente: di Luzzara, presidente della Cremonese, uscito sul più bello, «vado via perché ho mal di testa, troppi numeri, troppi zeri, mi manca il potassio, sapreste indicarmi una farmacia?». L'oscar del pragmatismo: ad Antonio Sibilia, padre padrone dell'Avellino, «se Tmc non copre tutto il territorio nazionale, non me ne può fregar di meno, se ad Avellino non si prende, pazienza; i soldi, quelli soli mi interessano». Scappano, i presidenti, con le tasche gonfie. Vittorio Cecchi Gori non ha una radio e ha preso pure i diritti radiofonici? Banalità. L'importante è che nel giro di venti giorni, come da regola- mento, presenti le fidejussioni bancarie a copertura del malloppo promesso. Gli uomini Rai (Vecchione, Pizzul) sperano nei supplementari. I due-giornalisti-due di Tmc (Barlocco, Lanza) fingono compunzione. Telepiù ha inviato il generale (Mario Rasini) e una testa di cuoio (Fabio Caressa). Si brinda con parsimonia, il doppio colpo (tv criptata e pay per view) è costato 203,550 miliardi: ma dalla prossima stagione i tifosi potranno «ordinare» la tele-partita della squadra del cuore. La Houston morattiar.a si svuota nel cicaleccio cì^jsìco delle truppe in ritirata. Così nuda, così affranta, la Rai fa persino tenerezza. Passa un cameriere trafelato. Sono le cinque (scarse) della sera. Ai piani nobili, hanno chiesto champagne per (quasi) tutti. Roberto Beccatuini I telecronisti: «Hanno vinto i soldi, restiamo in mutande» T* . ' <■ * * ' Il direttore Bartoletti «Addio anche all'amico Fazio» I telecronisti: «Hanno vinto i soldi, restiamo in mutande» Perso il Giro, ora un colpo ben più grave per il direttore della Tgs Bartoletti