«Il mio affitto e l'lstat»

«Il mio affitto e Vlstat» «Il mio affitto e Vlstat» A Natale mi è arrivato un «regalino»: l'elevazione del canone (dall' 1/1/96) da 74.214 a 523 mila lire, più del 700%. La mia pigione (aggiungendo il condominio) passa da 380 a 840 mila lire mensili. Più le spese (elettricità, gas, nettezza urbana, medicine, trasporti ecc.) per 258 mila lire mensili, fanno I milione 98 mila lire. Degli introiti mensili (pensione mia di 847 mila lire e sociale della moglie di 357 mila) in tutto I milione 204 mila lire, rimangono 106 mila lire al mese ( 1766 al giorno) a persona per l'alimentazione. E i giornali scrivono: inflazione contenuta allo 0000%? B. W. lannotta - Roma IL lettore aggiunge di averci scritto già il 12 dicembre scorso, ma di non avere avuto risposta: eppure - dice - la sua lettera «avrebbe fatto notizia nel vostro/nostro giornale». «Tuttosoldì» ha pubblicato, e con grande evidenza, il 29 dicembre scorso, la ■ 1 protesta di una lettrice che lamentava un analogo, macroscopico aumento delle sue spese condominiali, sia pure in un arco di tempo più lungo. S'immagini, dunque, il nostro pensionato di Roma, se non avremmo risposto al suo (lamento), se l'avessimo ricevuto in dicem¬ bre. Rispondo oggi, pur escludendo che il nostro giornale meriti l'accusa di minimizzare (addirittura fino ad azzerarli, come sembra voler dire il «nostro») gli aumenti denunciati dall'Istat. Il fatto è che le variazioni dei prezzi dei prodotti e dei servizi che, come è noto, concorrono a formare quel che si considera «costo della vita», e che sarebbero quelli che incidono sul bilancio dei lavoratori dipendenti (impiegati ed operai), complessivamente più di 300, sono rilevati dall'Istat periodicamente (tre volte al mese per certi prodotti, trimestralmente per altri prodotti e servizi, come per i canoni d'affitto, per i quali la rilevazione viene effettuata in gennaio, aprile, luglio e ottobre). Per gli amanti dei numeri, diciamo che sono oltre 26 mila gli esercizi e i negozi in cui le rilevazioni vengono effettuate in tutti i capoluoghi di provincia e altri centri importanti non capoluoghi. Per i canoni d'affitto, però, dall'inizio dell'equo canone in poi, con le variazioni apportate alla legge (patti in deroga e simili), per l'Istat è diventato più complicato rilevare gli aumenti, anche attribuendo ad essi un valore medio nazionale. Tanto più volentieri, pertanto, pubblichiamo queste segnalazioni, quando, come l'attuale, lo meritano. Europa: non credo dovrà attenderci La sua risposta alla mia lettera, pubblicata il 12 febbraio, sembrava darmi ragione. Avevo scritto che tra i «paletti» di Maastricht, cioè tra le condizioni poste da quel trattato per entrare nell'ultima fase dell'Unione monetaria (che comprende la moneta unica) c'è il «tetto» del 60% nel rapporto debito pubblico/prodotto interno lordo d'ogni Paese. Questo «paletto» però, è stato a suo tempo spostato avanti con la clausola di accettare anche i Paesi che, pur avendo un rapporto più alto, dimostrino di volerlo e poterlo ridurre «in misura sufficiente e con ritmo adeguato». Allora, perché quell'interrogativo nel titolo: «Ma l'Europa, ci aspetterà?». Titolo rafforzato, in senso negativo, dal sotto-titolo: «A questo ritmo, solo nel 2022 ce la faremo a rientrare nei "paletti"». Abbonato - Albenga (SV) La «colpa» è mia. Infatti, dopo aver aderito, pienamente, alla sua tesi e allo spostamento del paletto, mi sono soffermato a calcolare quanti anni ci vorrebbero (non per entrare definitivamente in Eu-

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