Nuova bufera sulla Moratti di Maria Corbi

I «falchi» del Polo: si dimetta. Viale Mazzini presenterà ricorso contro le decisioni della Lega I «falchi» del Polo: si dimetta. Viale Mazzini presenterà ricorso contro le decisioni della Lega Nuova bufera sulla Moratti Destra e sinistra unite: è una Caporetto ROMA. I diritti televisivi del calcio, assegnati a Cecchi Cori, investono la presidente della Rai, Letizia Moratti, che vede sempre più in bilico la sua posizione al timone dell'azienda. Da destra a sinistra, passando per il centro, piovono critiche e proteste. Lei, la presidente, valuta l'ipotesi di un ricorso contro la Lega Calcio e si trincera dietro un comunicato ufficiale. La Rai sostiene che non poteva offrire di più, visto che gestisce denaro pubblico sottoposto al controllo della Corte dei conti. E intanto soffia la bufera sul collo della Moratti. «Stavolta non potrà certamente dire che è colpa di Minicucci - sbotta il parlamentare di Forza Italia Fabrizio Del Noce -. A questo punto però è indispensabile capire chi c'è dietro Cecchi Cori come finanziatore. L'assegnazione dei diritti televisivi del calcio gli costerà infatti all'incirca sei miliardi a domenica. Mi sembra una cifra che difficilmente qualche pubblicità possa fargli ritornare. La stessa richiesta di trasparenza che veniva fatta nei confronti di Berlusconi a questo punto mi sembra d'obbligo che venga presentata anche nei confronti di Cecchi Gori». Di «decisione annunciata» ha parlato invece Vincenzo Vita, responsabile informazione del pds. «Non possiamo che ribadire - ha detto - il nostro giudizio assai preoccupato per la nascita di un nuovo monopolio nel settore delle pay-tv. La soluzione più clamorosa è però quella che attiene ai diritti per la trasmissione tradizionale delle partite. Qui la Rai perde un antico ruolo tipico del servizio pubblico. Una Rai in crisi, HBfPH senza guida certa e con un vertice delegittimato». E dal Polo s'alza anche la voce di Marco Taradash, presidente della commissione di vigilanza della Rai: «Stupisce che un'azienda così grossa e ricca come la Rai non abbia saputo fare un'offerta superiore a quella di un'azienda molto più piccola come quella di Cecchi Gori». Ha parlato invece di una vera e propria «Caporetto» il vicepresidente della commissione di vigilanza Rai, il parlamentare progressista Mauro Paissan. «Dopo il Giro d'italia, ora la Rai perde anche il calcio - ha detto -. Un servizio pubblico radiotelevisivo senza gli sport più popolari è un servizio dimezzato». Secondo il parlamentare, la Rai ora «rischia pesantemente anche come azienda perché senza il calcio il danno economico è enorme. Magari potrà ricomprare da Cecchi Gori parte dei diritti di trasmissione, ma il buco sarebbe comunque notevole. Siamo di fronte a una sconfitta dell'intero vertice aziendale». Di sconfitta del vertice Rai ha parlato anche il parlamentare progressista Giuseppe Giulietti. «Questo è il frutto di una situazione di sfascio e di lotta di potere all'interno della Rai. A questo punto diventa indispensabile parlare di rinnovo del gruppo dirigente. L'asta della Lega si è svolta in assenza di regole chiare e di autorità di garanzia». Se il leghista Rinaldo Bosco si rattrista e pensa che «in questo momento di vacanza del Parlamento ci sia qualcuno che ne ha approfittato», Clemente Mastella, presidente del Ccd, si rammarica «per la fine di un pezzo di storia sportiva italiana a cui eravamo affezionati». Mastella sente «puzza di bruciato» e invita la Moratti a dare delle spiegazioni. «Se sono plausibili bene, altrimenti si dimetta», dice. Attacca la Moratti anche Rosy Bindi, del Ppi, che si chiede: «Dopo il Giro d'Italia, la Moratti, in un libero mercato, si è fatta soffiare anche il calcio da un abile imprenditore. Quanto tempo ancora le servirà restare alla guida della Rai per compromettere definitivamente il servizio pubblico?». Del Noce: «Bisogna capire chi c'è dietro il presidente della Fiorentina» Cecchi Gori: «Il calcio italiano ha sempre svenduto i diritti tv» mi sembra d'obbligo che venga presentata anche nei confronti di Cecchi Gori». Di «decisione annunciata» ha parlato invece Vincenzo Vita, responsabile informazione del pds. «Non possiamo che ribadire - ha detto - il nostro giudizio assai preoccupato per la nascita di un nuovo monopolio nel settore delle pay-tv. La soluzione più clamorosa è però quella che attiene ai diritti per la trasmissione tradizionale delle partite. Qui la Rai perde un antico ruolo tipico del servizio pubblico. Una Rai in crisi, HBfPH senza guida certa e con un vertice delegittimato». E dal Polo s'alza anche la voce di Marco Taradash, presidente della commissione di vigilanza della Rai: 1 I Del Noce: «Bisogna capire chi c'è dietro il presidente della Fiorentina» Cecchi Gori: «Il calcio italiano ha sempre svenduto i diritti tv» «Stupisce che un'azienda così grossa e ricca come la Rai non abbia saputo fare un'offerta superiore a quella di un'azienda molto più piccola come quella di Cecchi Gori». Ha parlato invece di una vera e propria «Caporetto» il vicepresidente della commissione di vigilanza Rai, il parlamentare progressista Mauro Paissan. «Dopo il Giro d'italia, ora la Rai perde anche il calcio - ha detto -. Un servizio pubblico radiotelevisivo senza gli sport più popolari è un servizio dimezzato». Secondo il parlamentare, la Rai ora «rischia pesantemente anche come azienda perché senza il calcio il danno economico è enorme. Magari potrà ricomprare da Cecchi Gori parte dei diritti di trasmissione, ma il buco sarebbe comunque notevole. Siamo di fronte a una sconfitta dell'intero vertice aziendale». Di sconfitta del vertice Rai ha parlato anche il parlamentare progressista Giuseppe Giulietti. «Questo è il frutto di una situazione di sfascio e di lotta di potere all'interno della Rai. A questo punto diventa indispensabile parlare di rinnovo del gruppo dirigente. L'asta della Lega si è svolta in assenza di regole chiare e di autorità di garanzia». Se il leghista Rinaldo Bosco si rattrista e pensa che «in questo momento di vacanza del Parlamento ci sia qualcuno che ne ha approfittato», Clemente Mastella, presidente del Ccd, si rammarica «per la fine di un pezzo di storia sportiva italiana a cui eravamo affezionati». Mastella sente «puzza di bruciato» e invita la Moratti a dare delle spiegazioni. «Se sono plausibili bene, altrimenti si dimetta», dice. Attacca la Moratti anche Rosy Bindi, del Ppi, che si chiede: «Dopo il Giro d'Italia, la Moratti, in un libero mercato, si è fatta soffiare anche il calcio da un abile imprenditore. Quanto tempo ancora le servirà restare alla guida della Rai per compromettere definitivamente il servizio pubblico?». Maria Corbi

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